interstellar

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  1. pïnkman
     
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    Fj3ZWL4
    «Mio padre era agricoltore come tutti a quell'epoca. Certo, non ha cominciato così».

    (Murphy.)


    «Il grano era morto dopo la piaga abbiamo dovuto bruciarlo. C'era ancora il mais. Ettari di mais. Ma c'era soprattutto sabbia».

    (Murphy.)


    Tom: «Non esistono i fantasmi, stupida!».
    Cooper: «Ehi!».
    Murphy: «Ho trovato il nome: si chiama poltergeist».
    Tom: «Papà, diglielo».
    Cooper: «Be', non è molto scientifico, Murph».
    Murphy: «Hai detto che scienza è ammettere ciò che non sappiamo».
    Donald: «Ti ha fregato!».


    Murphy: «Perché tu e la mamma mi avete chiamata come una cosa brutta?».
    Cooper: «No, non è vero».
    Murphy: «La legge di Murphy».
    Cooper: «La legge di Murphy non significa che succederà una cosa brutta, ma che tutto quello che può accadere accadrà. E a noi questo non dispiaceva per niente».


    Murphy: «Che cosa pensi di farne?».
    Cooper: «Gli darò da fare qualcosa di socialmente utile. Tipo guidare una mietitrebbia».
    Murphy: «Non possiamo lasciarlo andare? Non faceva del male a nessuno».
    Cooper: «Deve imparare ad adattarsi, Murph. Come tutti noi».


    Cooper: «Escludete mio figlio dal college adesso? Ha quindic'anni».
    Preside: «Sì, ma i suoi risultati non sono abbastanza alti».
    Cooper: «Quant'è il suo giro vita? 80 centimetri? E diciamo...83 di cavallo?».
    Preside: «Non capisco dove vuole arrivare...».
    Cooper: «Sto dicendo che...ci vogliono due numeri per misurare il suo culo ma uno solo per misurare il futuro di mio figlio?».


    «Al momento non abbiamo bisogno di altri ingegneri. Non abbiamo esaurito le scorte di televisori e aeroplani, abbiamo esaurito le scorte di cibo. Al mondo servono agricoltori».

    (Preside.)


    Signorina Hanley: [Riferendosi a Murph] «Ha portato questo per mostrarlo ai compagni. La parte sugli allunaggi».
    Cooper: «Sì, è uno dei miei vecchi libri di testo. Lei ha sempre amato queste immagini».
    Signorina Hanley: «È un vecchio testo federale. Li abbiamo rimpiazzati con le versioni corrette».
    Cooper: «Corrette?».
    Signorina Hanley: «Sì. Spiegano che le missioni Apollo erano solo finzioni per far fallire i sovietici».
    Cooper: «Lei non crede che siamo andati sulla Luna?».
    Signorina Hanley: «Credo sia stata una geniale propaganda e che i sovietici siano andati in bancarotta da soli investendo in razzi e in altre macchine inutili».
    Cooper: «Macchine inutili...».
    Signorina Hanley: «E se noi non vogliamo ripetere gli eccessi e gli sprechi del ventesimo secolo allora dobbiamo insegnare la Terra ai nostri figli, non come abbandonarla».
    Cooper: «Una di quelle macchine inutili che producevano si chiamava RM e se l'avessimo avuta ancora i medici avrebbero trovato la ciste al cervello di mia moglie prima della sua morte invece che dopo. E ci sarebbe stata lei qui ad ascoltare al posto mio e sarebbe stato un bene perché è sempre stata lei... quella più calma».


    Murphy: «Come è andata?».
    Cooper: «Ti ho fatto sospendere».


    Cooper: «È come se ci fossimo dimenticati chi siamo, Donald: esploratori, pionieri. Non dei guardiani».
    Donald: «Quando ero bambino sembrava che inventassero qualcosa di nuovo ogni giorno: qualche aggeggio o un'idea. Ogni giorno era Natale. Ma sei miliardi di persone...prova solo a immaginarlo...e ognuna di queste persone che vuole avere tutto. Questo mondo non è così male. Sei tu quello fuori posto: sei nato quarant'anni troppo tardi o quarant'anni troppo presto».


    «Un tempo per la meraviglia alzavamo al cielo lo sguardo sentendoci parte del firmamento, ora invece lo abbassiamo preoccupati di far parte del mare di fango».

    (Cooper.)


    [Raccontando in un documentario] «Non ti aspettavi che la terra che ti dava il nutrimento ti potesse tradire in questo modo e distruggerti».

    (Donna anziana.)


    «Il pop corn a una partita è contro natura! Voglio un hot dog!».

    (Donald.)


    «Non è un fantasma: è la gravità».

    (Cooper.)


    Professor Brand: «Non sai chi siamo, Cooper?».
    Cooper: «No professore. Non lo so».
    Amelia Brand: «Conosci mio padre, il Professor Brand. Siamo la NASA».


    «Troveremo una soluzione, Professore. Lo abbiamo sempre fatto».

    (Cooper.)


    «Non siamo destinati a salvare il mondo. Ma a d abbandonarlo».

    (Professor Brand.)


    Cooper: «Per quanto starei lontano?».
    Professor Brand: «Chi può dirlo? Anni...».
    Cooper: «Ho dei figli, professore».
    Professor Brand: «Vai lassù e salvali».


    Cooper: «Lei mi chiede di fidarmi di una teoria quasi completa?».
    Professor Brand: «Ti sto chiedendo di fidarti di me».


    «Questo mondo non ti è mai bastato, vero Cooper?».

    (Donald.)


    «Non fidarti della cosa giusta fatta per i motivi sbagliati, è il perchè che conta».

    (Donald.)


    «L'umanità è nata sulla terra ma non è destinata a morirci».

    (Cooper.)


    Cooper: «Mi devi parlare, Murph. Devo fare pace con te prima di partire».
    Murphy: «E io non la faccio, così devi restare».


    Cooper: «Dopo che siete nati voi, tua mamma mi ha detto una cosa che non avevo mai capito. Ha detto "Ora siamo qui solo come ricordi per i nostri figli". Credo di aver capito che cosa volevo dire. Quando diventi genitore sei il fantasma del futuro dei tuoi figli».
    Murphy: «Hai detto che i fantasmi non esistono».
    Cooper: «E' così Murph, Murph guardami. Io non posso essere il tuo fantasma adesso. Io devo esistere. Loro hanno scelto me».


    «Sono riuscita a capire il messaggio, una parola. E sai qual è? "Resta"».

    (Murph.)


    Cooper: «Io tornerò».
    Murphy: «Quando?».


    «Chi può dirlo. Magari quando sarò tornato avremo la stessa età. Io e te, pensa. Riesci a immaginarlo?».

    (Cooper.)


    «Ti voglio bene per sempre. E ti prometto che tornerò».

    (Cooper.)


    Amelia Brand: «Dovremo passare moltissimo tempo insieme».
    Cooper: «Dovremo imparare a parlare».
    Amelia Brand: «E anche a non farlo...Sono una persona sincera».
    Cooper: «Non c'è bisogno che tu sia così sincera».


    «La sincerità assoluta non sempre è la forma di comunicazione più diplomatica o più sicura con degli esseri emotivi».

    (TARS.)



    «Non andartene docile in quella buona notte, I vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi del giorno; Infuria, infuria, contro il morire della luce. Benchè i saggi conoscano alla fine che la tenebra è giusta perchè dalle loro parole non diramarono fulmini, non andartene docile in quella buona notte. Infuriati, infuriati, contro il morire della luce».

    (Professor Brand.)


    Amelia Brand: «Sai nello spazio affrontiamo grandi sfide, la morte...Ma non il male».
    Cooper: «Non credi che la natura sia anche maligna?».
    Amelia Brand: «No, tremenda, spaventosa. Ma no, maligna no. Beh, un leone è maligno perchè fa a pezzi una gazzella?».


    Romilly: «Mi sta snervando, Cooper. Questo... questo.. millimetri di alluminio e poi basta, non c'è nient' altro, e fuori per milioni di chilometri che non ci uccida in un attimo».
    Cooper: «Lo sai che alcuni dei migliori navigatori in solitaria del mondo non sanno nuotare? Non sanno farlo, e se finiscono in mare sono finiti. Siamo esploratori, Romilly; e questa è la nostra baracca».


    Cooper: «Tutti pronti a salutare il nostro sistema solare?».
    Romilly: «La nostra galassia».


    Romilly: «Che cos'era?».
    Amelia Brand: «La prima stretta di mano».


    «Ogni ora passata su quel pianeta sarebbero 7 anni sulla nostra Terra».

    (Romily.)


    Doyle: «Cooper, abbiamo una missione».
    Cooper: «Sì Doyle, abbiamo una missione e la nostra missione piano A è trovare un pianeta che possa accogliere la gente che vive sul nostro pianeta adesso».
    Doyle: «Non pensare solo alla tua famiglia, devi pensare in grande non credi?».
    Cooper: «Sto pensando alla mia famiglia e a milioni di altre famiglie, ok? Il piano A non funziona, se la gente sulla terra muore prima che l'abbiamo completato».
    Doyle: «No, infatti.... ecco perché c'è un piano B».


    Cooper: «Non sono montagne. Quelle sono onde».
    Amelia Brand: «Cosa?!».


    Cooper: «Non siete preparati per questo... voi cervelloni avete le capacità di sopravvivenza di un boy scout».
    Amelia Brand: «Siamo arrivati fin qui usando il cervello, più lontani di chiunque nella storia...».
    Cooper: «Be', non è abbastanza lontano! E ora siamo prigionieri qui, finché non ci sarà più nessuno sulla terra da salvare!».


    Cooper: «C'è qualche possibilità, non so, qualche modo brillante magari di saltare giù per un buco nero riguadagnare gli anni».
    Amelia Brand: «Il tempo è relativo e può allungarsi e restringersi ma...non può scorrere all'indietro, non può farlo. La sola cosa che può muoversi tra le dimensioni oltre il tempo è la gravità».


    Amelia Brand: «Senti Cooper, ho sbagliato mi dispiace. Ma tu sapevi della relatività».
    Cooper: «Brand, mia figlia aveva 10 anni, non potevo parlarle di Einstein prima di partire».
    Amelia Brand: «Non potevi dirle che andavi a salvare il mondo».
    Cooper: «No. Quando diventi genitore una cosa ti è molto chiara, vuoi che i tuoi figli si sentano al sicuro. Non puoi dire ad una bambina di dieci anni che il mondo sta per finire».


    «Lois dice che devo lasciarti andare. E...allora forse...ti sto lasciando andare».

    (Tom.)


    «Ciao papà. Che gran figlio di puttana. Non ne ho mai registrato uno quando rispondevi perchè ero furiosa che te ne fossi andato. E poi quando hai scelto il silenzio mi è sembrato di dover accettare quella tua decisione. Ma oggi è il mio compleanno. Ed è un compleanno speciale perchè tu mi hai detto, tu mi hai detto che al tuo ritorno avremmo potuto avere la stessa età. E oggi ho gli anni che avevi tu quando sei partito. Quindi questo sarebbe un ottimo momento per tornare».

    (Murphy.)


    «Non sono sicuro di cosa ho più paura. Della possibilità che non tornino, o che tornando scoprano che non ci siamo riusciti».

    (Professor Brand.)


    «Non ho paura della morte, sono un vecchio fisico. Ho paura del tempo».

    (Professor Brand.)


    «Forse abbiamo passato troppo tempo cercando di risolvere tutto con la teoria».

    (Amelia Brand.)


    «L'amore è l'unica cosa che riusciamo a percepire che trascenda le dimensioni di tempo e spazio».

    (Amelia Brand.)


    «Io ti ho mentito. Non c'era bisogno che tornasse indietro, non c'è un modo per salvarci».

    (Professor Brand.)


    «Brand, lei lo sapeva. A lei l'aveva detto. Lo sapeva. Era tutta una finzione. Ci avete lasciati qui a soffocare. A morire di fame. Lo sapeva anche mio padre? Papà? Voglio solo sapere se mi hai lasciata qui a morire. Io questo lo devo sapere».

    (Murphy.)


    «Mio padre pensava lo chiamassi fantasma perchè mi faceva paura. Ma non mi ha mai fatto paura. Lo chiamavo fantasma perchè lo percepivo come una persona che cercava di dirmi qualcosa. Se c'è una risposta qui sulla terra deve essere lì».

    (Murphy.)


    «Il nostro istinto di sopravvivenza è la nostra più grande fonte d'ispirazione».

    (Dr. Mann.)


    «Prendiamo lei per esempio. Un padre con un'istinto di sopravvivenza che si estende ai propri figli. Per la ricerca sa cosa sarà l'ultima cosa che vedrà prima di morire? I suoi figli, i loro volti».

    (Dr. Mann.)


    [Al Dr. Mann] «Sei uno schifoso vigliacco».

    (Cooper.)


    «La terza legge di Newton: l'unico modo che gli umani hanno trovato per andare avanti è lasciarsi qualcosa alle spalle».

    (TARS.)


    [Riguardando il suo passato, intrappolato nel tesseratto]«No, no, non andare idiota!».

    (Cooper.)


    [Riguardando il suo passato, intrappolato nel tesseratto]«Fallo restare. Aiutami a non farlo sbagliare, Murph. Fallo restare, Murph. Non lasciarmi andare via».

    (Cooper.)


    [Guardando la libreria, riferendosi a suo padre]«Eri tu. Eri il mio fantasma».

    (Murphy.)


    «No, loro non ci hanno portati qui. Siamo arrivati qui da soli».

    (Cooper.)


    Cooper: «Ancora non capisci TARS? Mi sono portato io qui, noi siamo qui per comunicare con il mondo tridimensionale. Siamo il ponte. Pensavo avessero scelto me. Non hanno scelto me, hanno scelto lei».
    TARS: «Per cosa Cooper?».
    Cooper: «Per salvare il mondo. Tutto questo è una stanza di una bambina, ogni singolo momento. E' infinitamente complesso. Loro hanno accesso a tempo e spazio infinito ma non sono legati a niente, non possono trovare un posto specifico nel corso del tempo, non possono comunicare. Per questo sono qui».


    «Il mio legame con Murph è quantificabile. E' la chiave».

    (Cooper.)


    TARS: «E se non tornasse mai a prenderlo?».
    Cooper: «Tornerà».
    TARS: «E come lo sai?».
    Cooper: «Perchè gliel'ho dato io».


    «E' tornato. Era papà tutto questo tempo. Nostro padre ci salverà».

    (Murphy.)


    [Dopo aver risolto l'equazione] «Eureka!».

    (Murphy.)


    «Non sono esseri. Siamo noi!».

    (Cooper.)


    [A Murphy] «Gli hai detto che io amo l'agricoltura». [Entrambi ridono]

    (Cooper.)


    Cooper: «Ero io Murph, ero io il tuo fantasma».
    Murphy: «Sì lo so ma non lo volevano credere. Pensavano avessi fatto tutto da sola».


    Murphy: «Nessuno voleva credermi ma sapevo saresti tornato».
    Cooper: «Come?».
    Murphy: «Perchè il mio papà me lo aveva promesso».


    «Nessun genitore dovrebbe veder morire i propri figli».

    (Cooper.)


    Murphy: «Tu devi andare».
    Cooper: «Dove?».
    Murphy: «Brand».

    asko



    Edited by pïnkman - 7/12/2014, 15:08
     
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  2. deeproller
     
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    GRAZIE, G R A Z I E

    Piango per tutto questo ben di Dio
     
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  3. pïnkman
     
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    CITAZIONE (deeproller @ 5/12/2014, 20:54) 
    GRAZIE, G R A Z I E

    Piango per tutto questo ben di Dio

    ♥♥♥
    Ho letto la tua recensione del film su tumblr, non potrei essere più d'accordo! :^-^: :^-^:
     
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2 replies since 29/11/2014, 19:27   764 views
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