1Q84

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  1. pïnkman
     
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    ZuGTMG1
    libro 1 e 2
    «Non si lasci ingannare dalle apparenze. Di realtà ce n'è sempre una sola».

    (Tassista.)


    «Il mondo è privo di struttura, informe e melmoso come una minestra di riso acquosa, e impossibile da afferrare».

    (Tengo.)


    [A Tengo] «Ti dedichi alla scrittura con estrema umiltà. E questo eprchè? Perchè ami scrivere. E questo è un elemento a cui attribuisco importanza. L'amore per la scrittura, per chi ambisce a diventare uno scrittore, è la qualità più importante che esista».

    (Komatsu.)


    «Mi sposto. Dunque sono».

    (Aomame.)


    «Non era un'emozione simile all'innamoramento o al desiderio sessuale. Era come se qualcosa si fosse insinuato attraverso una piccola fessura e tentasse di riempire un vuoto che c'era dentro di lui».

    (Tengo.)


    «Per quanto uno possa essere dotato di talento, non è affatto sicuro che avrà da mangiare a sufficienza, mentre uno che possiede intuito non avrà mai problemi a pagarsi il pranzo».

    (Komatsu.)




    «La domenica lo precipitava sempre nello sconforto. Quando arrivava il finesettimana, sentiva il corpo farsi pesante, perdeva l'appetito, e avvertiva qua e là strani dolori. Per lui la domenica era come una luna malata che continuava a mostrare soltanto il lato buio».

    (Tengo.)




    «A generare disordine non sono io, ma il mondo».

    (Aomame.)




    «Anno 1Q84. Ecco, d'ora in poi lo chiamerò così».

    (Aomame.)




    «Forse questa ragazza, attraverso la sensazione tattile delle dita e del palmo della mano misura lo scambio di informazioni che non possono essere trasmesse attraverso le parole».

    (Tengo.)




    «Eppure ognuno dentro di sé attende con ansia l'arrivo della fine del mondo».

    (Aomame.)




    «Non è una questione d'età, si tratta di uno stile di vita. Mantenere sempre, e con serietà, un atteggiamento protettivo nei confronti della propria persona è importante. L'idea di poter subire delle violenze non può essere tollerata. Un senso d'impotenza cronico danneggia e nuoce profondamente».

    (Aomame.)



    «La conclusione d tutte le cose è il bene. Il bene è la conclusione di tutte le cose. Il dubbio sia rimandato a domani».

    (Komatsu.)


    «Cosa significherà per una persona diventare libera? Anche se uno riesce a fuggire da una gabbia, non finirà col ritrovarsi in un'altra, solo più grande?».

    (Aomame.)


    «Amare qualcuno dal profondo del cuore è comunque una grande consolazione. Anche se si è soli e non si riesce a stare con quella persona».

    (Aomame.)



    «Forse in realtà non scegliamo proprio niente. Probabilmente tutto è già stato deciso dall'inizio e noi facciamo solo finta di scegliere. Il libero arbitrio non è altro che un'illusione».

    (Aomame.)



    «La mia opinione è che questo mondo, oltre a essere privo di logica, manca anche di cuore».

    (Aomame.)


    «Perchè la maggior parte delle persone non crede nella verità, ma in ciò che desidera sia la verità».

    (Aomame.)


    «La nostra memoria è composta da una combinazione di memoria individuale e memoria collettiva. Le due sono strettamente intrecciate. E la storia è la memoria collettiva. quando questa viene rubata, o riscritta, non siamo più in grado di sapere chi siamo».

    (Tengo.)


    «Il mondo, Aomame è una lotta senza fine tra una memoria e un'altra che le si oppone».

    (Ayumi.)


    «No, la morte non mi fa particolarmente paura. Mi fa più paura vivere con il peso di essere me stessa».

    (Aomame.)


    «Al centro del mio essere non c'è il vuoto. E nemmeno uno spazio arido e desolato. Al centro del mio essere c'è amore».

    (Aomame.)


    «Mi sono stancato di vivere senza amore. Non ho un amico, nemmeno uno. E soprattutto non posso amare me stesso. Sai perchè? Perchè sono incapace di amare gli altri. Ed è soltanto amando gli altri, ed essendo amati, che si impara ad amare se stessi. Se non si è capaci si provare amore per gli altri, non è possibile provarlo verso se stessi».

    (Tengo.)


    «La nostra memoria è composta da una combinazione di memoria individuale e memoria collettiva. Le due sono strettamente intrecciate. E la storia è la memoria collettiva. quando questa viene rubata, o riscritta, non siamo più in grado di sapere chi siamo».

    (Tengo.)


    «Allora le faccio un'altra domanda» disse Aomame «Perchè devo essere proprio io?»
    «Sembra proprio che lei non capisca».
    Aomame scosse più volte la testa.
    «No, non lo capisco per niente. Nel modo più asssoluto».
    «E' molto semplice. Perchè lei e Tengo vi attirate con forza l'uno verso l'altra»


    «Conoscere la verià regala all'uomo la giusta forza. Qualunque sia la verità».

    (Tengo.)




    libro 3
    «Gli uomini si avvicinano alla morte vivendo».

    (Tengo.)


    «Forse le cose più semplici sono quelle a cui non si pensa, come quando non riusciamo a vedere quello che è più vicino a noi».

    (Ushikawa.)


    «La morte non arriva all'improvviso. Si muore piano piano, dall'interno, e poi arriva il giorno del saldo definitivo. E' un processo a cui nessuno può sfuggire. Le persone devono pagare per quello che hanno ricevuto».

    (Aomame.)


    «C'era qualcosa, in lei, capace di scuoterlo senza alcuna ragione apparente. Era come quel misterioso incontro di luci che in un istante preciso, al tramonto, riporta a galla ricordi particolari conservati in fondo al cuore».

    (Ushikawa.)


    «La solitudine non gli aveva mai fatto così male».

    (Ushikawa.)


    «Sono un sistema semplice con qualche dettaglio complesso».

    (Ushikawa.)


    «La realtà è dove se ti pungi con un ago ti esce del sangue rosso».

    (Tengo.)


    «Adesso ci troviamo di nuovo alle estremità del mondo, separati, e non esistono parole che possano riempire questa distanza».

    (Ushikawa.)



    (di Haruki Murakami.)

    asko



    Edited by pïnkman - 5/1/2015, 19:21
     
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