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prima stagione - “telefilm su carta” by telefilm addicted

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  1. :swansong
     
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    Spellbook è un “telefilm su carta”, che partirà dal 5 Settembre alle 16:00 su Telefilm Addicted. Una sceneggiatura adattata a racconto, che ha lo stile e la forma di un telefilm. Si avvale di attori prestavolto, di luoghi esistenti (foto e immagini di posti reali, quindi), di colonna sonora, di score, è un vero e proprio lavoro mirato a far sembrare al lettore di guardare un telefilm. Sarà costruito ad episodi, a stagioni, è un esperimento per Telefilm Addicted, ma non è la prima volta che accade. Ho già scritto due “telefilm su carta” che hanno avuto un ottimo riscontro, si tratta di American High ed HOME.
    La serie è di genere sovrannaturale, e tratta una vasta gamma di creature presenti nel panorama supernatural televisivo e cartaceo.
    “Spellbook,” perché il vero protagonista di questo racconto è un libro, un libro di incantesimi scritto nel corso di anni di prigionia, un libro che serve, alla protagonista, per affrontare un determinato percorso.

    .............................................................................................

    prima stagione
    «Cara speranza,
    Ti chiamo così, perché non so quale sarà il tuo nome. Ma so che ci sarai, so che esisterai, e so che combatterai.
    Speranza mia, so di averti dato un compito arduo, so di averti caricato di un peso enorme, ma non l’avrei mai fatto se non sapessi che le tue spalle possono sopportarlo. E quando sentirai che non è così, quando sentirai che non ce la fai, che hai voglia di arrenderti e di lasciarli vincere, ti prego, speranza mia, guarda nel tuo cuore e cercarmi. Leggimi tra queste pagine. Ti ho dato gli strumenti necessari per combattere, per vivere la tua vita al meglio, per sconfiggere il male che ha radici su questa terra. Solo tu puoi estirparle.
    C’è un qualcosa che neanche io ti posso dare, tuttavia, ed è nel tuo cuore, è la tua anima, la tua voglia di combattere per noi e per ciò in cui credi. Spero che riuscirai a trovarla da sola, quello è il primo passo.
    Questo libro non può insegnarti a vivere, ma può essere una guida, un amico fedele, è come se mi avessi, in qualche modo, al tuo fianco. Non lasciarlo mai, non abbandonarlo mai, lui non lo farà.
    Tienilo con te, tienimi con te.
    Tua,
    Lisandra».


    [Twinswood, 1641 | Riferito a Lisandra] «Guarda le sue mani, sporche, levigate. Quanto desidererebbe poterle lavare, quanto desidererebbe tornare a fare quei lunghi bagni nel lago come soleva fare prima di essere rinchiusa.
    Non potrà. Non potrà più fare niente. Quando rivedrà la luce del sole, sarà per dirle addio per sempre».


    [Twinswood, 1641 | Riferito a Lisandra]
    «Lisandra credeva che la crudeltà fosse una prerogativa delle creature oscure, ma non è così, la crudeltà è anche umana».


    Le luci del tardo pomeriggio fanno da sfondo ad un panorama mozzafiato. Rose prende un libro nella sua borsa. La zia la guarda, curiosa.
    Meredith Wilson: «Non riesco a credere che tu abbia comprato una guida di Twinswood. Potevi semplicemente salvare una pagina sull’iPad».
    Rose Wilson: «Zia, quante volte dobbiamo parlare del fascino dei libri?».
    Meredith Wilson: «E del fatto che sei una purista dei libri».
    Rose Wilson: «C’è qualcosa di incredibilmente affascinante riguardo i libri. Qualcosa che non tutti riescono a capire. È come un rito: li sfogli, ti prendi il tuo tempo, li annusi. Amo l’odore dei libri. È un qualcosa che un iPad o un Kindle non possono darti!».


    Rose Wilson: «Cosa ricordi di questa città?».
    Meredith Wilson: «Beh, ci ho vissuto fino a quando ero adolescente. È un bel posto, tranquillo».
    Rose Wilson: «La guida dice che è la mecca del sovrannaturale».
    Meredith la guarda, facendo cenno di no con il capo».
    Meredith Wilson: «Oh, ma questa è solo falsa pubblicità per attirare l’attenzione. Non ricordo niente di particolare accaduto nella piccola Twinswood!».
    Rose Wilson: «Sai, anche Elena Gilbert disse che a Mystic Falls non accadeva mai niente di brutto, e guarda come è andata!».


    [Riferito a Rose Wilson, nella biblioteca del Wilson Hotel] «Rose è estasiata dalla visione di così tanti libri tutti assieme, si sente “Belle” nel film de La Bella e la Bestia».


    [Riferito a Rose Wilson] «La ragazza si fa avanti, dimenticandosi per qualche secondo l’inquietante voce, prendendo il libro tra le sue mani. Sente una forte scossa dietro la schiena, un brivido che l’attraversa, ma ritiene che sia semplicemente suggestionata.
    Rose guarda il libro, è una sensazione difficile da descrivere, ma le sembra di aver ritrovato un vecchio amico.
    In copertina una grossa L stilizzata, la ragazza, con cura e attenzione, slaccia il filo che tiene unite le pagine. Apre il libro, finalmente, provando di nuovo quella sensazione di formicolio alla schiena».


    [Riferito a Benjamin Whittermore & Rose Wilson]
    «Il ragazzo si ferma a guardarla ancora per qualche secondo, poi, lentamente, inizia a nuotare verso la riva, fino a quando non riesce a toccare, e quindi camminare. Rose rimane immobile, mentre il ragazzo si avvicina, pian piano, gli addominali sembrano essere disegnati dalla matita più precisa e marcata del mondo, il petto leggermente scolpito, non è un ragazzo esageratamente muscoloso, ma ha un meraviglioso fisico. Rose non riesce a vedere benissimo, ma la luce della luna le permette di ammirarne anche il viso, uno sguardo profondo, i capelli bagnati e mossi, che ondulano con delicatezza sulla fronte, le labbra sembrano morbide, ma Rose non sa ben dirlo, e non sa ben dir perché stia pensando alle sue labbra».


    [Riferito a Rose Wilson & Benjamin Whittermore]
    «Rose sposta lo sguardo, nervosa, cercando di non andare con gli occhi nella direzione in cui gli ormoni le dicono di andare».


    [Riferite a Benjamin Whittermore]
    Rose la guarda, fingendo che l’incontro l’abbia lasciata indifferente.
    Rose Wilson: «Si chiama Benjamin».
    Meredith Wilson: «Cosa gli hai detto?».
    Rose Wilson: «Gli ho detto che l’albergo è ancora chiuso, e che il lago è proprietà privata.
    Meredith sorride, avanzando verso la nipote
    Meredith Wilson: «Beh, con quel fisichetto può venire a darsi una rinfrescata quando vuole!».


    «Oh, Benjamin, sei un toro!».
    All’entrata della mansion una bellissima ragazza imita in modo scherzoso la voce di Kristin. È Tatia, la sorella di Benjamin.


    Benjamin Whittermore: «Origliare è una brutta abitudine.
    Tatia Whittermore: «Non stavo origliando, le urla di quella puttanella sono arrivate fino al Kentucky».
    Benjamin sorride, divertito.
    Benjamin Whittermore: «Sei gelosa della mia vita sessuale?».
    Tatia Whittermore: «No. Sono triste. Secoli e secoli di femminismo mandati a puttane da una troietta che non fa altro che ripetere quanto tu sia un Dio. Dovrebbe essere il contrario, gli uomini dovrebbero urlare di piacere accarezzando il corpo perfetto ed armonioso di una donna».
    Benjamin Whittermore: «Non sono interessato ai monologhi della vagina in questo momento».


    [Riferito a Rose Wilson]
    «Sfogliando le pagine, di nuovo, la ragazza nota sempre più dettagli: le parole “Demoni, vampiri, licantropi” risaltano, comparendo più volte. Filastrocche, frasi, ingredienti. È un libro di incantesimi, e su questo non c’è dubbio».


    [Incantesimo]
    «Il sangue pulsa a poco a poco, scorrendo accende questo fuoco».


    Evan: «Non perderci tempo, nuova, a lui piace altro».
    Evan passa, andando verso l’uscita, dovendo necessariamente dire la sua.
    Bright sospira, ormai arreso all’idea che oggi sia una giornata particolarmente no per Evan.
    Rose Wilson: «Wow…»
    Bright: «Già. Ma ha ragione, insomma…».
    Rose Wilson: «Oh. Sei gay?»
    Bright annuisce.
    Bright: «Sembri felice. È il sogno di tutte le ragazze avere un migliore amico gay».


    Bright: «Allora, come ti pare la Twinswood High?».
    Rose Wilson: «Questa è una cosa tipo Mean Girls. Mi porterai in giro per la scuola mostrandomi le varie caste?».
    Bright la guarda, perplesso.
    Bright: «Cos’è Mean Girls?».
    Rose Wilson: «Sei gay e non hai mai visto Mean Girls?!».


    [Riferito a Rose Wilson & Benjamin Whittermore]
    «Non appena le mani dei due si sfiorano semplicemente, il ragazzo cambia espressione. Ciò che era un volto sicuro e fiero, diventa un volto incredulo e impaurito. Benjamin ritrae la mano velocemente, prendendo aria, quasi come se un attimo prima l’avesse persa. Rose non riesce a capire. Ma quel semplice gesto, quel semplice sfiorarsi, le ha provocato un brivido lungo la schiena, simile a quello procurato dal libro, ma questa volta è diverso. Rose non sa ben dir se sia un qualcosa di positivo o negativo. Di sicuro il ragazzo non le è indifferente.


    Lana: «Non conosci la storia di questa città?».
    Rose Wilson: «Tutti sembrano accennarla, ma nessuno vuole raccontarmela».
    Lana: «Twinswood fu fondata da due stregoni gemelli. Si dice che uno fosse buono e l’altro cattivo».
    Rose Wilson: «Gli autori di LOST hanno letto la guida della città?».


    Lana: «Potrebbe essere un demone».
    Rose deglutisce, cercando di porre rimedio a quella fastidiosa sensazione alla gola.
    Rose Wilson: «Un demone?».
    Lana: «Un demone».
    Rose Wilson: «Stai dicendo che esistono i demoni?».


    «Il sangue pulsa a poco a poco, scorrendo accende questo fuoco».
    Rose pronuncia queste parole con decisione, pensando a ciò che le ha detto Lisandra, pensando all’amore per i suoi genitori, per sua zia, per sé stessa. La voglia che ha di continuare, e quelle parole in quel libro che acquistano incredibilmente senso.
    Sente ribollire dal sangue una grossa scarica di calore, le pervade il corpo fino ad arrivare alle mani, prendendo forma in vero fuoco ardente. Il demone sembra sorpreso quanto Rose, così come Benjamin che assiste alla scena nascosto in un angolo, pronto comunque ad intervenire nel qual caso ce ne fosse bisogno.
    Le fiamme bruciano, Rose, d’istinto, le rilascia a terra. Il demone, di nuovo, scoppia a ridere, prendendo in giro la sua inesperienza.


    Alec Whittermore: «Ciao!».
    Kristin: «Che cazzo vuoi?!».
    Alec Whittermore: «Tranquilla cara».
    Kristin: «Che cosa vuoi farmi?!».
    Kristin urla, rabbiosa, cercando di sfuggire all’uomo, che tuttavia continua a tenerla stretta a sé.
    Alec Whittermore: «Voglio solo mangiarti».


    Tod: «Scream è geniale».
    Wilma: «Tutte quelle metaputtanate».
    Tod ridacchia, divertito
    Tod: «Non dirmi che stai analizzando Scream in quel senso».
    Wilma: «Solo perché un tizio…».
    Tod: «Kevin Williamson».
    Wilma alza gli occhi
    Wilma: «Dicevo, solo perché un tizio decide di riempire il suo cazzo di film di citazioni e riferimenti alla pop culture e all’horror non vuol dire che sia un genio. Il metateatro è stato inventato dai Greci. Kevin Williamson…».
    Tod: «E’ un genio!».


    [Riferito a Wilma & Tod]
    «La ragazza non fa in tempo a vedere di più. Un semplice urlo squillante interrompe la scena, quella è l’ultima cosa che vedrà. Per quanto riguarda Tod, beh, almeno prima di morire qualcuno gliel’ha preso in bocca».


    Meredith Wilson: «Beh, dovresti impegnarti a socializzare di più forse».
    Rose Wilson: «Ricordi quell’episodio delle Gilmore Girls nel quale il preside della Chilton obbligava Rory a fare amicizia con delle ragazze e alla fine lei finiva nei guai?».
    Meredith Wilson: «Stai dicendo che sono una Lorelai?».


    [Rivolta a Rose Wilson] «Vieni giù? Su MTV danno una maratona di Teen Wolf!».

    (Meredith Wilson.)


    [Riferiti a Rose Wilson]
    Tatia Whittermore: «L’ho vista».
    Tatia decide di interrompere l’ostile silenzio.
    Alec Whittermore: «E gli altri? Come hanno reagito le altre creature?».
    Alec sembra curioso, un qualcosa di distinto rispetto alla sua solita espressione sicura.
    Tatia Whittermore: «La fissavano come la famiglia Smith guardava Miley Cyrus agli MTV VMA».


    Rose Wilson: «Tu chi sei?».
    Lane sospira, non ci sono parole giuste per spiegare la sua figura, tantomeno rasserenanti.
    Lana: «Sono una guida».
    Rose sorride, amareggiata dall’intera situazione
    Rose Wilson: «Sei il Giles della mia Buffy?».


    D’istinto, i canini di Leda vengono fuori. È qualcosa che di solito riesce a controllare, ma è anche un qualcosa che succede quando è incredibilmente arrabbiata, e difficilmente si controlla la rabbia. Gabriel, di riflesso, inizia a ruggire.
    Gabriel: «Metti giù le zanne».
    La ragazza lo guarda per qualche secondo, pensando a ciò che direbbe o farebbe Luke. Deve risolvere questa situazione in un altro modo. Ritira le zanne, cercando di calmarsi e di dirsi che andrà tutto bene.
    Gabriel: «Brava bambina!».
    Gabriel sorride, sempre con quell’aria da sbruffone che lo contraddistingue.


    [Riferiti a Rose Wilson]
    Tatia Whittermore: «Oddio, è come una torta di mele. Me la mangerei».
    Benjamin Whittermore: «Cos’hai in mente?».
    Tatia guarda il fratello, sorridendo.
    Tatia Whittermore: «E tu Ben? Tu cos’hai in mente?».


    Rose Wilson: «E tu perché sei qui?».
    Bright guarda in una direzione precisa, portandovi con lo sguardo anche Rose. La direzione è quella di Evan, che è bordo campo.
    Rose Wilson: «Oh Dio, non dirmi che ti piace quell’idiota».
    Bright: « “Idiota” è una parola forte».
    Rose Wilson: «Lui ti prende in giro, ti maltratta continuamente. Non può piacerti una persona del genere».
    Bright abbassa lo sguardo, Rose non potrebbe capire, non ancora.
    Bright: «Vedi… c’è sempre un motivo per il quale una persona si comporta in un determinato modo».
    Rose Wilson: «Oddio, ti prego, non iniziare con la storia del bad boy dal cuore d’oro. Alcune persone sono semplicemente cattive e basta, non c’è una superficie da grattare o un cuore da salvare. È così, è semplice».
    Bright guarda di nuovo la ragazza.
    Bright: «Non sei troppo cinica per una che legge parecchi libri?».
    Rose Wilson: «No. Semplicemente mi dispiace per te».
    Bright è confuso.
    Bright: «E perché mai?».
    Rose Wilson: «perché si vede che sei una persona buona, e quel ragazzo non merita la tua considerazione».
    Bright: «Vedi Rose, io penso che ci sia del buono in Evan. E non è perché penso che sia un bad boy dal cuore d’oro, come dici tu, ma è perché io lo vedo, lo sento. Lo percepisco, è reale».


    [Gabriel sta facendo sesso con una ragazza]
    Leda DeLuc: «Gabriel!».
    Leda non ha tempo da perdere. Il ragazzo si distrae, notandola.
    Gabriel: «Oh, hai pagato per lo show?».


    Il paesaggio a tinte horror non aiuta il battito del cuore di Rose, e non aiuta neanche il fatto che ciò che la faceva sentire al sicuro, il libro, sembra averla abbandonata. La ragazza avanza per il bosco adiacente alla riserva, che sembra completamente desolato, l’unica luce è quella della luna piena.
    Rose Wilson: «Ma certo Rose, sei un genio. Ti avventuri per un bosco desolato, in una cittadina piena di demoni, su consiglio di una tizia che probabilmente è un demone, per aiutare un tizio che quasi sicuramente si trasforma in una creatura malvagia cannibale».


    I lupi iniziano ad avvicinarsi, lentamente, la ragazza resta lì, non potrebbe prendere nessuna direzione, ormai è accerchiata.
    Rose Wilson: «Wow, morire sbranata. Non me l’aspettavo».
    Quando pensa di essere ormai spacciata, succede un qualcosa di curioso. I lupi iniziano a chinare il capo davanti a lei, quasi come in segno di rispetto. Quasi come se fossero sudditi al cospetto di una Regina. Rose non riesce a capire, ma è una bella sensazione, improvvisamente quell’ansia, quella paura di essere sbranata, si trasforma in ammirazione, in emozione, è un qualcosa di bellissimo.


    «Un rumore che non riesce ad essere soffocato dall’apertura dell’armadietto lo distrae. Il ragazzo si guarda attorno, analizzando la stanza per qualche secondo per poi riportare lo sguardo in avanti, verso il suo armadietto. Non appena si gira, tuttavia, qualcuno lo afferra da dietro, si tratta di Evan, che prepotentemente affonda le sue zanne nel collo di Bright».


    «Ma quando si tenta di essere bravi in qualcosa che non ci appartiene, raramente raggiungiamo il successo».


    Luke si avvicina velocemente alla ragazza, passando nella sua mano il foglio stracciato con le parole d’amore.
    Luke DeLuc: «Ti amo, Michelle».
    Le loro mani si stringono, facendo da coperta a quel foglietto.
    Michelle: «Ti amo».
    I due si scambiano un bacio innocente sulla bocca. Dura pochi secondi, ma è abbastanza per loro; è già tanto in fondo.


    «Il morso di Evan è profondo, potente, affamato. Il vampiro tiene stretto a se Bright come un anaconda stringe tra il suo corpo un’innocente preda. La mano di Evan spinge Bright contro il suo petto. Fa male, fa tanto male. Il sangue di Bright ha il sapore più buono del mondo, un sapore che il vampiro non ha mai assaggiato, è diverso dal solito sangue, è come se fosse la pietanza più buona che avesse mai testato».


    Bright: «Ti prego, ti prego, mi fai male».
    Ma queste parole non distraggono il vampiro, non riesce a sentirle, la foga è più forte.
    Bright: «Devi fermarti, Evan. Devi fermarti…».
    Il tono di voce di Bright diventa sempre più basso, debole, esausto.
    Bright: «Evan…».
    Quest’ultimo lieve accenno al suo nome distrae finalmente il vampiro, che improvvisamente lascia la presa.
    Bright cade a terra, è molto debole. Evan lo guarda, il suo viso è sporco di sangue, è come quello di un bambino che ha appena affogato la faccia in un barattolo di marmellata.
    Evan: «Mi dispiace…».


    [Riferite a Benjamin Whittermore]
    Meredith Wilson: «Oddio, ha fatto finta di non conoscerti? Questo potrebbe significare che l’incontro con te l’ha stregato. Oppure che è uno che non è esattamente sincero con la sua fidanzata».
    Rose Wilson: «Continuerei a stare qui volentieri a fare un po’ di chiacchiere stile Sex and the City, ma devo andare a scuola. Non mi interessa di Benjamin o di come si comporta o se venga o meno questa sera, quindi… non parliamone più, ok?!».


    [Riferiti a Rose Wilson & Benjamin Whittermore]
    «Rose nota ogni singolo dettaglio di quella macchina, i cd in disordine sul cruscotto, una catenina sul sedile posteriore che ha visto con la coda dell’occhio, e le mani di Benjamin sul volante. Mani virili, da uomo, se il ragazzo la stringesse come fa con quel volante, sarebbe sicuramente molto fortunata. Ma questo pensiero cerca di toglierselo velocemente dalla testa».


    Benjamin Whittermore: «Dov’è finita la tua parlantina?».
    Rose Wilson: «Come, scusa?».
    Benjamin Whittermore: «Di solito rispondi a macchinetta. Hai sempre la risposta pronta».


    Benjamin Whittermore: «Beh, come ti trovi qui?».
    Rose Wilson: «Questa è una domanda abbastanza ovvia, non trovi?».
    Quando Rose è nervosa, è abituata a rispondere male. Si dice che questa sia una cosa su cui deve lavorare.
    Benjamin Whittermore: «Eccola».
    Rose Wilson: «Come?».
    Benjamin Whittermore: «La parlantina».
    Rose non può fare a meno di sorridere, è quasi un riflesso incondizionato.


    Rose Wilson: «Dunque…».
    Rose la guarda, curiosa di sapere.
    Leda DeLuc: «Non c’è un modo giusto per dirlo».
    Rose Wilson: «Sembra una specie di coming out».
    Leda DeLuc: «E’ un coming out. O meglio un coffing out. Un “Coming Out of the Coffin”».
    Rose la guarda, tentando di capire il nesso.
    Leda DeLuc: «Dunque, prendiamola in modo semplice. Bella ed Edward. Elena, Stefan, Damon. Dracula».


    Rose Wilson: «Brillate?».
    Leda guarda Rose in malo modo.
    Leda DeLuc: «Tu voli su una scopa?».
    Rose Wilson: «Ok, in effetti è una domanda stupida».
    Leda DeLuc: «Dimentica Twilight. Non siamo niente del genere».
    Rose Wilson: «Siete più True Blood».


    Gabriel guarda Leda, il solito sorrisetto fastidioso e strafottente stampato in viso.
    Gabriel: «Wow, la First Wendigo Lady».
    Leda non lo guarda in viso, il ricordo dei suoi glutei è ancora perfettamente stampato nella sua mente.


    [Twinswood, 1641]
    «In un evidente stato confusionale, Luke vaga per la foresta principale, sa dove deve andare, sa chi deve vedere, ma è tutto diverso ora. I colori, gli odori, i rumori, sembra tutto più intenso, più vivo, è come se fosse rinato, è come se fosse venuto al mondo per una seconda volta. Mentre cammina tra i cespugli in modo impacciato e confuso, si guarda le mani, sono ancora pregne di sangue, c’è sangue ovunque sul suo vestiario».


    Benjamin Whittermore: «Chi è quello?».
    Tatia si gira, notando Rose e Joseph in lontananza.
    Tatia Whittermore: «Si chiama Joseph. È carino, vero?».
    Benjamin Whittermore: «Non l’avevo mai visto».
    Tatia Whittermore: «Ovviamente, tu non interagisci con la plebe».
    Benjamin guarda la sorella in malo modo, scuotendo il capo in segno di disappunto.
    Tatia Whittermore: «Perché me lo chiedi?».
    Benjamin Whittermore: «Come?».
    Tatia Whittermore: «Oh, Benjie. Il verde è un colore che non ti dona!».


    [Twinswood, 1641] «Usa le mie passate vite, cura e rimargina queste ferite».

    (Lisandra.)


    [Twinswood, 1641 | Riferito a Luke DeLuc & Lisandra]
    Luke sente un forte calore in viso, istintivamente si porta le mani sulle ferite, sorpreso, sente una pelle liscia, curata, senza alcuna cicatrice. Guarda la strega; sicuramente questa è stata una prova di fedeltà».


    Rose Wilson: «Scusate io… Io devo allontanarmi un attimo».
    Rose si fa avanti.
    Tatia Whittermore: «Aspetta!».
    La ragazza si gira, distratta dalla voce di Tatia.
    Tatia Whittermore: «Ti ho portato questo!».
    Tatia apre la sua vistosa borsetta, tirando fuori un CD, lo passa a Rose.
    “The Runaways.”
    Rose Wilson: «Wow… grazie».
    Rose è parecchio imbarazzata, ma sembrava esattamente l’intento di Tatia.
    Tatia Whittermore: «Figurati. Magari andrai oltre Taylor Swift».
    Rose Wilson: «Forse…».


    Rose Wilson: «E che cos’altro sai?».
    Luke DeLuc: «Adesso non c’è tempo».
    Rose Wilson: «Già, per voi non c’è mai tempo».
    Leda guarda Luke, ancora stupita del fatto che si sia fatto avanti ed abbia chiesto aiuto.
    Rose Wilson: «Io non sono Veronica Mars, ok?! Non ho aperto un’agenzia per problemi sovrannaturali. Questa non è la Angel Investigation».


    Luke DeLuc: «E quale sarebbe, quale sarebbe questa soluzione?».
    Bright: «Sono io».
    Bright interviene, distraendo il vampiro.
    Bright: «Io mi offro come sua sacca di sangue. Tutti voi ne avete una, giusto? Io mi offro volontario».
    Rose non può fare a meno di pensare alla citazione a The Hunger Games, il suo spirito letterario la porta a farlo, anche se la situazione non è delle migliori».


    [Twinswood, 1641]
    Lisandra: «Ti ho aiutato perché ho visto la tua anima, e ciò che è visto mi è piaciuto. È nobile, è raro, è giusto».
    Luke la guarda, sorpreso da quelle parole, non crede che tali aggettivi possano riferirsi a lui.
    Luke DeLuc: «cosa devo fare?».
    Lisandra sorride, contenta della risposta.
    Lisandra: «Devi consegnare un libro».


    «C’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire nel libro, c’è sempre una pagina mai aperta, una figura mai vista, un disegno che le è sfuggito. Innumerevoli sono le creature, le formule e i piccoli messaggi, molti indecifrabili, che passano sotto gli occhi».


    Un Benjamin vestito, ma completamente zuppo. Il ragazzo mette il primo piede in cucina, avanzando lentamente, ma con sicurezza, lasciando cadere in terra le gocce d’acqua di cui sono pregni i suoi indumenti e il suo corpo.
    Rose Wilson: «Cosa ci fai qui?».
    Il ragazzo non risponde, continua ad avanzare semplicemente.
    Rose Wilson: «Sei bagnato».
    Benjamin Whittermore: «Tu no?».
    Certo, sembra una citazione da film porno pensa Rose, ma in quel momento è assolutamente azzeccata. L’acqua mette in risalto le forme di Benjamin, gli addominali disegnati, le braccia robuste, ma non esageratamente, quelle gocce che scendono lungo quelle virili e meravigliose mani, che Rose tanto ama guardare.


    Rose Wilson: «Tu abiti in un castello e sei stata sul Titanic!».
    Leda DeLuc: «Non dimenticherai mai il fatto che te l’ho detto, vero?».
    Rose Wilson: «Non è una cosa facile da dimenticare!».
    Leda DeLuc: «Beh, non è esattamente una cosa alla Jack e Rose!».


    Benjamin Whittermore: «E’ il terzo evento misterioso a Twinswood da quando sei arrivata. Potrei quasi iniziare a pensare che ci sei dietro tu».
    Rose finalmente lo guarda, accennando un leggero sorriso.


    «Morirò da solo».
    Bright poggia il vassoio sul tavolo, sedendosi alla destra di Rose, che lo guarda, sorpresa.
    Rose Wilson: «Che cosa sta succedendo qui?».
    Bright prende una patatina dal suo piatto, sembra affamato. È naturale, visto il sangue che ha perso.
    Bright: «Cosa vuoi dire?».
    Rose Wilson: «Cosa siamo diventati? Una specie di Scooby Gang?».
    Bright: «Cos’è una Scooby Gang?».
    Rose lo guarda, incredula.
    Rose Wilson: «Ma dove vivi?».


    Rose Wilson: «Non lo so, ma lei sa cosa è successo. E poi, è assurdo. Non possono esistere le sirene o i tritoni».
    Rose guarda i due, lei stessa non crede alla sua affermazione.
    Rose Wilson: «Già, dimenticavo dove siamo!».
    Leda DeLuc: «La Veronica Mars del sovrannaturale entra in azione!».


    Leda DeLuc: «Beh, se ci sono Ariel e Ursula dietro fammi sapere, io devo andare da Robin!».
    Bright: «Chi sono Ariel ed Ursula?!».
    Rose e Leda guardano Bright, perplesse.


    «Che palle!».
    I due si girano, distratti da Tatia, che arriva sul patio con un broncio.
    Alec Whittermore: «Oh, tesoro, basta con questa storia!».
    Tatia Whittermore: «Io la voglio. Voglio giocarci».
    Alec Whittermore: «Perché non mi chiedi ciò che chiedono tutte le adolescenti? Qualcosa riguardo quella boyband British».
    Tatia Whittermore: «Gli One Direction? Solo se ti fai vendere l’anima, e mi permetti di vestirli e giocarci a mio piacimento come se fossero dei bambolotti!».


    Bright: «Fammi capire bene, siamo una sottospecie di squadra investigativa adesso?».
    Rose Wilson: «Se ti dico CSI capirai la citazione?».
    Bright: «Conosco CSI!».
    Rose lo guarda, sorpresa.
    Rose Wilson: «Wow, un punto in pop culture, finalmente!».


    Ma lo fa e basta, fa ciò che sente di fare. Velocemente spinge le mani contro il petto della ragazza, ormai non curante del dolore. Spinge con tutta la forza che ha. Poi si fa avanti, poggiando la sua bocca su di lei, ed è come se la poggiasse sulle fiamme più calde di sempre, Benjamin continua ad urlare, straziato dal dolore, ma lo fa, continua a farlo; continua a spingere velocemente contro il suo petto, continua a farle la respirazione bocca a bocca, continua, continua e continua a ancora, imperterrito, fino a quando, finalmente, Rose non sputa acqua.
    Quando Rose finalmente apre gli occhi completamente, dopo qualche secondo, il ragazzo si è ormai velocemente allontanato, assicurandosi, tuttavia, che prima si riprendesse.
    Rose si tocca le labbra, le sente strane. Flash di ciò che è successo poco fa in acqua iniziano ad arrivare davanti ai suoi occhi.
    Rose Wilson: «Benjamin…».


    [Twinswood, 1640]
    Lisandra: «E’ un incantesimo di unione. Serve a collegare due anime che in realtà non dovrebbero…».
    Alec Whittermore: «Essere collegate?».
    I due si guardano; è la loro storia.


    [Twinswood, 1640]
    «Ma poi lo fanno, lo fanno e basta, senza aspettare, senza tentennare. Purtroppo il risultato è subito palese, basta lo sfioramento di dita per indurre ad Alec un profondo malessere. L’uomo ritrae velocemente le mani, come se le avesse appena tolte da ardenti bracieri.
    Lisandra guarda l’uomo, delusa. Sembra che la natura non voglia che loro due si tocchino, e sembra non esserci una via d’uscita».


    Tatia Whittermore: «Forse Rose può curarlo…».
    Alec guarda la figlia, facendo cenno di no con il capo.
    Alec Whittermore: «No, lo curerà lei».
    L’uomo sposta di nuovo il suo sguardo verso Lane.
    Alec Whittermore: «Vuoi che io ti mangi, fattucchiera?!».


    Tatia Whittermore: «Un padre vuole il meglio per i suoi figli».
    Benjamin Whittermore: «Un padre ama i suoi figli».
    Tatia Whittermore: «Lui ci ama».
    Benjamin Whittermore: «Lui è incapace di amare».


    Luke DeLuc: «Hai dimenticato qualche libro?».
    Rose sospira, nervosa, raggiungendo l’elegante vampiro.
    Rose Wilson: «Devo parlarti».
    Luke: di solito non porta mai a nulla di buono.


    Evan: «Mi piace questa tua nuova aria saggia. Sembra quasi che ci creda».
    Benjamin lo guarda, ridacchiando
    Benjamin Whittermore: «Oh, non è nessuna aria saggia. È semplicemente quello che penso».
    Evan: «E’ per questo che tu sei così buono? Ti ricordo chi sei, Benjamin Whittermore, cornificatore certificato».


    Leda DeLuc: «Aspettate, quale appuntamento? Cosa mi sono persa?».
    Rose sbuffa, infastidita dal comportamento di Bright.
    Rose Wilson: «Walter, un ragazzo molto carino e simpatico, ha invitato Bright a fare un giro per Twinswood, e lui sta rifiutando per vedere un ragazzo che lo prende in giro da anni. Non funziona come True Blood, ok? Non può pensare che tu sia suo».


    Dopo aver lentamente accompagnato Razor nella sua postazione, Benjamin si reca verso l’uscita della stalla. Ma qualcosa succede, qualcosa di improvviso, verso di lui arriva una strana e piccola sfera di energia che si ferma a mezz’aria; è gialla, si confonde nell’aria. Il ragazzo la guarda, confuso. Non ha mai visto un qualcosa del genere.
    «Benjamin!».
    Benjamin alza lo sguardo, all’entrata della stalla c’è Rose, sulla mano sinistra una fiamma che arde pronta ad essere lanciata. La ragazza è ferma nello sguardo, sicura, incattivita. Benjamin la guarda, sconvolto, soprattutto a causa di quella palla di fuoco sulla mano.
    Rose Wilson: «ORA. DIMMI. COSA SEI».


    «È prerogativa del male provocare».


    Rose Wilson: «I demoni sono nemici delle streghe».
    Benjamin fa cenno di sì con il capo.
    Rose Wilson: «Sei… sei uno di loro?».
    Rose lo chiede, tentennando. Ma la voglia di sapere supera la paura di cui queste parole sono pregne.
    Benjamin inarca leggermente il sopracciglio, come suole fare quando qualcosa non lo convince del tutto… o quando è nervoso e vuole ostentare sicurezza.
    Benjamin Whittermore: «Sì».


    Rose Wilson: «Tu… tu mi hai mentito».
    Benjamin Whittermore: «No, non ti ho mai detto di essere umano».
    Rose Wilson: «Non mi hai neanche detto di essere un demone».
    Benjamin la guarda, Rose cerca di non farlo, qualunque parola uscisse dalle labbra del ragazzo potrebbe essere plasmata da quelle sensazioni che ora tanto odia provare.
    Benjamin Whittermore: «Mezzo demone. Mia madre era umana».


    Benjamin Whittermore: «Non me lo chiedi?».
    Rose indietreggia ancora un po’, mentre il ragazzo, al contrario, fa qualche passo in avanti.
    Rose Wilson: «Cosa?».
    Benjamin Whittermore: «Da quanto tempo ho 17 anni».
    In altre occasioni la ragazza avrebbe riso per il riferimento a Twilight, ma di certo questa non è una di quelle.
    Benjamin Whittermore: «Ho 17 anni da due mesi».


    Meredith Wilson: «Messaggio ricevuto. Sono di troppo».
    Rose fa cenno di no con il capo, non vuole che sua zia pensi che sia così.
    Rose Wilson: «No, non è così, davvero».
    Meredith Wilson: «Tranquilla, anche io sono stata una teenager. Molto, ma molto tempo fa».
    Meredith guarda Bright, che non può fare a meno di sorridere.


    Evan: «Quindi… quindi è vero che sei…».
    Bright ha capito, non sa cosa lo ferisca di più, quella che a lui sembra una presa in giro, o il fatto che la parola “frocio” pronunciata dalla sua voce riecheggi nella sua testa.
    Bright: «Sì. Hai sempre avuto ragione. Ne sei felice?».


    Alec Whittermore: «Non abbiamo avuto occasione di parlare da quando…».
    Benjamin Whittermore: «Hai sacrificato la donna che mi ha cresciuto al male?».
    Alec Whittermore: «Stavo per dire “ti ho salvato la vita.” Ma se vuoi metterla in questo modo, fai pure!».
    Benjamin Whittermore: «Oh, papà, sempre così egocentrico!».


    Gabriel: «Un cartello? Ti prego, dimmi che diceva “Las Vegas,” se è così convinco io il packmaster a farti uscire!».
    Robin non trova tutto questo divertente, in realtà; è affamato, continua a mangiare con foga, mentre tenta di recuperare ricordi dal sogno.
    Robin: «Era un numero. 234».
    Gabriel lo guarda, confuso.
    Gabriel: «Hai visto i dvd di LOST nella sala ristoro?».


    [Rivolto a Rose Wilson] «Ascolta, io non sono Jennifer Love Hewitt, e qui non siamo in Ghost Whistperer. Non aiuto le fottute creature sovrannaturali a risolvere le loro faccende in sospeso».

    (Gabriel.)




    [Rivolto a Robin] «Sai, certe volte vorrei essere io rinchiuso in una cabina a non fare niente tutto il giorno. Potrei scrivere una fan fiction su Prison Break adattata alla situazione, che ne diciUsa le mie passate vite, cura e rimargina queste ferite».

    (Gabriel.)


    Bright: «Io… Io non sono una sacca di sangue. Io sono una persona».
    Evan: «Tu hai offerto il tuo sangue a me».
    Bright: «Sì, per salvarti la vita. Ma… tu mi stai usando».
    Evan lo guarda, confuso.
    Evan: «Come?».
    Bright: «Per te sono questo. Sono la colazione, il pranzo e la cena. Non è così?!».


    Bright: «Evan, vattene. O potrei spararti un lampo di luce qui e polverizzarti davanti a tutti. Pensi che io voglia questo? Pensi che io voglia il tuo pisello?! IO VOLEVO QUESTO!».
    Bright indica il suo petto, quindi il suo cuore.


    Luke annusa, un’abitudine di Twinswood che non morirà mai.
    Rose Wilson: «Ed eccoci qui di nuovo. Quest’abitudine dell’annusare non muore mai, eh?! Cosa sei, un cane?».


    Luke DeLuc: «Non esattamente. Cos’è questa puzza di cane? Ah, ecco».
    Gabriel si avvicina ai tre.


    Bright: «A quest’ora dovresti preparare la cena, non una…».
    Rose Wilson: «Sì, è una pozione!».
    Bright guarda l’amica, intento ad aiutare in qualche modo.
    Bright: «Ne hai mai preparata una?».
    Rose Wilson: «Hey, ho ricevuto la scopa solo da poche settimane, non sono ancora Sabrina!».


    «Sai, Lane. Il punto è che… penso di poter sfruttare qualcosa che inizialmente mi infastidiva. Non è un inizio di giornata meraviglioso? Grazie, sei sempre di grande ispirazione».

    (Alec Whittermore.)


    Benjamin Whittermore: «Ti stai impegnando per l’organizzazione di questo ballo. Non ti facevo una sorta di Blair Waldorf».
    Tatia Whittermore: «Io non ti facevo uno che guarda Gossip Girl!».


    [Riferiti a Rose Wilson]
    Tatia Whittermore: «Chi vuoi prendere in giro, Benjamin?».
    Tatia si pone davanti a lui, esponendogli, come sempre, la verità.
    Benjamin Whittermore: «Cosa vuoi dire?».
    Tatia Whittermore: «Ho visto come vi guardate. Tu e la strega, è così chiaro che vorreste semplicemente saltarvi addosso, spogliarvi e fare l’amore. Lo sento, la tensione sessuale, la voglia di baciarvi, quella carica, quell’energia quando vi guardate dai vostri armadietti. Puoi fingere con tutti, Benjie, ma non con me».


    Rose Wilson: «Luke…».
    Al vampiro piace quando la strega pronuncia il suo nome, non sa ben dir il perché di questo.


    Rose lo guarda negli occhi, quegli occhi chiari che la fanno impazzire. Vorrebbe prenderlo a sberle, ma vorrebbe anche baciarlo in questo momento. Sa, tuttavia, che entrambi le opzioni sono una possibilità remota.
    Rose Wilson: «Stai lontano da me, Benjamin».
    Benjamin Whittermore: «E se non potessi?».


    Gabriel: «Ci vado con Ania. Me l’ha chiesto».
    Leda DeLuc: «Oh, te l’ha chiesto lei. Il solito galantuomo, dovevi farlo tu, lo sai? E’ compito dell’uomo chiedere alla dama di andare al ballo».
    Gabriel: «Wow, adoro il tuo spirito femminista, credo che tu sia rimasta al periodo in cui sei stata trasformata!».


    Il vampiro guarda la ragazza dalla testa ai piedi, estasiato.
    Luke DeLuc: «Sei bellissima».
    Rose lo guarda, intimidita.
    Rose Wilson: «Grazie».
    Non si aspettava di certo un’affermazione del genere.


    Rose Wilson: «Mi fai passare?».
    Benjamin Whittermore: «Vuoi ballare?».
    Rose lo guarda, incredula.
    Rose Wilson: «Cosa?».
    Benjamin Whittermore: «Mi hai sentito».
    Rose Wilson: «E’ assurdo, non puoi toccarmi».
    Benjamin Whittermore: «Non serve toccarsi per ballare, basta sfiorarsi».
    Il ragazzo pone la mano avanti, invitandola a fare lo stesso
    Rose Wilson: «Benjamin…».
    Benjamin Whittermore: «E’ solo un ballo…».


    Rose guarda l’uscita, dire di sì metterebbe a repentaglio il piano.
    Benjamin Whittermore: «Per favore, balla con me».
    La ragazza lo guarda negli occhi; dire di no a lui metterebbe a repentaglio il suo cuore.


    Evan: «Qual è il tuo piano, esattamente?».
    Rose Wilson: «Non ne ho idea».
    Evan: «Sei consapevole che quei tizi possono sparare una luce dalle mani, vero?».
    Rose Wilson: «Sì, me l’hai detto in macchina almeno una decina di volte».
    Evan: «Era giusto per ricordartelo».


    Tatia Whittermore: «Vattene via!».
    Benjamin sorride, sorride come non sorrideva da tempo. Tatia alza finalmente lo sguardo, notando il ghigno del fratello.
    Tatia Whittermore: «Perché cazzo ridi?!».
    Benjamin Whittermore: «Qualcuno ti ha ferita, e tu stai piangendo, vuol dire che hai ancora un cuore. Iniziavo a dubitarne».


    Rose Wilson: «Pensi che potremmo mai toccarci?».
    L’espressione sul viso di Benjamin cambia, portando gli occhi ad assumere una forma diversa. I silenzi vengono aspramente intervallati dai rumori del lago.
    Benjamin Whittermore: «Penso che…».
    Il ragazzo abbassa lo sguardo, palesemente imbarazzato.
    Benjamin Whittermore: «Mi sta bene starti vicino. È abbastanza per me».
    Rose Wilson: «Ma non vuoi toccarmi? Non vuoi…».
    Rose tentenna, nervosamente infastidita dalla situazione.
    Benjamin Whittermore: «Tutti i giorni. Ogni secondo. Sempre».


    Benjamin si fa avanti con la mano sulle labbra di Rose, non toccandole, come sempre.
    Benjamin Whittermore: «Mi piacerebbe assaggiare le tue labbra. Baciarti, fino a quando non ne ho abbastanza di te, se questo è possibile».
    Rose Wilson: «Non potremmo mai farlo».


    «È quel momento nella notte in cui i pensieri si affollano, pensi a quella persona, e ti fa male il petto, ti fa male tutto. È quel momento della notte in cui niente può calmare la tua anima».


    GhostFace resta fermo lì.
    Lisa, d’istinto, si gira, cercando di raggiungere l’uscita della casa, e quindi le pattuglie. Ma proprio mentre lo fa, un coltellaccio da cucina le viene piantato nel ventre, da Michael Myers, che è proprio lì, davanti a lei.
    La ragazza guarda quella terribile maschera inespressiva.
    Lisa: «Cosa?».
    GhostFace si avvicina alla ragazza, che lentamente si accascia a terra, morente.
    GhostFace: «Volevi Michael».
    Prima di chiudere gli occhi, Lisa guarda le due figure, le due maschere.
    Lisa: «Perché?».
    GhostFace: «Perché sei nel mio film!».


    «Troppe vite si stanno spegnendo a Twinswood, troppe vite giovani».


    Bright: «Sai, se per una volta non sembri un macho di cui tutti hanno paura, non succede niente».
    Evan: «Dopo non ti piacerei più».
    Ad Evan sfugge e basta; lo dice semplicemente, senza rendersene quasi conto. Bright abbassa lo sguardo, chiaramente imbarazzato.


    Bright: «Posso farti una domanda?».
    Evan annuisce.
    Bright: «Il mio sangue… Insomma, quando vi nutrite. Funziona come in… True Blood?».
    Evan: «Hai iniziato a vedere True Blood?».
    Bright: «Rose me ne ha parlato».


    «Benjamin guarda in avanti, il suo sguardo si incrocia con quello di Rose, che è appena entrata a scuola. La ragazza tenta di distrarsi, ma è più forte di lei, per qualche secondo lo guarda, lo fa e basta, per poi allontanarsi, nervosa, da quel corridoio».


    Rose Wilson: «16 anni? Cause naturali? E se ci fosse qualcos’altro dietro?».
    Rose non può fare a meno di pensarlo, visto che a Twinswood nulla è come sembra.
    Leda DeLuc: «È Halloween. Quale creatura oserebbe pianificare qualcosa di questi tempi?».
    Rose Wilson: «È come in Buffy? Disprezzate Halloween?».


    Ania: «Adoro questi cosi».
    Ania si tocca i pantaloncini.
    Ania: «Mettono in risalto tutto. Avete visto Gabriel? È come se non indossasse nulla».
    Leda DeLuc: «Ok, la mia colazione».
    Leda si finge disgustata, ma in realtà aveva notato la stessa e identica cosa. Rose sorride, l’ingenuità di Ania è così dolce.


    Professor Marton: «Ok, ragazzi, squadre. Palla avvelenata!».
    Leda DeLuc: «Oh mio Dio».
    La vampira alza gli occhi, non ama particolarmente questo gioco.
    Professor Marton: «Capitani Benjamin e Luke».
    Dopo un sasso carta e forbice al vetriolo, tra sguardi di dissenso e incattiviti, Luke vince la prima mano, ha il diritto di scegliere per primo.
    Luke DeLuc: «Rose».
    Benjamin guarda il vampiro, gli fa un sorrisetto, non si lascerà intimidire. Rose avanza verso Luke, ponendosi lentamente dietro di lui, avvertendo la tensione.


    Tatia alza la mano, annoiata, mentre gioca con il suo smartphone.
    Tatia Whittermore: «Mi spiace, io sono impossibilitata nel giocare».
    Professor Marton: «E perché mai, Tatia?».
    Tatia Whittermore: «Cose da donne».
    Professor Marton: «Di nuovo? Sbaglio o capita solo una volta al mese?».
    Tatia Whittermore: «Quindi, mi sta discriminando solo perché il mio corpo si comporta in modo diverso?».


    Benjamin Whittermore: «Qual è il tuo problema?».
    Benjamin urla, avvicinandosi prepotentemente verso Luke.
    Luke DeLuc: «Di cosa parli, Benjamin?».
    Luke mantiene la calma, per qualche secondo.
    Benjamin Whittermore: «Cosa ti dà fastidio, eh? Che lei guarda me e non te?».
    Rose guarda i due, impietrita. Non riesce a credere di ritrovarsi in una situazione del genere, e non riesce a credere che Benjamin abbia detto una cosa del genere, davanti a tutti, e su Luke.


    Leda DeLuc: «Può darsi che sia solo un fuoco di paglia poi, questa sera, niente ricerche. C’è la festa di Halloween di Lauren».
    Rose Wilson: «Possibile che qui a Twinswood ci sia una festa ogni settimana?».


    Luke viene distratto dalla voce di Leda, vestita da strega per Halloween.
    Luke DeLuc: «Seriamente?».


    [Rivolto a Rose Wilson, Leda DeLuc & Bright]
    Gabriel: «Mi spiegate una cosa?».
    I tre lo guardano.
    Gabriel: «Come mai dove ci siete voi ci sono guai?».


    «L’angelo si gira, stanco di fingersi indifferente. Evan non gli permette di allontanarsi tuttavia, gli prende la mano, velocemente. Bright si ferma, impietrito. I due si guardano, per qualche secondo, restano mano nella mano, ed Evan ci sta».


    Freddy Kruger: «Indovina, indovinello, chi mette la strega sul fornello?!».
    Rose corre, inizia a correre di nuovo, fino alla porta più vicina. La apre, ritrovandosi in un posto totalmente diverso.


    Rose Wilson: «Benjamin, cosa succede?».
    Benjamin Whittermore: «Non lo so. Il mio corpo… vuole ucciderti».
    Benjamin si avvicina, lentamente.
    Rose Wilson: «Benjamin, no. Tu sei più forte di questo».
    Laneson : «No, non lo è, è un demonio!».
    Benjamin Whittermore: «Rose, SCAPPA!».
    Benjamin urla, feroce.
    Rose Wilson: «Svegliati. SVEGLIATI BENJAMIN, svegliati e vieni da me. SVEGLIATI».
    Rose urla a sua volta, con la stessa ferocia.


    Rose si alza, velocemente, prendendo la mazza da Baseball che Laneson ha usato su Clark, inizia a colpire violentemente il corpo addormentato di Laneson, proprio accanto al suo, fino a quando il demone cessa di respirare.
    Benjamin entra velocemente nella stanza.
    Benjamin Whittermore: «Oh mio Dio…».
    Rose guarda il ragazzo, ha ancora la mazza in mano.
    Benjamin Whittermore: «Stai bene?».
    Rose annuisce, buttando la mazza a terra.
    Bright: «Un’altra tipica serata a Twinswood!».


    «Forse i sentimenti portano davvero una persona ad essere masochista».


    Rose Wilson: «Non ho mai detto di volerti uccidere. Sei tu che vuoi morire».
    Benjamin Whittermore: «Beh, forse non più».
    Rose lo guarda, finalmente, è inevitabile vista la frase.


    [1994 | Riferiti al Titanic]
    Luke DeLuc: «Insomma, sarebbe bello, sarebbe diverso. Pensi a “Lo Squalo.” È un film bellissimo, ma chi erano le persone che c’erano dietro? Qual era la loro backstory? Quello fu un viaggio speciale, signor Cameron, e su quella nave, c’erano persone con speranze, sogni, voglia di ricominciare da zero».
    Cameron lo guarda, di nuovo affascinato dal suo modo di fare e di parlare.
    James Cameron: «Lei è stato lì. Lei c’è stato».


    [Riferito a Rose Wilson & Luke DeLuc] «Rose lo guarda, con fare sicuro, con fare di sfida, ed è una delle poche che lo fa nei suoi confronti».


    Evan: «Da dove è uscito fuori questo Walter? Che gran coglione».
    Benjamin Whittermore: «E’ un bravo ragazzo, lavora al giornale, ci ho parlato qualche volta. Perché ti interessa così tanto?».
    Evan guarda Benjamin, facendo cenno di no con il capo.
    Evan: «Non mi importa, sto solo dicendo che farebbero bene a stare attenti. I bulli…».
    Benjamin Whittermore: «L’unico bullo omofobo che vedo qui è seduto accanto a me».


    [Rivolta a Benjamin Whittermore | Riferita a Rose Wilson] «Oh Benjie, fattela passare, non credo che facciano i preservativi per Demoni che vogliono farsi delle streghe».

    (Tatia Whittermore.)


    [Sul Titanic, Notte tra il 14 e il 15 Aprile del 1912]
    Luke DeLuc: «Con me, per sempre, immortale».
    Luke tira fuori i canini, e Leda riesce a sobbalzare, nonostante la situazione. Il vampiro, con un unghia della ragazza, si ferisce, facendo gocciolare il collo.
    Luke DeLuc: «Bevi».
    Leda guarda il sangue, schifata.
    Luke DeLuc: «Fallo».
    La ragazza si avvicina al collo di Luke, e mentre lo fa Luke fa lo stesso verso il suo collo, azzannandolo, e iniziando a bere.
    La nave inizia finalmente ad andare giù, mentre i due sono attacchi alla ringhierà e si nutrono l’uno dell’altro, nella morte nasce la vita.


    «Tatia sbuffa, palesando la sua innata impazienza e la sua incredibile svogliatezza nell’ascoltare qualsiasi tipo di racconto che non la riguarda, anche quando è legata ad una sedia con una strana corda, e una strega innaturale tiene un coltello puntato verso di lei».


    Morrison: [Riferito a Tatia Whittermore] «Forse è da un’amica».
    Benjamin Whittermore: «Tatia non ha amiche».


    [Rivolto a Benjamin Whittermore] «Oh, figliolo, quando imparerai a ragionare con la testa e non con il cazzo, allora faremo un bel passo avanti!».

    (Alec Whittermore.)


    [Riferita a Robin] «Una specie di doppelganger, come Elena in The Vampire Diaries?».

    (Rose Wilson.)


    Meredith Wilson: «Sapevo di poter contare sulla mia nipotina preferita!».
    Rose Wilson: «Sono la sua sola nipote».
    Leda ridacchia, divertita.


    [Rivolta a Lane | Riferita a Rose Wilson] «Non pensi che Rose vorrà aiutare il suo ragazzo a trovare la sorella? D’altronde mi considera sua cognata a questo punto. Non hai paura di Rose?».

    (Tatia Whittermore.)


    Alec Whittermore: «Se sapete chi sono, allora saprete che vado temuto. E quanto mi temete? Pensatelo per un secondo, per un breve secondo. E dopo, temetemi di più. Riportatemi mia figlia o mi alzerò in volo, vi prenderò uno ad uno, voi e i vostri genitori, le vostre sorelle e i vostri fratelli, vi mangerò e poi vomiterò sangue su questa città. Pioverà rosso».
    Alec cambia espressione, improvvisamente.
    Alec Whittermore: «Buona scuola a tutti! Mi raccomando, non entrate in ritardo a lezione!».


    [Storia di Ardens & Arbor] «Ed è quello che fece non appena si trasformò in ciò che doveva essere. Egli distrusse il villaggio di Olion, nutrendosi di tutti i loro abitanti, e scartando le loro membra nel fiume Talum. Una volta arrivato al villaggio, sazio e soddisfatto, tracciò una linea, cambiando il suo nome in Twinswood. Nonostante avesse scelto la magia rispetto a suo fratello, lo avrebbe onorato. Egli promise che quella città sarebbe stata una dimora per le persone considerate diverse come lui».


    «Rose, Luke, Leda, Bright, Gabriel ed Evan sono tutti lì, pronti ad ascoltare, pronti ad aiutare, come una vera squadra».


    «I due si guardano per qualche istante, Luke odia l’idea di dover aiutare i Whittermore, ma gliel’ha chiesto Rose e lo farà».


    Evan: «Hey, ti fidi di me?».
    L’angelo lo guarda, assurdamente è così, nonostante tutto, ciò che ha detto Evan ha avuto il suo effetto, l’ha rassicurato.
    Bright: «Sì».
    Evan sorride, la risposta è sicuramente quella che voleva.


    Rose Wilson: «Mi dispiace, mi dispiace!».
    Benjamin le fa semplicemente un sorriso, un sorriso che Rose non riesce a decifrare. I due, finalmente, arrivano a toccarsi. Sono uno contro l’altra.
    Rose si agita, tentando di staccarsi, ma Benjamin rimane chiaramente fermo, non provando alcun dolore.
    Lane guarda la scena, perplessa. Rose, dopo qualche secondo, notando che Benjamin non prova alcun tipo di dolore, smette di muoversi. I due si guardano per qualche secondo.
    Lane: «Ma cosa diavolo succede?».
    Luke e Tatia sono sconvolti quanto Lane e Rose.
    Benjamin prende Rose in vita e la stringe a sé, quasi a sfregio, quasi per dimostrare che l’incantesimo di Lane è stato inutile. I due si toccano, Rose gli tocca il braccio, per la prima volta con la consapevolezza che non è un delitto; non più. La strega non saprebbe descrivere questa sensazione, è come poter bere dell’acqua dopo tanti giorni in un arido deserto.


    «Benjamin odia il fatto che Rose debba assistere a tutto questo, ma Rose, finalmente, ha capito chi è il nemico da fermare».


    [Rivolto a Benjamin Whittermore] «So ciò che tu sei, Benjamin. Niente di più!».

    (Alec Whittermore.)


    Evan: «Come l’hai scoperto?».
    I due proseguono per il marciapiede del vialone principale, cercando di guardarsi il meno possibile.
    Bright: «Che mi piacevano i ragazzi?».
    Evan annuisce, curioso di sapere.
    Bright: «L’ho sempre saputo. Non credo che sia qualcosa che si scopre».
    Evan: «E perché non lo nascondi?».
    Bright lo guarda, perplesso, come se avesse detto la cosa più assurda del mondo.
    Bright: «Perché dovrei nascondere ciò che sono? Inoltre, non lo vado di certo in giro a sbandierare».


    Evan: «Perché il tuo primo bacio dovrebbe essere con qualcuno che ti piace davvero».
    Bright: «Ad esempio?».
    Evan: «Una persona che ti fa tremare le gambe, che ti fa sentire le farfalle nello stomaco». Quelle stronzate lì.
    Bright deglustisce, continuando a dargli le spalle.
    Evan: «Cosa stai guardando?».
    Il vampiro si avvicina a lui, ponendo lo sguardo nella sua stessa direzione, Bright sta osservando un ciondolo nella vetrina proprio davanti ai loro occhi.


    Leda DeLuc: «Non avete mai baciato nessuno?».
    Bright: «Penso che bisogni farlo con qualcuno per il quale si prova qualcosa, qualcosa di reale. Così sarà speciale.
    Leda DeLuc: «Oddio, Bright. Se la pensi in questo modo, per fare sesso cosa aspetterai, la venuta del signore?».
    Bright la guarda per qualche secondo.
    Leda DeLuc: «Ripensandoci, non rispondere!».


    Rose Wilson: «Dobbiamo formare una squadra».
    Leda guarda la strega.
    Leda DeLuc: «Cosa?!».
    Rose Wilson: «Una squadra. Luke, Evan, Gabriel… potrebbero aiutarci tutti. Più siamo meglio è».
    Bright: «Come gli Avengers?».
    Leda DeLuc: «Tu conosci gli Avengers?».
    Bright: «Evan mi ha prestato il Blu Ray!».


    [Rivolta a Benjamin Whittermore] «Io ti salverò… Te lo prometto».

    (Rose Wilson.)


    Gabriel: «Ho pensato alla tua idea.
    Rose Wilson: «La mia idea?».
    Gabriel: «Quella della Scooby Gang. Gli Avengers di Twinswood».


    Rose Wilson: «Sono una strega, non una principessa Disney!».
    Gabriel: «Un punto per te!».


    Rose Wilson: «Luke?!».
    Il vampiro pone di nuovo lo sguardo verso di lei.
    Rose Wilson: «Perché sei tornato?».
    Luke resta a guardarla per qualche secondo, poi lo dice e basta.
    Luke DeLuc: «Per te».


    [Rivolta a Rose Wilson] «Quando si è potenti, Rose, bisogna arrivare a fare dei sacrifici».

    (Lisandra.)


    Ania: «Quindi esiste un cartone animato su una sirena?».
    Ania guarda Gabriel, incuriosita, mentre gli altri hanno aperto i loro laptop, iniziando a fare ricerche su Alecus e le varie generazioni di demoni.
    Il tavolo è stato sistemato per bene, Gabriel ha perfino montato delle luci. L’atmosfera è finalmente quella di un rifugio come si deve.
    Gabriel: «Sì, esiste».
    Ania: «E… questa Ariel mi somiglia?».
    Evan: «In realtà somiglia di più a Leda!».
    Leda guarda Evan in malo modo.
    Leda DeLuc: «Il pesce non mi è mai piaciuto».
    Bright: «Beh, insomma…».
    Gabriel tenta in tutti i modi di trattenere una risata, mentre Bright arrossisce, avendo fatto una battuta sul sesso.


    Il gruppo viene nuovamente distratto. Tatia è all’entrata della porta della cabina. Luke, istintivamente, tira fuori le zanne.
    Tatia Whittermore: «Oh, Edward, metti giù le zanne. Non vengo con cattive intenzioni».


    Tatia Whittermore: «Ascoltate, non voglio finire come una bambola di pezza, ok?! Cosa c’è di così strano il volersi salvare il culo».
    Peter: «Tatia, il linguaggio».
    Tatia alza gli occhi.
    Bright: «Il suo discorso non è poi così assurdo!».
    Tatia guarda Bright, sorridendogli.
    Tatia Whittermore: «Sei sempre stato il mio angelo preferito».
    Luke DeLuc: «Lei ha pochi poteri, è ancora un mezzo-demone. Diciamo che vogliamo darti il beneficio del dubbio, al primo errore…».
    Tatia Whittermore: «Mi spruzzerai addosso i brillantini?».
    Luke non sembra voler sorridere.
    Tatia Whittermore: «Oh, sciogliti un pochino!».


    [Riferito a Rose Wilson] «Mi sono assicurato che lei sia qui in prima linea. Verrà per te. Vedete, mi sono detto: se la strega si arrende sul fronte Benjamin, che cosa potrà spingerla a venire nella tana del diavolo? La tana del diavolo, sono dannatamente divertente, non trovate?».

    (Alec Whittermore.)


    Rose Wilson: «Cosa ci fai tu qui?».
    Rose è ormai tornata completamente tra di noi, guarda Tatia con un senso di disprezzo.
    Tatia Whittermore: «Aggiornati… sono dalla vostra parte ora».
    Rose Wilson: «Davvero?!».
    Tatia Whittermore: «Sì, mio padre voleva sacrificarmi in un rito demoniaco. E quindi… Team Rose!».
    Tatia alza le mani, facendo un gesto da cheerleader.


    Bright: «Cosa vuoi fare, Benjamin?».
    Benjamin Whittermore: «Cosa vuoi dire?».
    Bright: «Il tuo cuore. Cosa ti dice di fare?».
    Questa è una domanda particolare, che scuote Benjamin, che lo fa riflettere, lo fa fermare per qualche istante.
    Benjamin Whittermore: «Io… io ho paura».
    Benjamin lo ammette e basta, anche in questa situazione, parlare con Bright è abbastanza facile.
    Bright: «Questo non ti rende codardo, Benjamin. Questo ti rende umano. E io lo vedo in te… non sei come tuo padre».

    Il silenzio nelle due trincee è incredibile, è la calma prima della tempesta, ma lo scontro è inevitabile, e i due eserciti sono pronti.
    Luke guarda Rose, cercando un suo segnale.
    Rose Wilson: «Ok, l’ho sempre voluto dire: al mio segnale… scatenate l’inferno!».


    Luke DeLuc: «Sei una leader».
    Rose Wilson: «Vorrei credere in me come tu credi in me».
    Rose Apprezza molto le parole del vampiro.
    Rose Wilson: «Se tu non ci fossi stato… non so cosa avrei fatto».
    Luke DeLuc: «Sarò sempre dalla tua parte. Lo sono sempre stato».
    La strega pensa a tutto ciò che il vampiro ha fatto per lei, a partire dalle pagine raccolte del libro.
    Rose Wilson: «Sono contenta che Lisandra abbia scelto te».
    Luke DeLuc: «Sono contento di essere stato scelto».


    «Luke ha appena ricevuto la chiamata di Rose; è tutto finito, Alec è morto, il vampiro è chiaramente deluso per la scelta fatta dalla ragazza, ha deciso di andare da sola, per Benjamin, questo lo ferisce più di ogni altra cosa. È contento del risultato, non può negarlo, ma il solo pensiero di Rose nelle braccia di un altro lo uccide.
    Vorrebbe non avere questi pensieri sull’erede di Lisandra, ma non l’ha scelto lui. Non ha scelto di innamorarsi di lei. Perché sì, lui la ama».


    «Cara Lisandra,
    E’ la tua speranza che ti scrive.
    Quando ho letto il tuo messaggio per la prima volta, sapevo che era rivolto a me. Non so come, non so cosa mi ha spinto a crederci, ma lo sapevo e basta.
    Sono passati 3 mesi da quel giorno. Tre mesi in cui la mia vita è cambiata. Ho fatto delle scelte… non sono sempre state le migliori, ma mi hanno portato dove sono, e ne sono felice. Qui a Twinswood ho trovato la mia nemesi, sono quasi morta più volte… ed ho visto il volto della morte, dell’oscurità.
    Ma qui a Twinswood ho anche trovato una casa, una famiglia, degli amici… l’amore. Non sarà facile, non lo è mai stato, ma per la prima volta sento di appartenere, di essere esattamente dove dovrei essere.
    Questo libro mi ha dato tanto, ti ringrazio per avermelo lasciato in eredità. È il più grande tesoro e il più grande amico che io abbia trovato.
    Lunedì tornerò a scuola, presto inizieranno le vacanze di Natale. Leda è su di giri, ama quel periodo dell’anno, così mi ha detto. Bright ed Evan sono così carini, stamani li ho visti nella cabina, non credo che se ne siano resi conto, ma i loro visi erano così vicini, sembrano cercarsi mentre dormivano.
    Ho consegnato a Tatia la lettera che mi ha lasciato Benjamin. Non sono la sua più grande fan, ma credo che sia una ragazza fragile. Non sarà facile ricominciare da qui.Ho stretto un’alleanza importante con il branco di lupi. Gabriel fa da intermediario, è un ragazzo fantastico!
    Domani dovrei riposarmi, dovremmo tutti riposarci, ma ho promesso a Mike, il packmaster, di aiutare con la situazione di Robin. Lo devo a lui e lo devo a Leda.
    Luke non ha risposto al messaggio che gli ho lasciato in segreteria. Probabilmente è arrabbiato, ho infranto la promessa. Spero che gli passerà. Devo ringraziarti per averlo scelto. È un uomo. È nobile d’animo, ed è stato un compagno fedele in questa battaglia. Non sento di poterlo perdere a questo punto.
    Per quanto riguarda Benjamin… ovunque sia, spero che stia bene e che trovi ciò che stia cercando. Proteggilo se puoi. Ne ha bisogno.
    Abbiamo vinto, Lisandra. Abbiamo vinto insieme.
    Tua,
    Speranza».

    (Rose Wilson.)


    «Mary adora ascoltare i Drive Shaft in macchina. “You All Everybody” è il suo pezzo preferito. Il freddo di Twinswood, in contrapposizione ai riscaldamenti accesi in macchina, ha appannato tutti i vetri, non permettendo alla ragazza di vedere chiaramente al di fuori».


    Riportato lo sguardo in avanti, la ragazza trova un orrido spettacolo di fronte ai suoi occhi. Rasputin è proprio davanti a lei, il braccio destro è staccato, a penzoloni sulla sua mano sinistra.
    Rasputin: «Per caso hai ago e filo?».


    seconda stagione

    (di Luigi Toto - Telefilm Addicted.)




    Edited by :swansong - 29/5/2014, 22:45
     
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  2. frãulein
     
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    quindi è come se mi facessero dei fanvideo?
     
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  3. :swansong
     
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    aggiunte le quotes dei primi tre episodi

    Oh, no! È proprio un telefilm su carta, come una fan fiction. In poche parole è come se fosse il manoscritto di una serie tv con battute e tutto :3
     
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  4. frãulein
     
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    un copione più o meno, una sorta di testo teatrale ma x la tv non ancora portato sullo schermo, insomma.
    non male come idea, e carino che tu lo abbia messo qui con tutte le citazioni!
     
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  5. :swansong
     
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    ecco! copione è la parola esatta! non mi veniva ahahahah

    grazie, non mi resta che consigliarlo vivamente :3
     
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  6. :swansong
     
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    +10 from 1x04
    si fa sempre più intressante! la prima scena del sogno mi ha fatto riderissimo ahahahahah

    Tatia è un personaggio da sposare, mi fa piegare in due ogni volta che dice qualcosa! ahahahah

    poi ci sono tante coppiette shippose ** Rose/Benjamin, Bright/Evan e Leda/Gabriel awww **
     
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  7. :swansong
     
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    +1x05
    ma si fa sempre più bello **
    si aggiunge tra le ship Rose/Luke e Lisandra/Alec. c'è il festival delle ship qua ahahahah
     
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  8. :swansong
     
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    +1x06 & 1x07
    me le ero scordata! ahahahahahahah

    comunque prima o poi scriverò un bel commentino (:
     
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  9. :swansong
     
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    +22 from 1x08
    una puntata halloweenesca degno di questo nome!
     
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  10. :swansong
     
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    +5 from 1x09
    io davvero rimango sempre senza parole. Luigi Toto è un fottuto genio. A differenza delle normali serie tv che ogni tanto hanno un "episodio NO", lui riesce a creare ogni fottuta volta degli episodi con i contromaroni. Cioè ha inserito JAMES CAMERON e lo ha fatto in maniera perfetta. Ha inserito dei vampiri sul Titanic. W O W.

    Poi il modo in cui ogni personaggio è così ben delineato, sembra davvero di guardare una serie tv. Poi vabbè la storia in sé è pazzesca. Di norma avrei detto che una storia con così tante creature sovrannaturali sarebbe stata un mappazzone, ma non in questo caso!

    E per non dimenticare i COLPI DI SCENA. Dico solo una cosa: il gemello di Robin. WTF. All'inizio ho creduto che Robin fosse cattivo ahahah

    Mi esprimo anche a ship che non fa mai male ahahahah
    Beh, innanzitutto ci sono loro Rose e Benjamin che sono inevitabili da shippare. Sprizzano amore da tutti i pori.
    Luke e Rose. HOLY SHIT. Sono di una dolcezza infinita, soprattutto Luke che sa di aver bisogno di lei, ma non riesce ad ammetterlo.
    Bright ed Evan. DFGDGDFGFSDGSDGERTGRET. Evan mi ricorda un sacco Dave di Glee per quanto riguarda il suo modo di comportarsi. Fa esattamente ciò che faceva Dave con Kurt e questo lo rende veramente un personaggio adorabile... specialmente perché pian piano fa outing.
    Leda e Gabriel. AWWWW. Loro sono la classica coppia "Lo odio. Lo odio. Lo odio" e poi passano al "Ti amo. Ti amo. Ti amo".
    Altre ship per ora non avrei, però vorrei vedere qualche interazione tra Tatia e Luke, per curiosità ahahahah
     
    .
  11. :swansong
     
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    e beccatevi le citazioni dalla 1x10 8D
     
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  12. :swansong
     
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    +13 from 1x11 8D
     
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  13. :swansong
     
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    ed eccovi anche le citazioni della 1x12, nonché season finale 8D
    la seconda stagione inizierà a marzo, ho smesso di tormentarvi ahahahah
     
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  14. :swansong
     
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    CITAZIONE (:swansong @ 28/11/2013, 20:36) 
    ed eccovi anche le citazioni della 1x12, nonché season finale 8D
    la seconda stagione inizierà a marzo, ho smesso di tormentarvi ahahahah

    A VOI LE CITAZIONI DELLA 2x01 E PRESTO ANCHE UN COMMENTO 8D
     
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  15.  
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    Penso che questi telefilm su carta siano molto carini anche se, ammetto, a volte mi scoccio di leggere le reazioni dei personaggi e passo direttamente al dialogo xD Si, sono uno sfigato!

    Il mio personaggio preferito è, senza alcun ombra di dubbio, Tatia *--* poi c'è Ania.
    Rose la vedo troppo, ciò che tutti definiscono, fica di legno. La vedo quasi insipida. La preferisco decisamente con Luke che con Benjamin il combattuto tra il bene e il male. Però l'amicizia nata tra Leda - Bright - Rosa è davvero una splendida amicizia. Anche se non sono ancora quelli che si dicono tutto, tra loro c'è una buona alchimia e mi piace.
    Mi interessa molto la storia di Anastasia e, ora, che ha aggiunto i Vampiri Reali quali Cleopatra e la regina Maria Antonietta non vedo l'ora di leggere.
    Continuo a credere che il miglior cattivo sia Rasputin di tutta la serie.
     
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