le notti bianche

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  1. deeproller
     
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    «Era una notte incantevole, una di quelle notti che succedono solo se si è giovani, gentile lettore. Il cielo era stellato, sfavillante, tanto che, dopo averlo contemplato, ci si chiedeva involontariamente se sotto un cielo simile potessero vivere uomini irascibili ed irosi. Gentile lettore, anche questa è una domanda proprio da giovani, molto da giovani, ma che il Signore la ispiri più spesso all'anima!».


    «Tutti i passanti mi guardavano con grande gentilezza, quasi a salutarmi; tutti erano allegri per qualche ragione, tutti, senza eccezione, fumavano un sigaro. E anch'io ero allegro come non mai prima, come se ad un tratto mi fossi trovato in Italia, tale era la forza della natura che aveva colpito proprio me, un cittadino dalla salute precaria, quasi soffocato dalle mura della città».


    «Esiste qualcosa di inspiegabilmente commovente nella nostra natura pietroburghese quando, con il sopraggiungere della primavera, mostra ad un tratto tutta la sua potenza, tutte le sue forze concessele dal cielo per ricoprirsi, abbellirsi, colorarsi di fiori... In qualche modo mi ricorda involontariamente quella ragazza tisica e deperita che voi guardate a volte con compassione, a volte con un certo affetto pietoso, a volte semplicemente non la notate neppure, ma che improvvisamente, per un attimo solo, in modo disperato, diventa inspiegabilmente di una meravigliosa bellezza, e voi, colpito e inebriato, vi chiedete inconsapevolmente: qual è la forza che dà un tale splendore, un tale fuoco a questi tristi occhi pensosi? Che cosa ha fatto affluire il sangue a quelle pallide gote incavate? Che passione si è riversata sui teneri lineamenti del volto? Per quale ragione il petto ansima così? Che cosa ha provocato improvvisamente la forza, la vita e la bellezza sul volto di quella povera ragazza, lo ha fatto brillare di un simile sorriso e ravvivare da una gaia e scintillante risata? Vi guardate intorno, cercate qualcuno, pensate di intuire... Ma l'attimo fugge, il giorno dopo incontrate di nuovo lo stesso sguardo pensoso e distratto, lo stesso viso pallido di prima, la stessa sottomissione e mitezza nei movimenti e persino un certo pentimento, persino tracce di una tristezza mortale e di stizza per quell'effimero piacere... E vi fa pena che quella bellezza apparsa per un attimo sia svanita così in fretta e così irrevocabilmente e che, ingannevole e vana, abbia brillato davanti ai vostri occhi lasciandovi il rammarico di non aver fatto in tempo ad innamorarvi di lei...».


    «"Ditemi che uomo siete? Fate presto, su, cominciate a raccontarmi la vostro storia"
    "La mia storia! La mia storia. Ma chi vi ha detto che io ho una storia? Io non ho una storia..."
    "Allora come siete vissuto, se non avete una storia?"».


    «Cominciate la vostra storia, anche se volete convincermi del contrario, voi avete una storia, solo che la nascondete».


    «Un sognatore? Permettete, ma come si può non saperlo? Anch'io sono una sognatrice! A volte, quando sto seduta accanto alla nonna, quante cose mi passano per la testa! Quando si comincia a sognare, si possono immaginare tante cose, addirittura che sto per sposare un principe cinese... Ma d'altra parte, fa bene sognare! Ma no, Dio mio, soprattutto quando, anche senza sognare, ci sono altri pensieri per la testa».


    «Il sognatore, se occorre una definizione precisa, non è un uomo ma, sapete, una specie di essere neutro. Si stabilisce prevalentemente in un cantuccio inaccessibile, come se volesse nascondersi perfino dalla luce del giorno, e ogni volta che si addentra nel suo cantuccio, vi aderisce come la chiocciola al guscio, e diventa simile a quell'animale divertente chiamato tartaruga, che è nello stesso tempo un animale a una casa».


    «Guardatelo in disparte: vi accorgerete subito che la sensazione di gioia ha già influito felicemente sui suoi nervi deboli e morbosamente sulla sua immaginazione eccitata».


    «Forse chiederete che cosa egli sogni. Che senso ha chiederlo? Egli sogna tutto...».


    «Egli non desidera nulla, essendo superiore ad ogni desiderio e possedendo tutto, perchè è sazio, perchè lui stesso è artista della sua vita creandola ad ogni momenti, a suo arbitrio. E con quanta leggerezza, con quanta naturalezza si crea questo mondo fantastico e fiabesco! Sembra addirittura che la sua visione sia palpabile! In quel momento egli si sente in diritto di credere che tutta quella vita non sia un effetto dell'eccitazione, un miraggio, un inganno dell'immaginazione, ma qualcosa di vero, di reale, di esistente».


    «Invano il sognatore rovista nei suoi vecchi sogni, come fra la cenere, cercandovi una piccola scintilla per soffiarci sopra e riscaldare con il fuoco rinnovato il proprio cuore freddo, e far risorgere ciò che prima gli era così caro, che commuoveva la sua anima, che gli faceva ribollire il sangue, da strappargli le lacrime agli occhi, così ingannandolo meravigliosamente».


    «Sapete che sono già costretto a festeggiare l'anniversario delle mie sensazioni, che una volta amavo tanto, che non sono mai esistite, perchè questo anniversario si festeggia per quei sogni sciocchi ed eterei, e io lo devo fare, perchè anche questi sciocchi sogni non esistono più, e non sapere come tenerli in vita: anche i sogni muoiono!».


    «"Non ho bisogno solo di un consiglio intelligente, me ne serve uno che parta dal cuore, un consiglio fraterno, come se mi amaste già da un secolo"
    "D'accordo! Anche se vi amassi da vent'anni, tuttavia non vi amerei di più di adesso"».


    «Per un amore simile, in un'ora diversa il cuore raggela e l'angoscia pesa sull'anima. La tua mano è fredda, la mia brucia come il fuoco».


    «Mi scorrono le lacrime. Lasciate che scorrano, lasciate che pianga, esse non disturbano nessuno. Si asciugheranno».


    «Perdonate, ricordate e amate».


    «Che il tuo cielo sia sereno, che il tuo sorriso sia luminoso e calmo! Sii benedetta per quell'attimo di beatitudine e di felicità che hai donato a un altro cuore, solo, riconoscente!
    Dio mio! Un minuto intero di beatitudine! E' forse poco per colmare tutta la vita di un uomo?...».

    libro di Fëdor Michajlovič Dostoevskij



     
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0 replies since 14/12/2014, 21:58   259 views
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