oscar e la dama in rosa

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  1. deeproller
     
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    «Ti avverto subito: detesto scrivere. Bisogna davvero che ci sia obbligato. Perchè scrivere è soltanto una bugia che abbellisce la realtà. Una cosa da adulti».


    «Ho capito che sono diventato un cattivo malato, un malato che impedisce di credere che la medicina sia straordinaria».


    «Dio, se con tutti questi indizi non indovini chi è Nonna Rosa, o la Strangolatrice di Languedoc, allora devi smettere di essere Dio e andare in pensione. Sono stato chiaro?».


    «"Ma perchè non mi dicono semplicemente che morirò?"
    Allora Bacon ha fatto come tutti all'ospedale: è diventato sordo. Se dici "morire" in un ospedale, nessuno sente. Puoi star sicuro che ci sarà un vuoto d'aria e che si parlerà d'altro».


    «"Nonna Rosa, ho l'impressione che nessuno mi dica che morirò"
    Mi ha guardato. Avrebbe reagito come gli altri? Per favore, Strangolatrice di Languedoc, resisti e conserva l'udito!
    "Perchè vuoi che te lo dicano se lo sai già, Oscar?" Uffa, ha sentito.
    "Ho l'impressione, Nonna Rosa, che abbiano inventato un ospedale diverso da quello che esiste veramente. Fanno come se si venisse all'ospedale solo per guarire. Mentre ci si viene anche per morire"».


    «"E perchè dovrei scrivere a Dio?"
    "Ti sentiresti meno solo"
    "Meno solo con qualcuno che non esiste?"
    "Fallo esistere" Si è chinata verso di me.
    "Ogni volta che crederai in lui, esisterà un po' di più. Se persisti, esisterà completamente. Allora, ti farà del bene"».


    «I pensieri che non dici sono pensieri che pesano, che ti incrostano, che ti opprimono, che ti immobilizzano, che prendono il posto delle idee nuove e che ti infettano. Diventerai una discarica di vecchi pensieri che puzzano, se non parli».


    «"E poi, a Dio puoi domandare una cosa al giorno. Attenzione! Una sola"
    "E' una nullità il suo Dio, Nonna Rosa. Aladino aveva diritto a tre desideri con il genio della lampada"
    "Un desiderio al giorno è meglio di tre in una vita, no?"».


    «Se mi interesso a quello che pensano i cretini, non avrò più tempo per quello che pensano le persone intelligenti».

    «Allora, ecco Dio: stamattina sono nato e non me ne sono reso conto bene; è diventato più chiaro verso mezzogiorno, quando avevo cinque anni, ho guadagnato in coscienza ma non è stato per apprendere buone notizie; stasera ho dieci anni ed è l'età della ragione. Ne approfitto per chiederti una cosa: quando hai qualcosa da annunciarmi, come a mezzogiorno per i miei cinque anni, sii meno brutale. Grazie».


    «"Non voglio sedurla solo con il mio corpo, Nonna Rosa"
    "Che cosa provi per lei?"
    "Ho voglia di proteggerla dai fantasmi"».


    «E' veramente una cosa da ragazze il bacio, come se per loro fosse davvero un bisogno».


    «"Bisogna distinguere due pene, Oscar, la sofferenza fisica e la sofferenza morale. La sofferenza fisica la si subisce. La sofferenza morale la si sceglie"
    "Non capisco"
    "Se ti piantano dei chiodi nei polsi o nei piedi, non puoi fare altro che avere male. Subisci. Invece, all'idea di morire, non sei obbligato ad avere male. Non sai che cos'è. Dipende dunque da te"».


    «Ti propongo, Oscar, di non aver paura ma fiducia. Guarda il viso di Dio sulla croce: subisce il dolore fisico, ma non prova dolore morale perchè ha fiducia. Perciò i chiodi lo fanno soffrire di meno. Ecco! E' questo il beneficio della fede. Volevo mostrartelo».


    «Le domande più interessanti rimangono domande. Avvolgono un mistero. A ogni risposta, si deve associare un "forse"».


    «Tu cercavi di fabbricare l'alba. Facevi fatica, ma insistevi. Il cielo impallidiva. Tingevi l'aria di bianco, di grigio, di azzurro, respingevi la notte, risvegliavi il mondo. Non ti fermavi. E' stato allora che ho capito la differenza fra te e noi: tu sei un tipo infaticabile!».


    «Ho capito che eri qui. Che mi rivelavi il tuo segreto: ogni giorno guarda il mondo come se fosse la prima volta».


    «Ho cercato di spiegare ai miei genitori che la vita è uno strano regalo.
    All'inizio lo si sopravvaluta, questo regalo: si crede di aver ricevuto la vita eterna. Dopo lo si sottovaluta, lo si trova scadente, troppo corto, si sarebbe quasi pronti a gettarlo. Infine ci si rende conto che non era un regalo, ma solo un prestito. Allora si cerca di meritarlo».


    «Io che ho cent'anni, so di che cosa parlo. Più si invecchia, più bisogna dar prova di gusto per apprezzare la vita. Si deve diventare raffinati, artisti. Qualunque cretino può godere della vita a dieci o a vent'anni, ma a cento, quando non ci si può più muovere, bisogna avvalersi della propria intelligenza».


    «Valli a trovare. Finisci il lavoro. Io sono un po' stanco».


    «Caro Dio,
    il ragazzino è morto.
    Sarò sempre una signora in rosa ma non sarò più Nonna Rosa. Lo ero soltanto per Oscar.
    Si è spento stamattina, durante la mezz'ora in cui i suoi genitori e io siamo andati a prendere un caffè. Lo ha fatto senza di noi. Penso che abbia aspettato quel momento per risparmiarci. Come se volesse evitarci la violenza di vederlo scomparire. Era lui, in realtà, a vegliare su di noi».


    «Sono piena di amore ardente, me ne ha dato tanto che ne ho per tutti gli anni a venire.
    A presto,
    Nonna Rosa».


    «Negli ultimi tre giorni, Oscar aveva posato un biglietto sul suo comodino. Credo che ti riguardi- Ci aveva scritto: "Solo Dio ha il diritto di svegliarmi"».

    libro di Eric-Emmanuel Schmitt




     
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0 replies since 17/12/2014, 18:16   99 views
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