house of cards

quarta stagione

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  1. deeproller
     
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    quarta stagione
    «C'è un'altra tradizione in questo stato "Vivi libero o muori"».

    (Francis "Frank" J. Underwood.)


    Francis "Frank" J. Underwood: «Era una fattoria di pesche, ma ha ragione, sono rimasto un bifolco. Solo che sono un bifolco che vive alla Casa Bianca».
    Elizabeth Hale: «Neanche essere diventato Presidente ti ha fatto guadagnare un briciolo di classe».


    «La madre di Claire è fortunata ad avere una figlia così amorevole. E io sono fortunato ad avere una moglie così premurosa e gentile».

    (Francis "Frank" J. Underwood.)


    [Rivolta alla figlia Claire Underwood] «Tu sei più forte di lui ma lo devi mettere al suo posto».

    (Elizabeth Hale.)


    [Rivolto a Claire Underwood] «Io non posso mica costringerti a ragionare ma non ti permetterò di diventare pericolosa».

    (Francis "Frank" J. Underwood.)


    «Sapete, c'era un ragazzino che viveva di fronte casa mia a Gaffney. Aveva più o meno la mia età, si chiamava Walter Wryson. Scappava sempre da casa sua e veniva da noi. Non che ne avesse motivo, il padre non lo picchiava, aveva vestiti per coprirsi, i Wryson erano molto più ricchi di noi, ma scappava lo stesso e almeno una volta al mese veniva dritto da noi. Allora, di solito, mia madre chiamava sua madre e lei veniva a prenderlo. Ma, alla nona o decima volta, Walter scappò fuori, si arrampicò su un albero del nostro cortile e non scendeva per nessun motivo. Allora mia mamma disse a sua mamma: "Perchè non lo lascia un po' qui, finchè non gli viene voglia di tornare a casa?" Ma accidenti se quel ragazzino non era testardo! Si fece notte ed era ancora lassù. Niente cibo, niente acqua, niente bagno. Subito prima di andare a letto guardai fuori dalla finestra e lo sentii piangere e dissi: "Walter, ma perchè non scendi?" E lui fece solo di no con la testa. La mattina mi svegliai, guardai fuori dalla finestra e Walter era sempre sull'albero. Quindi dopo colazione, uscii con un piatto di uova e gli chiesi se ne voleva un po'. E di nuovo, fece solo no con la testa. Allora mi arrabbiai. Quel ragazzino aveva una bella casa, una buona famiglia, cose per cui io avrei ammazzato, e non se ne rendeva conto. Quindi andai nel capanno degli attrezzi e presi un'ascia e dissi a Walter: "Vuoi sapere com'è davvero la vita a casa mia?" e assestai un bel colpo all'albero. Walter si mise a strillare, ma non mi fermai. Non avete mai sentito nessuno strillare come Walter mentre abbattevo quell'albero. Si fece la pipì addosso, veniva giù come pioggia, ma non ci feci neanche caso. Continuavo a colpire. Insomma, non ci volle molto perchè Walter scendesse a terra e tornasse a casa di corsa. Vedete, aveva bisogno solo di una piccola spinta. Quindi darò a Claire un po' di tempo. Ma per il suo bene, spero che scenda dal suo albero prima di costringermi a tirare fuori l'ascia».

    (Francis "Frank" J. Underwood.)


    «Gli Underwoods non smettono mai di sorprendere».

    (Elizabeth Hale.)


    «Affido la mia fede a Dio affinchè mi dia la direzione. Affido la mia speranza a voi affinchè mi diate forza. E domani, quando andrete a votare spero che affiderete la vostra fiducia in me. Affinchè io possa continuare a guidare questo paese come abbiamo guidato questa comunità: insieme».

    (Francis "Frank" J. Underwood.)


    [Riferito a Claire Underwood] «E' come se non fosse mai andata via. Ed è questo che mi fa paura».

    (Francis "Frank" J. Underwood.)


    Francis "Frank" J. Underwood: «Ti ho mai dato una ragione per ferirmi?».
    Edward Meechum: «Per ferirla, signore?».
    Francis "Frank" J. Underwood: «Ti ho mai arrecato un torto in qualche modo?».
    Edward Meechum: «Mi scusi, signore, non capisco».
    Francis "Frank" J. Underwood: «Guardarmi negli occhi, Meechum».
    Edward Meechum: «Signore...».
    Francis "Frank" J. Underwood: «Meechum». [Gli intima silenzio]


    Claire Underwood: «E' qui dove tutto è iniziato e ricordi quando mia madre aveva quasi lasciato mio padre perchè aveva finanziato la tua campagna? Ti odiava fino a questo punto, ma non mi importava perchè vedevo qualcosa in te. Vedevo un futuro. Il nostro futuro».
    Francis "Frank" J. Underwood: «Lo avevamo finchè non hai cominciato a distruggerlo».
    Claire Underwood: «Beh, non hai sentito ragioni».
    Francis "Frank" J. Underwood: «Ti ho sempre dato ascolto».
    Claire Underwood: «Solo quando era proprio quello che volevi sentire».


    [Rivolta a Frank Underwood] «Possiamo realizzare quel futuro che vidi quando ci sposammo. Si trattava di noi, come compagni, veri compagni di vita. Affrontiamo assieme questa campagna, di nuovo. Non solo come marito e moglie».

    (Claire Underwood.)


    «Nessun figlio, nepotismo, arroganza. Ho già affrontato tutto questo».

    (Claire Underwood.)


    Claire Underwood: «Non puoi vincere senza di me».
    Francis "Frank" J. Underwood: «Preferirei avere quel rammollito di Donald Blythe come Vicepresidente che una donna la quale non è mai stata eletta per un incarico governativo».
    Claire Underwood: «Stai perdendo proprio contro una donna che ha quelle caratteristiche».


    Francis "Frank" J. Underwood: [Riferito alla foto del padre con il KKK] «Lo sai perchè l'ho tenuta? Lo sai? Perchè è stata l'unica volta che sono stato orgoglioso di mio padre. Perchè quell'uomo, in questo momento, per quanto spregevole fosse, stava lottando per sopravvivere. Stava facendo tutto ciò che era necessario. E così farò io, con o senza di te, quindi, no, non ne discuterò. Non ho intenzione di accontentarti ancora. Devi lasciar perdere!».
    Claire Underwood: «Posso essere parte della tua campagna oppure vi metterò fine. Anch'io farò tutto ciò che è necessario. Proprio come tuo padre. Ma non lascerò perdere i miei propositi».


    Claire Underwood: «A mio padre piaceva molto Francis. Ma come padre, il giorno prima che ci sposassimo mi disse: La vita è una sola, Claire. Sei sicura che sia questo l'uomo con cui vuoi passarla?"».
    LeeAnn Harvey: «E lei cosa rispose?».
    Claire Underwood: «Gli dissi che non volevo vivere una vita piena di dubbi. Beh, io credo che Francis voglia farmi dubitare di me stessa».


    Viktor Petrov: «Cosa le fa credere che negozierò con lei?».
    Claire Underwood: «Non è per questo che siamo qui?».
    Viktor Petrov: «Forse desideravo solo rivedere il suo volto. Forse mi sono affezionato. Lei è una bellissima donna, signora Underwood. Quelle labbra... Mi farebbe un piacere? Può dire "Si vergogni, signor Presidente"?».
    Claire Underwood: «Sul serio, Viktor? Dobbiamo davvero rivangare certe cose?».
    Viktor Petrov: «Bastano delle semplici scuse, se vogliamo tornare a negoziare».
    Claire Underwood: «Perderebbe il rispetto che ha per me, se mi scusassi».
    Viktor Petrov: «Sì. Sì è vero».


    [Rivolto a Claire Underwood] «Perchè lei è qui e non al fianco di Francis? Quando sua madre sta male va a trovarla. Ma non va da suo marito?».

    (Viktor Petrov.)


    Viktor Petrov: «Lei è una dilettante, Claire. Vieni qui a sfidarmi, gonfia il petto e finge di essere il Presidente. Ma cosa sarebbe senza suo marito? Niente. Solo un bel faccino. Quindi, prego, giochi pure a fare il Presidente, se le fa piacere. Vada pure. Dica ai cinesi che non otterranno nulla sul Pacifico. Pensa di poterlo fare, signora Underwood?».
    Claire Underwood: «La sua gente sta soffrendo. Sei mesi al massimo e marceranno sulla Piazza Rossa. Le sto permettendo di conservare la sua dignità. La verità è che lei è solo un mendicante piegato sulle sue stesse ginocchia. E si accontenterà di qualsiasi cosa le ficcheranno giù per la gola».


    Francis "Frank" J. Underwood: «Resta con me. Siamo noi contro di loro. Sempre. Altrimenti, che senso avrebbe, maledizione».
    Claire Underwood: «Non posso farlo, Francis. Non posso tornare al mio ruolo di First Lady».
    Francis "Frank" J. Underwood: «Non quello. Non. Quello. Ti ho detto che nello studio Ovale non eri nessuno senza di me. E' tutto il contrario».
    Claire Underwood: «Sarebbe dovuta andare diversamente».
    Francis "Frank" J. Underwood: «Lo so. E' ciò che sto dicendo».


    [Parlando ai ritratti di Lincoln e Kennedy] «Ce la siamo beccata tutti e tre una pallottola. Già, ma so perchè stiamo ancora sorridendo. Siamo sopravvissuti».

    (Francis "Frank" J. Underwood.)


    «Quando il generale romano Silla, che aveva all'incirca l'età che ho io ora, marcò su Roma per estirpare dalla città gli usurpatori, fu un bagno di sangue. Il suo più grande rivale era un giovane di nome Mario, che aveva appena ventisei anni. E dopo che Silla lo fece uccidere, sollevò la sua testa nel foro, guardò negli occhi quel ragazzo ormai cadavere, e disse "Prima di tutto, devi imparare a remare. Soltanto allora potrai prendere il timone"».

    (Francis "Frank" J. Underwood.)


    «La coscienza ha un puzzo inconfondibile, un misto tra cipolle crude e l'alito che si ha al mattino. Ma una bugia puzza ancor di più detta da qualcuno che non è abituato a dirle. Sa più di uova marce e merda di cavallo».

    (Francis "Frank" J. Underwood.)


    «Avete indovinato. Continuo a odiare i bambini».

    (Francis "Frank" J. Underwood.)


    «You guessed. I still hate children».

    (Francis "Frank" J. Underwood.)


    Francis "Frank" J. Underwood: «Li distruggeremo».
    Claire Underwood: «Sì, lo faremo».


    Francis "Frank" J. Underwood: «We'll destroy them».
    Claire Underwood: «Yes, we are».


    «Il non dire niente a volte dice tutto».

    (Thomas Yates.)


    «Non sono sicuro se l'hai notato o meno, ma la politica non è più solo oratoria, è puro spettacolo. Per cui prepareremo il miglior show di sempre».

    (Francis "Frank" J. Underwood.)


    «Sapete cos'è che differenzia un politico da tutti gli altri uomini? Un politico è l'unico che affogherebbe una cucciolata di gattini per dieci minuti in prima serata».

    (Francis "Frank" J. Underwood.)


    «Let's kill them with kindness, shall we?».

    (Francis "Frank" J. Underwood.)


    «Li facciamo fuori con la gentilezza, eh?».

    (Francis "Frank" J. Underwood.)


    «Beh, per essere Presidente non basta vincere le battaglie, bisogna vincerle con dignità».

    (Francis "Frank" J. Underwood.)


    Francis "Frank" J. Underwood: «Nixon è stato un presidente ben più efficiente. L'unica ragione per cui la gente esalta Kennedy è perchè gli hanno sparato».
    William Conway: «Beh, ora può trarne vantaggio anche lei, o sbaglio?».


    Elizabeth Hale: «Quando eri piccola mi chiedevi di farlo andare via. Il buio. Ricordi?».
    Claire Underwood: «Sì».
    Elizabeth Hale: «E ti promettevo che l'avrei fatto... la mattina dopo. Ma, cavolo, ti sedevi a quella finestra, tutte le sere cercando di far sorgere il sole, da sola. Tuo padre ti metteva a letto dopo che ti eri addormentata con la faccia sul vetro. E io ero così gelosa».
    Claire Underwood: «Di me e papà?».
    Elizabeth Hale: «Che tu ci credessi. Che tu credessi di poter far sorgere il sole».


    «Claire... ti aiuterebbe a vincere. Il fatto di aver perso tua madre. Fallo per me e lascia che ti sia di aiuto. Almeno alla fine».

    (Elizabeth Hale.)


    «Dimenticheremo che tutto questo sia successo perchè, se tu non lo farai, lo giuro su Dio, non potrò mai e poi mai dimenticarlo. Adesso hai capito?».

    (Francis "Frank" J. Underwood.)


    «Perdere qualcuno fa riflettere. Parecchi mesi fa, ho quasi perso mio marito. Il nostro Paese ha quasi perso un Presidente. Perdere qualcuno ci fa riconsiderare tutto ciò che ci è caro. E vi dirò, ci sono stati dei momenti, non molto tempo fa, in cui io e Francis abbiamo quasi perso il nostro matrimonio. Momenti difficili in cui pensavamo di non farcela. E come molti di voi ben sanno, il matrimonio non è sempre una strada in discesa. E sono servite le azioni di un ragazzo squilibrato per ricordarmi quanto Francis fosse importante per me. E ora che mia madre se n'è andata lui è l'unica famiglia che mi è rimasta. Affiderei a Francis Underwood la mia vita, il nostro Paese, il nostro futuro. Spero sia così anche per voi».

    (Claire Underwood.)


    «Dopo che un cane ti morde, o lo abbatti, o gli metti una museruola. Ho scelto la museruola. Per ora».

    (Francis "Frank" J. Underwood.)


    Francis "Frank" J. Underwood: «Questa è la Casa Bianca. Ti rivolgerai a me chiamandomi signor Presidente!».
    Freddy Hayes: «Sei un figlio di puttana!».
    Francis "Frank" J. Underwood: «Vattene!».
    Freddy Hayes: «Chiedo scusa, chiedo scusa. Sei un figlio di puttana, signor Presidente!».


    Francis "Frank" J. Underwood: «Fai ridere anche Claire?».
    Thomas Yates: «Abbiamo un legame. Sì, la faccio ridere. La faccio sentire desiderata. Credo si senta a suo agio a essere vulnerabile con me. Devo dirle che sono sorpreso che non sia arrabbiato».
    Francis "Frank" J. Underwood: «A cosa porterebbe?».
    Thomas Yates: «Lo ammiro, Frank».


    [Rivolto a Claire Underwood riferito a Thomas Yates] «Dovrebbe restare perchè può darti qualcosa che io non posso. Vedi, Claire, siamo stati un'ottima squadra, ma una persona? Una persona non può dare tutto quello che serve a un'altra persona. Non posso viaggiare con te, non posso tenerti al caldo la notte. Io non ti vedo come ti vede lui. Lo sai che non devo darti il permesso, ma farai quello che va bene per te. Ma volevo che sapessi che se vuoi, so che sarai prudente, e a me andrà bene. Voglio dire, se vogliamo andare oltre al matrimonio, allora andiamoci».

    (Francis "Frank" J. Underwood.)


    [Riferito a Frank Underwood] «Avevi detto che era un vampiro!».

    (Charlie Conway.)


    Hannah Conway: «Le dispiace di non aver avuto figli? Mi scusi, deve essere troppo personale...».
    Claire Underwood: «Lei dispiace mai di averli avuti?».


    Claire Underwood: [Al telefono] «Stai fumando?».
    Francis "Frank" J. Underwood: «Come lo sai?».
    Claire Underwood: «Riesco a sentirlo».
    Francis "Frank" J. Underwood: «Se questa storia viene fuori, non sarà di certo il fumo a rovinarci».


    Francis "Frank" J. Underwood: «Perchè sprechi il tempo degli americani così? Nel bel mezzo di questa crisi? Dov'è la tua coscienza?».
    Tom Hammerschmidt: «Questa è la domanda alla quale vorrei che rispondesse lei».


    Tom Hammerschmidt: «Aveva ragione sulla sua anima. Su quello che si porta dentro. Sul suo essere spietato e corrotto. Fa terra bruciata al suo passaggio».
    Francis "Frank" J. Underwood: «Nominami un presidente che non corrisponda a questa descrizione. Siamo tutti spietati e tutti lasciamo delle macerie. Ma la corruzione? E' solo questione di prospettiva».


    «Se non possiamo rimediare ai danni almeno possiamo tamponarli, Francis. C'è sempre una soluzione, c'è sempre».

    (Claire Underwood.)


    Francis "Frank" J. Underwood: «Tre settimane fino all'elezione. Non sono niente. E perderemo. E inizieranno a investigare. Tutto ciò che abbiamo... sarà perduto».
    Claire Underwood: «Mi sento stordita».
    Francis "Frank" J. Underwood: «Anche io».
    [Silenzio]
    Claire Underwood: «Siamo noi a definire i tempi. Non possiamo combatterli uno alla volta, Francis, ma se lo facciamo potrebbe funzionare per noi».
    Francis "Frank" J. Underwood: «Genereremo il caos».
    Claire Underwood: «Più che il caos».
    Francis "Frank" J. Underwood: «La guerra».
    Claire Underwood: «La paura».
    Francis "Frank" J. Underwood: «Paura. Violenta. Globale».
    Claire Underwood: «Sono stanca di voler entrare nel cuore della gente».
    Francis "Frank" J. Underwood: «Sferriamo un attacco ai loro cuori».
    Claire Underwood: «Possiamo lavorare con la paura».
    Francis "Frank" J. Underwood: «Sì, è vero».


    Claire Underwood: «We can work with fear».
    Francis "Frank" J. Underwood: «Yes, we can».


    «Soffrire non significa ammettere la sconfitta».

    (Francis "Frank" J. Underwood.)


    «Proprio così. Non ci pieghiamo al terrore. Noi creiamo il terrore».

    (Francis "Frank" J. Underwood.)


    «That's right. We don't submit to terror. We make the terror».

    (Francis "Frank" J. Underwood.)







    prima e seconda stagione
    terza stagione

    asko



    Edited by deeproller - 7/3/2016, 19:42
     
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