fringe

prima & seconda stagione

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  1. ƒorelsket
     
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    KXIfjJE
    prima stagione
    «Imagine the Impossibilities».

    (tagline della prima stagione.)


    Peter: «Let me ask you something. My father... not my favorite. He is without a doubt the most self-absorbed, twisted, abusive, brilliant, myopic son of a bitch on the planet... So he was a chemist. That much I already know. He worked out of a basement lab in Harvard doing research for a toothpaste company. I also know that there was an accident at the lab one night and my father was arrested, beginning the first truly peaceful period in our home. But here's the thing, Olivia. My gut tells me that your friend's life... the one hanging in the balance... not gonna be saved by a tube of toothpaste».
    Olivia: «He worked out of Harvard, but not on toothpaste. He was part of a classified U.S. Army experimental program called Kelvin Genetics. They gave him their resources to do whatever work he wanted, which was primarily in an area called Fringe Science».
    Peter: «When you say 'Fringe Science', you mean pseudo science?».
    Olivia: « I suppose. Things like mind-control, teleportation, astral projection, invisibility, genetic mutation, re-animation...».
    Peter: «Whoa, excuse me for a sec, re-animation? Really? So you're telling me... what? My father was Dr. Frankenstein?».


    Peter: «Lasci che le chieda una cosa. Mio padre...non è la persona che stimo di più. E' senza dubbio il più egocentrico, contorto, arrogante brillante, miope figlio di puttana su questa terra. Per quanto ne so mi risulta che fosse un chimico, e che dirigesse un laboratorio ad Harvard facendo ricerche per un'industria di dentifricio. L'altra cosa che so è che una notte ci fu un incidente al laboratorio, che mio padre fu arrestato e che da allora per la prima volta c'è stata un po' di pace in casa nostra. Ma quello che mi chiedo, Olivia, è questo: il mio istinto mi dice che la vita del suo amico, quello in fin di vita, non possa essere salvata da un tubetto di dentifricio».
    Olivia: «E' vero che lavorava ad Harvard ma di certo non sul dentifricio. Faceva parte di un progetto segreto dell'esercito degli Stati Uniti chiamato "Kelvin Genetics". Aveva carta bianca per occuparsi di qualsiasi cosa volesse. Sempre nell'ambito di un'area denominata "oltre-scienza"».
    Peter: «Laddove "oltre" sta per ciarlataneria».
    Olivia: «Credo si occupassero di controllo della mente, teletrasporto, proiezione astrale,invisibilita', mutazioni
    genetiche, resurrezione...».
    Peter: «Si fermi un attimo...Resurrezione?! Davvero?! Cosa sta cercando di dirmi?Che mio padre era il dottor Frankenstein?».


    Olivia: [Riguardo al suo collega John Scott] «Cosa gli sta succedendo di preciso? E' un processo reversibile?».
    [Walter guarda giù]
    Olivia: «Cosa succede?».
    Walter: «Qui...Qui fanno un pessimo pudding. Il butterscotch pudding del lunedì è una tortura».
    Olivia: «E' giovedì oggi».
    Walter: «Oh, che notizia fantastica!».


    Walter: «[Vedendo suo figlio dopo molti anni] I thought you'd be fatter».
    Peter: «You thought I'd be fatter? Excellent. First words, perfect».


    Walter: «[Vedendo suo figlio dopo molti anni] Ti immaginavo più in carne».
    Peter: «"Più in carne"? Eccellente, niente male come primo approccio».


    Olivia: «Dottor Bishop, per curiosità, chi altro aveva accesso alle sue ricerche?».
    Walter: «I miei assistenti, ma solo in parte. E Dio, suppongo. Forse l'unico che sapeva a cosa stavo lavorando era Belly».
    Olivia: «Chi?».
    Walter: «Belly. William Bell. Dividevo il laboratorio con lui».
    Peter: «William Bell? Lavoravi con il fondatore della Massive Dynamics?».
    Walter: «Scusami, ma non so cosa sia la Massive Dynamics».
    Peter: «Oh, niente di che, è solo una piccola società da quattro soldi...Che storia, uno è diventato una delle persone più ricche del pianeta, l'altro e' diventato uno psicopatico rinchiuso in manicomio».
    Walter: «Oh».
    Peter: «Cosa, cosa è successo?».
    Walter: «Me la sono fatta addosso».
    Peter: «[Sarcastico]Eccellente!».


    Olivia: «L'ha mai fatto prima?».
    Walter: «Ho usato questa tecnica per estrarre informazioni da un cadavere una volta. Si può farlo se è morto da non piu' di 6 ore».
    Peter: «[Sarcastico] Eh già, perchè dopo 6 ore sono morti per davvero».


    «L'unica cosa migliore di una mucca è un uomo.. a meno che non ti serva il latte, allora è meglio una mucca».

    (Walter.)


    «Chiamano questi eventi "Lo schema", come se qualcuno faccia esperimenti usando il mondo come laboratorio! Adesso ha visto! Adesso sa!».

    (Philip Broyles.)


    Nina Sharp: «How long has he been dead?».
    Tecnico: «About five hours».
    Nina Sharp: «Question him!».


    Nina Sharp: «Da quanto tempo è morto?».
    Tecnico: «Cinque ore».
    Nina Sharp: «Interrogatelo!».


    Philip Broyles: «Dottor Bishop, salve. Mi fa piacere che sia venuto stanotte».
    Walter: [Riguardo i sedili riscaldati «Non ho mai visto un accessorio del genere prima. Ti scalda il culo. E' meraviglioso».


    Olivia: «Charlie, sono io».
    Charlie Francis: «Dunham, che succede?».
    Olivia: «Mi serve un controllo incrociato sui casi recenti casi irrisolti di omicidio. Controlla se sono stati ritrovati dei cadaveri a cui era stata rimossa l'ipofisi».
    Charlie Francis: «Che cose carine che mi dici».
    Olivia: «Solo a te, Charlie».


    [Al telefono, Peter chiama suo padre quando una donna va in arresto cardiaco
    Walter: « [Rispondendo al telefono] Sto facendo proprio i pop-corn».
    Peter: «Walter, sono con una donna sui 25 anni. Sta avendo un attacco cardiaco dovuto ad un'overdose di anestesia. Il suo cuore si è appena fermato».
    Walter: «Hai della cocaina?».
    Peter: «Cocaina? No, non ho la cocaina».
    Walter: «Oh, che sfortuna».


    «Uno dei trabocchetti più pericolosi per uno scienziato è quello di non riuscire a distinguere tra le competenze dell'uomo e quelle di Dio».

    (Walter.)


    Philip Broyles: «Mi perdoni, dottor Bishop. Mi piace pensare di avere una mente aperta, ma mi risulta difficile accettare che quel tipo ascolti i pensieri di qualcun altro».
    Walter: «Anche a me. Ed è per questo che intendo dimostrarlo».
    Peter: «E come hai intenzione di farlo?».
    Walter: «E' necessario che resti in vita?».
    Olivia: «Probabilmente sarebbe la cosa migliore».


    [Blaterando durante il sonno]
    Walter: «30 millilitri a 27 gradi centigradi...».
    Peter: «Che formula stai blaterando alle 3 del mattino?».
    Walter: «La formula della birra di radice».
    Peter: «La birra di radice? E' cosi' importante che non riesci a smettere di farla sapere al mondo intero?».
    Walter: «Non la bevo da anni. Pensavo che avrei potuto prepararne un po' in laboratorio domani».
    [Peter si alza]
    Walter: «Dove vai?».
    Peter: «Mi sono accorto che potrebbe risultarmi più facile dormire nella vasca da bagno».
    Walter: «Un bidone di birra analcolica! Delizioso».
    Peter: «La prossima volta potresti svuotare la vasca da bagno, per favore?».


    Olivia: «Where is your father?».
    Peter: «Walter is at the hotel. But don't worry, your agents are standing guard, not that it matters 'cause the man is unconscious. He was awake till five in the morning reciting the chemical compositions of his favorite beverages to me. That was right after he finished lecturing me on how I squandered on my above average intellect and my substantial education all while he was standing there naked. Because he 'prefers the breeze'».


    Olivia: «Dov'è tuo padre?».
    Peter: «Walter è in albergo. Ma non preoccuparti, ci sono i vostri agenti di guardia. Non che importi qualcosa, visto che non è cosciente. E' stato sveglio fino alle 5 del mattino a recitarmi la composizione chimica delle sue bevande preferite. E questo, subito dopo aver finito la ramanzina su come abbia sprecato il mio intelletto superiore alla media e la mia solida istruzione. E tutto questo in piedi davanti a me, nudo, perchè gli piace il fresco».

    «Apri la mente o qualcuno potrebbe aprirla al posto tuo».

    (Walter.)


    Peter: «Cioè, io sono un tipo dalla mente piuttosto aperta, ma stanno succedendo delle cose qui che non riesco nemmeno ad iniziare a spiegare. E non andrò da nessuna parte finchè non ci riusciròv
    Olivia: «Allora, questo potrebbe tornarti utile. Le tue credenziali sono state approvate. Consulente civile per il dipartimento di Sicurezza Nazionale».
    Peter: «Significa che non devo piu' essere scortato per entrare nell'edificio federale?».
    Olivia: «Già».
    Peter: «Mi toglieranno le multe per eccesso di velocità?».


    «Allora, lascia che ti racconti la mia giornata, Walter. Sono stato rapito, torturato mi hanno ficcato su per il naso due fili elettrici collegati ad un macchinario che non avevo mai visto. Ma forse la parte più strana della giornata è stata che in qualche modo, senza parlare, sono stato in grado di rispondere ad una domanda di cui non sapevo la risposta».

    (Peter.)


    Olivia: «Walter, non è che per sbaglio, friggerai uno di quei piccioni?».
    Walter: «Sono successe cose più strane».
    Peter: «Questo è il suo motto».


    Olivia: «Quindi... quindi cos'è questo?».
    Walter: «Questo è il genere di lavoro per cui sono nato».
    Peter: «Speravi in qualcosa di più specifico, forse».


    [Dopo aver spiegato il caso]
    Philip Broyles: «Dottor Bishop, ha qualcosa in mente?».
    Walter: «Sì. Dove posso prendere una di quelle tute bianche?».


    Olivia: «Walter, ma se la sua malattia non ha cura...».
    Walter: «E' questa la domanda giusta. E un'altra che dovremmo farci è chi la stesse curando. Quindi sono tre domande. L'altra è: qui cos'è successo di preciso?».
    Peter: «Sono solo due domande».
    Walter: «Davvero? Oh, la terza domanda! Potrei avere un po' di questa zuppa di cipolla? Sembra deliziosa».


    Olivia: «E' meglio che tu vada di sopra, prima che Walter si addormenti nel tuo letto».
    Peter: «E' già successo. Mentre stavo dormendo... non è esattamente il modo migliore di svegliarsi».


    [Dopo aver visto il cadavere]
    Walter: «E' spettacolare».
    Peter: «Spettacolare. Immagino che lui sarebbe emozionatissimo nel sentire la tua diagnosi».


    Walter: «Lo sa? Ho mangiato una macedonia, una volta. Ad Atlantic City. Da notare... che io non sono un tipo da macedonia».
    Philip Broyles: «Mi scusi. [Va da Peter] Dobbiamo parlare di suo padre».
    Peter: «E' di nuovo quella faccenda della macedonia?».
    Philip Broyles: «Mm-hm».
    Peter: «Sì, ultimamente è un po' che lo fa. E' ossessionato da certi cibi, è strano».
    Philip Broyles: «Deve concentrarsi».
    Peter: «Concentrarsi? Signor Broyles, per due terzi del tempo, mio padre non è nemmeno lucido. E in quei... rari e imprevedibili momenti di chiarezza, blatera dei cibi e delle bevande che gli sono mancati mentre è stato rinchiuso in un istituto psichiatrico per buona parte degli ultimi 20 anni. Dire che non è concentrato è come dire che è bipede. Che è come dire che lei ha assolutamente ragione, non è concentrato e inoltre questo non cambierà nell'immediato futuro. Io sono suo figlio, non sono un burattinaio, non ho un telecomando. Non c'è alcun bottone che possa trasformarlo nell'uomo che vorrei che mi avesse cresciuto, o anche in qualcuno a cui non devo fare ogni giorno da babysitter. [Si ferma] Credo di avere avuto questo discorso in testa da un po'».
    Philip Broyles: «Cosi' sembra».


    [Al telefono]
    Astrid: «Peter. Ehi, sono Astrid. Tuo padre voleva che ti dicessi che c'è del fluido che si sta accumulando nei polmoni dell'agente Loeb».
    Peter: «Digli che ci serve subito aiuto».
    Astrid: «Dice che ci serve subito aiuto».
    Walter: «Inietta questo nella sua flebo. Lascia che gli parli io. [Parlando al telefono] iao, Peter. Sono io. Tuo padre. Walter Bishop».
    Peter: «Grazie, Walter, so chi sei».
    Walter: «Eccellente... Dobbiamo parlare con quell'uomo, Smith, immediatamente. Potrebbe essere la nostra unica opportunità di salvare la vita dell'agente Loeb».
    Peter: «Lo so, ma e' morto. Gli hanno sparato. La fortuna ci ha abbandonato».
    Walter: «Ha ancora la sua testa? E' ancora attaccata al suo corpo?».
    Peter: «Solo tu puoi chiedermi seriamente una cosa cosi'... Sì, ha ancora una testa».
    Walter: «Splendido! Allora può darsi che, in questo caso, la morte sia soltanto un contrattempo».


    Walter: «Gli hanno sparato in testa».
    Peter: «E' un problema?».
    Walter: «Sì, è un problema. Certo che è un problema. Un proiettile in testa di solito indica un rilevante trauma al cervello».
    Peter: «Beh, indica anche che è morto, ma quello non sembrava crearti troppi problemi».
    Walter: «Questa procedura non è una banale tonsillectomia».
    Peter: «Non ho mai parlato con un morto prima d'ora, scusami se non conosco le regole».


    Peter: «Ehi, Walter... non pensi che sia un po' troppo presto per le filastrocche natalizie?».
    Walter: «Sto recitando i canti di Natale per provare a farmi venire in mente alcuni dettagli dal mio subconscio. Per potermi ricordare dove ho sentito parlare delle luci verdi e rosse, ma tristemente, ancora non ha funzionato».
    Peter: «Perciò hai pensato che sarebbe stato più utile giocare con le luci natalizie?».
    Walter: «Sebbene non... riesca a ricordarmi dove ho sentito parlare delle luce, ho maturato un'idea, una teoria su come il ragazzo sia stato rapito. Venni assunto per sviluppare una tecnologia, un intrigato modello di luci intermittenti con lo scopo di creare un suggestionabile stato d'ipnosi. In teoria, i soggetti dei test avrebbero dovuto fare tutto cio' che gli si diceva: abbaiare come un cane, ballare la Giga, lavarti la macchina».
    Peter: «Il Governo americano ti mise a lavorare sul controllo della mente?».
    Walter: «Non fu il Governo. In realta' si trattava di un'agenzia pubblicitaria. Speravano di... mandare in onda le luci intermittenti nelle pubblicità in modo che gli spettatori non avessero altra scelta, se non comprare i loro prodotti. Sfortunatamente, facevano venire la nausea. Una bella sfortuna, dato che a quanto pare, alla gente non piace fare acquisti quando gli viene da vomitare».


    Walter: «Yogurt al caffè».
    Astrid: «E' il composto artificiale?».
    Walter: «Peter, quando aveva 13 anni, non mangiava altro che yogurt al caffè. Aveva quasi fatto piangere sua madre».
    Peter: «Walter, non ero io, eri tu».
    Walter: «Oh...».
    Peter: [Rispondendo al telefono]«Pronto?».
    Walter: «Se è l'agente Dunham, dille di portare dello yogurt al caffè».
    Peter: «Puoi restare un attimo in linea?».
    Walter: «Ha ragione, sullo yogurt. Nel caso non l'avessi notato, posso essere abbastanza ossessivo».
    Astrid: «Ma davvero?».


    Olivia: «Quanto ci vorrà?».
    Walter: «Signorina Dunham, ciò che stiamo facendo...quello che mi hai chiesto di fare è passare il limite di tutto ciò che è reale e possibile. Non stiamo arrostendo un tacchino».


    Olivia: «Walter a cosa serve la Bibbia?».
    Walter: «Be'h.. Hai assunto acidi psichedelici non testati e sei immersa in una vasca con un collegamento elettrico alla base del cranio.. Ho ritenuto che sia opportuno pregare affinché tu non prenda la scossa».
    Olivia: «Lode al Signore».
    Walter: «Amen».


    «Sai poche cose mi rendono più felice del prendere droghe.. Forse somministrarle.. Progettare e portare avanti esperimenti che piegano il piano che noi consideriamo realtà.. Io raramente mi oppongo a questo genere di cose, eccetto adesso».

    (Walter.)


    Walter: «Uh oh».
    Olivia: «Cosa c'è?».
    Walter: «Ho appena avuto un'erezione. Oh, non preoccuparti. Il fatto che tu sia svestita non c'entra niente. Credo che debba soltanto urinare».
    Olivia: «Buono a sapersi».


    Walter: «Ciò che percepiamo come materia solida è più che altro spazio vuoto. Così come vediamo una vita come piena quando in realtà non è che un insieme di incontri senza senso».
    Peter: «E' così da stamattina, una cosa fantastica».


    «No, Peter's right. Your pupils are dilated. It's a symptom of high stress. Unless you're using hallucinogens. Are you tripping, Agent Dunham?».


    «Peter ha ragione. Le tue pupille sono dilatate, è sintomo di elevato stress. Sempre che non stia usando allucinogeni. Sei in trip, Agente Dunham?».

    (Walter.)


    «A quanto pare all'assurdo non c'è mai limite».

    (Peter.)


    «Ciò che percepiamo come materiale solido è in prevalenza spazio vuoto. Alla stessa maniera una vita che ci sembra piena può non essere altro che una serie di meri incontri vacui».

    (Walter.)


    Charlie Francis: «Ti fanno scattare qualcosa nella testa?».
    Walter: «Sì, ma non a proposito di banche. Ripensi a 20 anni fa. Immagini il se stesso di allora immaginare sul se stesso di adesso, 20 anni nel futuro. Nella sua più fervida immaginazione, poteva mai pensare che sarebbe stato qui?».
    Charlie Francis: «Si droga?».


    Walter: «Quando ha finito di masticare il fieno, ricordati di lavarle i denti».
    Astrid: «Non lavo i denti ad una mucca, Walter. Sai, avrei anche del lavoro vero da svolgere».


    Peter: «Ne sei sicuro?».
    Walter: «Ragazzo mio non sono sicuro neanche che noi tutti esistiamo sullo stesso piano di coscienza.. Ma in ogni caso, credo di sì».


    Peter: «Che stai facendo, Walter?».
    Walter: «Sto somministrando una dose ad un bruco».
    Peter: «"Somministrando una dose"? Come con l'LSD?».
    Walter: «Beh...E' una miscela speciale».
    Peter: «Capisco. Ehi, indovina cos'è appena successo».
    Walter: «Hmm?».
    Peter: «Scoprire che mio padre sta drogando degli insetti in qualche modo è diventata una cosa normale».
    Walter: «Magnifico, vero?».


    Charlie Francis: «Olivia ha una pista su chi l'ha rapita. Però non può seguirla senza un aiuto. E io non posso aiutarla».
    Peter: «Perchè no?».
    Charlie Francis: «Ti basti sapere che a volte il problema di essere un tutore della legge, è che devi essere il primo a rispettarla».
    Peter: «E pensi che sarò io a violare la legge al posto tuo?».
    Charlie Francis: «Scusami, non volevo...».
    Peter: «No, beh, hai ragione. Sarò io a violare la legge al posto tuo. Cosa ci serve?».


    Olivia: «Perchè avrebbero dovuto farlo? E cosa volevano da me? Che... che stavano facendo? Chi... chi erano?».
    Walter: «Sei come una macchinetta spara-domande».


    Peter: «Quell'uomo è pazzo, Olivia».
    Walter: «Sono d'accordo e visto che si dice che ne serve uno per riconoscerne un altro, quell'uomo sembrava davvero disturbato».


    Peter: «Stai parlando di un uomo che infetta la gente con dei virus troppo cresciuti. Se non fossi scappata, chissà cosa ti avrebbero fatto. Ascoltami, gli avevi appena detto che avevi ucciso sua moglie. Te l'ha detto solo per cercare di ottenere una tua reazione, per colpirti. Lascia perdere. Hai ottenuto la sua confessione. Va' a casa».
    Walter: «Anch'io ero preoccupato, quando ti hanno rapita».
    Olivia: «Grazie, Walter».
    Walter: «Beh, non quanto lui, ovviamente».


    Astrid: «Il coroner sta arrivando con un cadavere».
    Walter: «Sapete, questa è la parte del giorno che attendo con più impazienza, quando so che c'è qualcosa di
    strano lì fuori. E' solo che... ancora non so cosa sia. Una specie di pesca a sorpresa di eventi inquietanti».


    Olivia: «Astrid, puoi controllare il suo hard disk? L'ho fatto spostare insieme ad altri effetti personali».
    Astrid: «Ce l'ho proprio qui. Faccio subito».
    Walter: «Oh, e non scordarti di controllare anche i suoi floppy disk».
    Peter: «I floppy sono un po' obsoleti. Perchè non ti concentri su quello che sai fare meglio? Tutto tuo. Cervello sciolto».
    Walter: «Oh, grandioso! Vado a prendere la sega chirurgica».


    Walter: «Posso dire per certo solo che la sua materia cerebrale è stata completamente liquefatta. La prima cosa a cui riesco a pensare è una forma molto virulenta di sifilide».
    Olivia: «Mi dici che gli si è fritto il cervello per una malattia venerea?».
    Walter: «Il sesso sicuro è importante. Fai sempre mettere il preservativo ai tuoi partner, spero».
    Peter: «Walter...».


    Peter: «Io non sottovaluto mio padre. Lo capisco. A volte piu' di quanto vorrei. Ascolta, se lo lasciassi parlare con quella donna, lei lo accuserebbe solo di aver ucciso sua figlia, che è qualcosa che lui non ha fatto».
    Olivia: «E allora perchè non lasciare che si incontrino?».
    Peter: «Da che parte stai, comunque?».
    Olivia: «So cosa vuol dire vivere con una questione in sospeso. Tutto qui».
    Peter: «Congratulazioni, hai appena descritto l'intero pianeta».


    Peter: «Ho cercato di mettere sul conto dell'FBI i biglietti per i Celtics e mi ha scoperto».
    Walter: «Capisco. Spero non si accorga dei 2000 dollari per il liquido seminale di babbuino che ho ordinato. Vorrei soltanto ricordare perchè l'ho ordinato».


    Astrid: «It also gave him four extra nipples».
    Peter: «Maybe he mutated into an opossum».
    Walter: «No, opossum's have 15 mammaries, unlike most mammals, who have an even number of nipples. Hence, the one half rule regarding nipples».
    Astrid: «The one half nipple rule?».
    Peter: «You just had to ask, didn't you?».
    Walter: «The typical number of young in the litter is usually equal to half the number nipples on the animal. The number of nipples being the maximum litter size. Humans, for example, one child is the typical. Maximum, twins. Barring extraordinary cases when the young exceed the number of nipples».
    Peter: «God, I hope I never have to hear him say the word "nipple" again».


    Astrid: «Gli ha anche fatto spuntare quattro capezzoli in più».
    Peter: «Forse l'ha trasformato in un opossum».
    Walter: «No. L'opossum ha 15 mammelle. A differenza della gran parte dei mammiferi che ha un numero pari di capezzoli. Da qui, la regola della meta' riguardo ai capezzoli».
    Astrid: «La regola della metà sui capezzoli?».
    Peter: «Dovevi proprio chiederlo, vero?».
    Walter: «Il tipico numero di piccoli in una figliata è solitamente pari alla metà del numero di capezzoli presenti sull'animale. Il numero dei capezzoli diventa il numero massimo di cuccioli in una figliata. Negli umani, per esempio, un figlio è la norma. Al massimo, due gemelli. Salvo casi eccezionali in cui il numero di figli supera di molto il numero di capezzoli».
    Peter: «Dio... Spero di non doverlo mai più sentir dire la parola "capezzolo"».


    [Peter tira Olivia fuori dalla vasca per farla respirare. Astrid le inietta delle destroanfetamine]
    Olivia: [Ricominciando a respirare] «Ciao, Peter...».
    Peter: [Abbracciandola] «E' tutto ok. E' tutto a posto».


    Olivia: «Non era necessario che venissi anche tu, lo sai».
    Peter: «Loschi affari con tipi loschi in loschi hotel, è il mio campo. E di norma, se qualcuno vuole ucciderti, è una buona mossa avere un alleato nella stanza».
    Olivia: «Non ho paura».
    Peter: «Essere impavidi non significa essere al sicuro».


    Walter: «Le ho dato un antidoto. Sebbene non possa garantire la sua reale efficacia, mi hanno riconosciuto un Q.I. di...».
    Astrid: «196».
    Walter: «Davvero?».


    Olivia: «C'è tuo padre?».
    Peter: «Eccolo. Perchè non gli chiedi cosa sta facendo?».
    [Olivia vede Walter mentre lava la mucca]
    Olivia: «Meglio di no. Sentite, vi ricordate quel detenuto, Jones, che incontrai...».
    Peter: «In Germania, giusto?».
    Olivia: «E' evaso».
    Peter: «Buon per lui. Come?».
    Olivia: «Nessuno lo sa. Non ha senso. Le autorità tedesche sono venute da me ieri sera».
    Peter: «Perchè quando nessuno ci capisce niente, e non ha senso, vengono sempre da noi?».


    Walter: «Ho due pensieri che mi passano per la mente. Il primo, che questa... "condizione" possa essere stata causata da una mutazione che ha portato questi lipidi a riconoscere e sigillare ogni singolo orifizio. Gli avete controllato l'ano e il pene?».
    Peter: «Crede che potremmo trovare la risposta a questa domanda senza che io sia presente?».
    Olivia: «Qual era l'altra cosa?».
    Walter: «Scusa?».
    Olivia: «Hai detto che avevi due cose in mente».
    Walter: «Oh sì. L'altra era... Torta al caffe'. Con dei graziosi granelli di zucchero alla cannella».
    Peter: «E riecco... mio padre».


    Olivia: «Speravo che tu potessi chiedere ad uno dei tuoi... strani contatti...».
    Peter: «Strani contatti?».
    Olivia: «Sono sempre un po' strani».
    Peter: «Beh, anche tu sei sempre un po' strana».


    Markam: «Who's this friend?».
    Olivia: «Olivia Dunham».
    Markam: «Five dollars I could name at least one item on your nightstand, Olivia Dunham. Don't tell me. You're gonna like this, I'm never wrong. It's a gift. Okay. Toni Morrison novel, something by Obama and/or the current issue of Bon Appetit».
    Olivia: «I'm reading Advanced Forensic Science by Anaman. I keep it next to my gun».
    Markam: «I like this one».


    Markam: «Chi è questa amichetta?».
    Olivia: «Olivia Dunham».
    Markam: «5 dollari che posso nominare almeno un oggetto che si trova sul tuo comodino, Olivia Dunham. Non dirmi niente... Ti piacerà. Non sbaglio mai, è un dono. Ok. Un romanzo di Toni Morrison, qualcosa di Obama e/o l'ultimo numero di Bon Appetit».
    Olivia: «Sto leggendo Scienze Forensi Avanzate, di Annemann. Lo tengo vicino alla mia pistola».
    Markam: «Mi piace, questa».


    Nina Sharp: «Cortexiphan: faceva parte di uno studio clinico su un farmaco creato nell'81 dal dottor Bell».
    Olivia: «Che cos'è? Se non le dispiace».
    Nina Sharp: «Il dottor Bell ipotizzava che la mente umana, alla nascita, avesse infinite abilità e che ogni forza che incontra, sociale, fisica, intellettuale sia l'inizio di un processo che lui definiva "limitazione", una diminuzione di quel potenziale».
    Olivia: «E il Cortexiphan?».
    Nina Sharp: «Avrebbe dovuto limitare quella "limitazione", per prevenire il naturale ridursi di quel potere cerebrale».
    «Sarà pronto quando è pronto e non un minuto prima!».

    (Walter.)


    «Unless you have an IQ higher than mine, I am not interested in what you think».


    «A meno che lei non abbia un Q.I. maggiore del mio, non m'interessa cosa pensa».

    (Walter.)


    Walter: «Non può tornare più tardi? Sto per fare una visita al bagno».
    Peter: «No, non può tornare più tardi, siamo nel pieno della notte. Ha bisogno di parlarti immediatamente».
    Walter: [uscendo dal bagno] «Onestamente, Peter, un uomo non può farsi una... Agente Dunham! Peter, perche' non mi hai detto che c'era l'agente Dunham?».
    Peter: «Sono piuttosto sicuro di avertelo detto».


    Olivia: «Walter, l'ultima volta che l'hai usato, hai fatto un buco nella testa di un uomo».
    Walter: «Se pensate che lo troverà sgradevole... Suppongo che possa essere modificato».
    Peter: «Davvero? E l'altra volta invece non ci avevi pensato?».


    Philip Broyles: «Chiunque sia stato, non sembra essere nativo di questa zona».
    Charlie Francis: «Beh, dovunque sia nativo, io non voglio vivere laggiù».


    Walter: «Il segno delle impronte, a v... è troppo ampio, però. Ha una struttura più vicina a quella di un'aquila. Ovviamente, molto, molto più grande».
    Peter: «Ehi, dobbiamo cercare un uccello grande».
    Walter: «Non essere ridicolo. Forse si tratta di uno pterodattilo».


    Astrid: «Quindi questa cosa ha gli artigli di un leone e le zanne di un serpente?».
    Walter: «Mi ricorda una donna di Cleveland che conoscevo».
    Peter: «Walter, queste punture sono distanti più di 10 cm l'una dall'altra. E questo renderebbe il serpente lungo 2 metri e mezzo».
    Walter: «Si chiamava Harriet qualcosa».
    Olivia: «Come va?».
    Walter: «Beh, a quanto pare dovete cercare un leone-serpente di nome Harriet».


    Peter: «Stai bene? Hai preso qualcosa?».
    Walter: «Psichedelici? No. No, non da giovedì, no».


    Olivia: «Quello è...».
    Peter: «Sì, un contatore Geiger».
    Walter: «Nemmeno un rad. Credevo fosse possibile che ti fossi teletrasportata a New York, nel sonno, e l'avessi uccisa. Non sarebbe stato meraviglioso? Ma anche la trasformazione più controllata di materia in energia si lascia dietro una qualche traccia di radiazioni, quindi. Ergo, tu non eri fisicamente la'».
    Peter: «Splendido. Beh, sono lieto che almeno questo sia stato chiarito».


    Peter: «Si va a New York».
    Walter: «Io adoro New York. Potremmo andare a vedere un musical! "Pippin"! [Comincia a cantare] Cats fit on the windowsill, Children fit in the snow... ».
    Peter: «Walter? Tu rimani qui. [Ad Astrid] Ti devo un favore».
    Walter: «[Cantando] Why do I feel like I don't fit anywhere I go?».
    Astrid: «Sono i Jackson Five, giusto?».
    Walter: «[Triste] Assolutamente».


    Astrid: «La pace nel mondo?».
    Walter: «Oh, a malapena, è un concetto sociale imposto dalla consapevolezza della nostra mortalità».
    Astrid: «Ci manca solo "Colore chiaro, gusto pulito"».
    Walter: «Qual è il desiderio più grande del debole e del sottomesso? Dell'uomo a cui viene rubato il fuoco da un avversario il cui unico beneficio è la fortuna di una grandezza superiore?».
    Astrid: «Dobbiamo rubare il fuoco?».
    Peter: «Penso che in questa storia siamo uomini delle caverne».
    Walter: «Questa donna è stata strappata via con brutalità e violenza».
    Peter: «Un uomo delle caverne sessista».
    Walter: «Semplice. Uccidere col pensiero. Volere qualcuno morto. Omicidio... Con la mente».
    Peter: «Dai, è ridicolo».
    Walter: «Hai ragione, sono sicuro. A meno che, ovviamente, non succeda di nuovo».


    Olivia: «Peter, what is happening to me?».
    Peter: «Ehi». [Peter l'abbraccia e Olivia comincia a piangere]


    Olivia: «Peter, cosa mi sta succedendo?».
    Peter: «Ehi». [Peter l'abbraccia e Olivia comincia a piangere]


    Peter: «Sai, prima di quest'anno, non ero mai stato in un ospedale psichiatrico».
    Olivia: «Devi imparare ad apprezzare le novità».

    [Olivia si sta agitando mentre Walter stimola la sua fase REM per trovare Nick Lane][/size=0]
    Walter: «Peter. Aiutala. Aiutala a calmarsi. Forza, figliolo».
    [size=0][Peter prende la mano di Olivia e lei si calma]



    Philip Broyles: «Abbiamo un altro mostro a piede libero?».
    Olivia: «No, signore. Walter dice che il morso è decisamente di un essere umano».
    Philip Broyles: «Ricordo a stento quando un essere umano come sospettato era una certezza».


    Walter: «La prima vertebra cervicale è legata alla seconda vertebra cervicale, la seconda vertebra cervicale è legata alla terza vertebra...».
    Peter: «Walter, basta così».
    Astrid: «Quando finalmente troverai una brava ragazza, eviterei di portarla a casa il più a lungo possibile».


    «Dove sarebbe il divertimento se sapessimo già tutto?».

    (Walter.)


    A sua sorella Rachel] «Questa è solo un'altra di quelle cose delle quali, guardandoti indietro, dirai "ho superato anche questo ostacolo"».

    (Olivia.)


    «You really think it's a good idea to let him have free range in Walter's Believe It Or Not Emporium? ... And just for the record? One mad scientist is my limit».


    «Pensi sia una buona idea lasciarlo libero nell'emporio delle meraviglie di Walter? E per la cronaca, uno scienziato pazzo è il mio limite».

    (Peter.)


    «Una leggenda è solo un fatto non verificato».

    (Walter.)


    Charlie Francis: «Ecco quello che ho, finora. L'autista dell'autobus ha chiamato il 911, segnalando che una donna molto turbata era scesa dal suo autobus. Qualche istante dopo, lei ha preso fuoco ed è esplosa. La polizia ha setacciato l'area, non hanno trovato prove ne' di un accelerante ne' di un dispositivo di innesco».
    Peter: [Citando il film Ghostbusters] «"Che c'e' di strano quaggiu' in citta' "...».
    Walter: «"Chi chiamerai?"».


    Olivia: «Che processo?».
    Emmanuel Grayson: «Per creare super soldati».
    Olivia: «Super soldati?».
    Emmanuel Grayson: «Sì. Come Khan Noonien Singh. Per difenderci nell'imminente guerra».
    Olivia: «Che guerra?».
    Peter: «Scusa... Khan?».
    Emmanuel Grayson: «Sì».
    Peter: «Come in "L'Ira di..."».
    Emmanuel Grayson: «Sì».
    Peter: «E lasciami indovinare. Questa guerra è contro...».
    Emmanuel Grayson: «I Romulani. Romulani rinnegati provenienti dal futuro. Venuti qui per cambiare la linea del tempo. I nemici giurati della Federazione».
    Peter: «La Federazione? Ovvero la Federazione Unita dei Pianeti».
    Emmanuel Grayson: «Sì».
    Peter: «E tu sai tutto questo perchè...».
    Emmanuel Grayson: «Sono il figlio di Sarek».
    Peter: «Quindi saresti Spock».
    Emmanuel Grayson: «Sì».
    Peter: «Beh, signor Spock... la ringraziamo per il tempo che ci ha dedicato. Adesso la lasceremo tornare sul ponte».
    Emmanuel Grayson: «Lunga vita e prosperità».


    Olivia: Cosa voleva Jones da lei? Cosa le ha fatto nell'ascensore?».
    Nina Sharp: «Ha rubato un potentissimo accumulatore di energia, che il dottor Bell aveva nascosto nel mio braccio».
    Olivia: E cosa puo' fare, grazie a quello?».
    Nina Sharp: «Purtroppo la domanda che dovrebbe porsi è cosa NON può fare».


    Nina Sharp: «Si comporta stranamente di recente?».
    Astrid: «Walter che si comporta stranamente... Non più del solito!».


    Walter: «Quando Belly ed io eravamo giovani, ingerivamo regolarmente grandi quantità di LSD».
    Peter: «Ma non mi dire».


    Peter: «Cos'altro non mi stai dicendo, Walter?».
    Walter: «Molte cose, di certo, ma nessuna di queste è importante».


    Olivia: «Cosa ci fate qui?».
    Walter: «Stiamo cercando di tappare un buco nell'universo, cosa ci fate voi qui?».


    «Forse non te ne ricordi. Quando eri piccolo, eri molto malato, moribondo. E certe volte ti spaventavi. E per calmarti, per dimenticare quello che stavi passando hai iniziato a collezionare monete. Questa qui...era la tua preferita».

    (Walter.)


    «Il teletrasporto probabilmente mi sta uccidendo, ma allo stesso tempo mi ha reso davvero speciale. Vede? I suoi proiettili mi passano attraverso. E presto il dottor Bell vedrà quanto sono speciale».

    (David Robert Jones.)




    seconda stagione
    «Ask. Imagine. Investigate».

    (tagline della seconda stagione.)


    Walter: «Sai, c'è una cosa che non sai di me, figliolo».
    Peter: «Cioè quale? Che se entri in un supermercato non ne esci più? Mai più?».


    Walter: «Agente, ho bisogno che questo corpo venga portato nel mio laboratorio».
    Paramedico: «Ehi, schizzato, questo cadavere andrà all'obitorio. E' pazzo?».
    Walter: «Peter?».
    Paramedico: «Chi è l'agente al comando qui?».
    Agente Jessup: «Sono io. Portatelo ovunque desideri».
    Walter: «Splendido!».
    Agente Jessup: «[A Peter] E' pazzo?».
    Peter: «Cavolo, sì».


    Walter: «Peter! Peter! Hanno detto... che posso stare dietro con il cadavere. Posso?».
    Peter: «Ma certo. Certo che puoi. Stai lontano dalle medicine, però».


    Agente Jessup: «Questo sei tu?».
    Peter: «Sì. Mio padre recentemente si è fatto un viaggetto nel viale dei ricordi. Ed è diventato, senza motivo, stranamente ossessionato dalla mia infanzia. E quando crede che stia dormendo, gli piace anche controllare se respiro ancora, il che è un po' inquietante».


    Olivia: «Allora, chi era?».
    Peter: «Walter pensa che sia un soldato mutaforma proveniente da un altro universo. Pensa che potresti essere stata lì. Dici che è un brutto segno se lo dico a voce alta e nessuno di noi due pensa che io sia pazzo?».
    Olivia: «Credeva che io sapessi dov'è nascosto qualcosa».
    Peter: «Non importa cosa ti sia successo o dove tu sia stata, Walter lo scoprirà. Olivia, devo chiederti una cosa».
    Olivia: «Certo».
    Peter: «Na ine kalitero antropo apo ton patera toy. E' ciò che mi hai detto. Subito dopo esserti svegliata... te lo ricordi?».
    Olivia: «No. E' latino?».
    Peter: «E' greco. Mi madre mi diceva la stessa cosa tutte le sere, prima di mettermi a letto».
    Olivia: «Sembra che le cose diventino sempre piu' strane, non è vero? Cosa significa?».
    Peter: «Significa "sii un uomo migliore di tuo padre"».


    Peter: «Hai controllato i cassetti?».
    Olivia: «No, se ho dimenticato qualcosa possono tenerla. Non voglio restare qui un altro minuto. Non sono brava a starmene con le mani in mano».
    Peter: «Non sei brava neanche a lasciarti aiutare dalle persone».
    Olivia: « [Sorridendo] Oh, ti lascerò portare la mia valigia».


    Astrid: «Ci stiamo provando da 5 ore!».
    Walter: «Scienza vuol dire pazienza».
    Astrid: «Ma anche viscidume».


    Sceriffo Golightly: «Mi venga un colpo se so cosa fare».
    Walter: «Siamo tutti vittime del nostro pool genico. Qualcuno deve aver fatto pipì nel suo»..


    Peter: «Come va, Walter?».
    Walter: «Prevedo di urinare fra 23 minuti...».
    Peter: «Buono a sapersi!».
    Walter: «Te lo sto dicendo perchè mi servirà aiuto per tirare giù la cerniera. Non ho più sensibilità nella mano».


    Walter: «Beh, la soluzione di base contiene DNA umano, credo che sia maschile. Ovviamente è una mutazione. Forse un nuovo stadio dell'evoluzione umana, non sarebbe fantastico?».
    Peter: «Il fatto che ci siamo trovati di fronte a un mutante? No, "fantastico" non è la prima parola che mi sia venuta in mente».
    Walter: «Siamo tutti mutanti. Il fatto più notevole è vedere quanti di noi sembrino perfettamente normali».


    Peter: «Era Olivia. L'agente Jessup dice che 17 anni fa Hughes potrebbe aver ucciso sua moglie e suo figlio».
    Walter: «Finalmente qualche buona notizia! Almeno potremo riesumarli. Non ho neanche un cadavere da esaminare».


    Peter: «Ho bisogno di una camera per me. Stamattina mi sono svegliato perchè lui cantava un'aria dai Pagliacci!».
    Astrid: «Tuo padre ha una voce meravigliosa...».
    Peter: «Sì, ma non mentre fa ginnastica. E ti ho detto che era nudo?».
    Walter: «Un buon risveglio da il La ad una buona giornata!».


    «Quattro parole che non dovrebbero mai trovarsi nella stessa frase: Progetto sperimentale militare riservato».

    (Peter.)


    Olivia: «Forse dovrei aspettare fuori».
    Peter: «E io cosa potrei fare? Sei tu quella con la pistola».


    «Dottor Bishop, cosa le avevo detto riguardo il fare esperimenti con il cibo? Ho pulito il laboratorio ieri».

    (Astrid.)


    [A Sam Weiss] «Cut the Yoda crap and tell me what's happening to me».


    [A Sam Weiss] «Potresti smetterla con le cazzate in stile Yoda e dirmi cosa mi sta succedendo?».

    (Olivia.)


    Peter: «Walter, pensavo concordassimo sul fatto che è un'idea stupida».
    Walter: «No, tu lo credi. Io penso ancora che il principio sia perfettamente valido».
    Peter: [A Olivia] «Vuole farti mangiare dei vermi».
    Walter: «Non vermi qualsiasi, vermi piatti!».


    Walter: «Vediamo come funziona questa cosa».
    Astrid: «In che senso? Pensi che questa non sia una persona?».
    Walter: «Mia cara, non sono certo neppure che tu non sia solo un prodotto della mia immaginazione».


    Nina Sharp: «Allora, puoi aggiustarlo?».
    Brandon: «Si rende conto che mi sta chiedendo di riparare un dispositivo tecnologico che è totalmente differente da qualsiasi cosa che sia mai esistita su questo pianeta?».
    Nina Sharp: «Brandon...».
    Brandon: «Adesso che ne ho uno funzionante, posso riuscirci in 3 ore... comodamente».


    «As I once said to Walter, physics is a bitch».


    «Come dissi una volta a Walter, la fisica è una stronza».

    (William Bell.)


    Walter: «Il ritorno e' stato corroborante. Nella turbolenza, mentre sorvolavamo l'Ohio, sembrava di trovarsi nello stomaco di una balena catturata. Ho strillato come una ragazzina».
    Astrid: «Sono sicura che gli altri passeggeri ne siano stati entusiasti».


    Agente Kashner: «Fate spesso questo genere di cose?».
    Astrid: «Con i cervelli? No. Sebbene Walter diventi particolarmente eccitato ogni volta che lo facciamo».


    «Allora questa cosa l'ha seguito dall'ospedale? Non dormirò per settimane».

    (Astrid.)


    Astrid: «Pollo. Scherzi?».
    Walter: «Era solo un'ipotesi. Tu cosa pensi, sa più di maiale?».
    Astrid: «Sinceramente, non passo molto tempo a pensare a che sapore abbia il cervello umano».
    Walter: «Allora perchè l'hai chiesto?».


    Olivia: «Walter? Hai fatto qualche progresso?».
    Walter: «Non posso perderlo di nuovo».
    Olivia: «Walter... So che sei preoccupato, lo siamo tutti. Ma possiamo riavere Peter. Dobbiamo soltanto trovare una maniera di neutralizzare Tyler».
    Walter: «Peter mi aiuta sempre. Non so cosa fare. Come posso farlo senza Peter? Lui mi aiuta sempre».
    Olivia: «Aiuta anche me. Ma puoi farcela».


    «Una volta ricevuto l'ordine di indossare le cuffie, non toglietele in nessuna circostanza. Se lo fate, potreste morire di una morte cruenta e orribile. Grazie per la vostra attenzione, vi auguro una buona giornata».

    (Walter.)


    Walter: «Quante ne vuoi?».
    Peter: «Non ho fame. Non voglio le crepes».
    Walter: «Non essere ridicolo. Sei stato rapito... Certo che le vuoi, le crepes».
    Peter: «Sto bene così, Walter».


    Astrid: «Walter. Ho i risultati del campione di sangue trovato sul quaderno».
    Walter: «Un'alta concentrazione di capsaicina. Questo implica che non si tratta affatto di sangue, ma di estratto di peperoncino! Deve averne versato un po' sul quaderno».
    Peter: «Una notizia fantastica. Aggiungeremo "sbrodolone" nella scheda segnaletica».
    Walter: «No, è un'ottima notizia. La concentrazione di capsaicina è di 970.000 sulla scala Scoville. Questo è uno dei più piccanti peperoncini esistenti. Ipotizzo che si tratti del Naga Jolokia, originario dell'India, altrimenti conosciuto con il nome di "peperoncino del Re Cobra". Una volta ne ho mangiato uno. La flatulenza fu... terribile, davvero imbarazzante».


    [Osservando Olivia e sua nipote Ella] «Look how happy she is. It's a shame things are about to get so hard for her».


    [Osservando Olivia e sua nipote Ella] «Guarda com'è felice. E' un peccato che stia per passare un periodo così brutto».

    (Osservatore.)


    Peter: «Allora, quanti ce ne sono? E' brutto a vedersi?».
    Olivia: «Hai mangiato?».
    Peter: «Sì».
    Olivia: «Beh, mi dispiace per te».


    Olivia: «I didn't know you spoke Cantonese».
    Peter: «Get to know me a bit».


    Olivia: «Non sapevo che parlassi il cantonese».
    Peter: «Dovresti conoscermi meglio».


    Peter: «Third patient: Stuart Gordon. Just like Mr. Crampton, fourteen years ago Dr. Paris refers him to a mental hospital with the psychiatric equivalent of a cough, which then develops to full-blown schizophrenia. Two days ago he miraculously recovers. Apparently Mr. Gordon thought he was the actor Sydney Greenstreet and walked around quoting Casablanca. That's funny...».
    Olivia: «What?».
    Peter: «I think he looks a lot more like Peter Lorre. [Olivia non ride alla sua battuta]That's a joke».


    Peter: «Il terzo paziente, Stuart Gordon. Proprio come è successo alla signora Crampton, 14 anni fa il dottor Paris l'ha mandato in un ospedale psichiatrico, per l'equivalente mentale di un raffreddore, che si è poi trasformato in schizofrenia vera e propria. Due giorni fa guarisce, in modo miracoloso. A quanto pare il signor Gordon credeva di essere l'attore Sydney Greenstreet, e andava in giro citando Casablanca. Certo che è divertente...».
    Olivia: «Cosa?».
    Peter: «Assomiglia molto di piu' a Peter Lorre. [Olivia non ride alla sua battuta] Dai, era una battuta».


    Olivia: «You know, all my life I've been able to understand what drives people: their emotions, like greed, or envy, revenge, but Newton? These people we're up against? How can I fight what I don't understand?».
    Peter: «Olivia, I know you think you're alone in this. Maybe that's because of what Bell told you, maybe that's just your personality, but this isn't just your fight».


    Olivia: «Sai, durante tutta la mia vita sono sempre riuscita a capire cosa muova le persone. Le loro emozioni, per esempio l'avidità, l'invidia o il desiderio di vendetta. Ma con Newton, con le persone con cui dobbiamo scontrarci come posso combattere ciò che non riesco a capire?».
    Peter: «Olivia, so che pensi di essere da sola in tutta questa faccenda. Forse è a causa di ciò che ti ha detto William Bell, forse è solo perchè sei fatta così. Ma questa battaglia non è soltanto tua».


    [Riferendosi a Walter]
    Peter: «Did you see the look on this face when we were talking to Mr. Slater? What do you think that's like for him? Wishing that he could turn back the clock to before he went crazy. He's just sane enough to realize how much he lost».
    Olivia: «I don't mean to sound callous, but from what I know of your father, going crazy made him a better person. It certainly made him a better father».
    Peter: «I should have visited him at St. Claire's».
    Olivia: «I think you're making up for that now».


    [Riferendosi a Walter]
    Peter: «Hai visto la sua espressione mentre parlavamo con il signor Slater? Come pensi che stia passando? Sperare di poter tornare indietro nel tempo sino a prima che impazzisse? E' malapena sano abbastanza per realizzare quello che ha perso».
    Olivia: «Non per essere insensibile, ma per quello che so su tuo padre, impazzire l'ha reso una persona migliore. Di certo l'ha reso un padre migliore».
    Peter: «Avrei dovuto fargli visita quando era al St. Claire».
    Olivia: «Credo che tu stia già facendo ammenda, per quello».


    «Hai mai la sensazione che quando ci avviciniamo alle risposte qualcuno cambia le domande?».

    (Peter.)


    «Ho un terribile mal di testa. E una voglia improvvisa di ali di pollo».

    (Walter.)


    «La prima volta che ho ucciso una persona lui era un killer professionista, e se non avessi premuto il grilletto a quest'ora sarei morta. In ogni caso, non dormii quella notte e nemmeno la successiva. Voglio solo dire che la prima volta è sempre difficile».

    (Olivia.)


    Peter: «Sei riuscita a contattare Rachel?».
    Olivia: «No. Non ci ho nemmeno provato. Ha passato un bruttissimo periodo quando ero in ospedale, le vengono ancora gli incubi riguardo alla mia morte. Che senso avrebbe spaventarla di nuovo? Usciremo da questa storia».
    Peter: «Ce l'hai proprio nel sangue anche in questo momento la stai proteggendo. Pensavo che avere persone che si preoccupano di te servisse proprio a questo. Ad avere qualcuno con cui parlare quando hai paura».


    Peter: «I'm sorry».
    Olivia: «You weren't yourself».
    Peter: «It's lucky for me that you were».


    Peter: «Mi dispiace».
    Olivia: «Non eri in te».
    Peter: «Per mia fortuna, tu sì».


    Astrid: «Walter. Inside, upstairs, when you said "I can't let Peter die again." What did you mean by that?».
    Walter: «Some things are meant to be left alone, Agent Farnsworth».


    Astrid: «Walter. Dentro di sopra, quando hai detto "non posso lasciare che Peter muoia di nuovo..." Cosa volevi dire?».
    Walter: «Alcune cose dovrebbero essere lasciate in pace Agente Farnsworth».


    Walter: «Stupidaggini. Il viola non va mai fuori moda. E quel giorno potrebbe arrivare prima di quel che pensi. Pensi che mi chiamerà "papà"?».
    Peter: «Chi?».
    Walter: «L'agente Dunham!».
    Peter: «La mia ipotesi è no».
    Walter: «Non guardarmi così. E' esattamente quello di cui hai bisogno. Una che può vederti dentro. Agente Dunham, ma quanto sei carina oggi! Non è carina, Peter?».
    Peter: [Sorridente, cercando di placare Walter] «Sei molto carina, agente Dunham».


    Peter: [Al telefono] «Ma starai scherzando!».
    Olivia: «Congratulazioni, signor Bishop, lei ha appena vinto un viaggio pagato a New York».
    Peter: «Credevo di aver detto alla sua azienda di togliermi dalla lista dei partecipanti».
    Olivia: «Non secondo i nostri tabulati. [Sorride] Qui c'è scritto che a lei piacciono le cene raffinate e un po' di azione».
    Peter: «Lei ha un supervisore? Qualcuno con cui io possa lamentarmi? Perchè questa storia deve finire».
    Olivia: «Le ho già detto che ci sarà un po' di azione?».
    Peter: [Riagganciando il telefono] «Walter, svegliati. Abbiamo appena vinto un viaggio pagato a New York».
    Walter: «Fantastico! Non ho mai vinto niente, prima d'ora».


    «Un terremoto a Manhattan?...è possibile ma alquanto improbabile, piuttosto una piccola cometa!».

    (Walter.)


    Astrid: «Ok. Penso che questa possa andar bene. Richard Nixon su un dollaro d'argento».
    Walter: «Quello sì che è inquietante».
    Astrid: «Quando li separi, Walter, come farai a distinguerli?».
    Walter: «Il signor Pratchet dell'altra parte era sposato, aveva la fede».
    Astrid: «Quindi, per quello che potrà saperne la moglie, è semplicemente scomparso? Che triste. Già. Wow, guarda questo. E' un'auto a due piani. Significa che laggiù vanno in giro con queste?».
    Walter: «Immagino di sì».


    Olivia: «I have a freakishly good memory. I remember everything. Not this. There's just nothing that's familiar».
    Peter: «Maybe that's a good thing».


    Olivia: «Io ho una memoria veramente incredibile. Mi ricordo qualsiasi cosa. Tranne questo posto. Non riconosco proprio nulla di familiare».
    Peter: «Forse è meglio così».


    Walter: «I think I'm starting to understand why the process didn't work. You are different. You're not that frightened child anymore. I thought all we needed was a heightened emotional response from you, but I was wrong. We needed a specific one: fear! And you're not capable of that anymore. Not like she was. What we did to you, you found a way to protect yourself. You channeled your fear into anger, which is why you're so good at your job, but if you want to save those people you have to find your way back to that scared little girl».
    Olivia: «And how do we do that?».
    Walter: « I don't know».
    [Olivia se ne va e trova la stanza in cui si era spaventata da piccola, si siede su un angolo]
    Peter: «Hey. Is this a part of Walter's test? Are you all right?».
    Olivia: «No. I'm not afraid of anything anymore».


    Walter: «Olivia, credo di iniziare a capire perchè il procedimento non ha funzionato. Tu sei diversa ora. Non sei più quella bambina spaventata. Credevo che ci sarebbe servita solo una forte risposta emotiva, ma mi sbagliavo. Ce ne serviva una ben precisa, la paura. E tu non sei più in grado di provarla. Beh, non come la provava lei. Ciò che ti abbiamo fatto... sei riuscita a trovare un modo per proteggerti. Hai incanalato la tua paura nella rabbia. Cosa... cosa che ti ha reso tanto capace nel tuo lavoro. Ma se vuoi salvare quelle persone, devi trovare il modo di tornare ad essere quella bambina spaventata».
    Olivia: «E come possiamo farlo?».
    Walter: «Non lo so».
    [Olivia se ne va e trova la stanza in cui si era spaventata da piccola, si siede su un angolo]
    Peter: «Ehi. Fa anche questo parte del test di Walter? Stai bene?».
    Olivia: «No. Non ho più paura di niente, ormai».


    Philip Broyles: «Il più grande degli edifici sulla lista quante ne contiene? 500 persone?».
    Olivia: «Quindi pensi che dovremmo semplicemente lasciare che un edificio scompaia? Lasciare che quelle persone scompaiano?».
    Philip Broyles: «A volte, le uniche scelte che ti rimangono sono quelle cattive».


    Peter: «Olivia... you...[Pausa] I've never met anyone, who can do the things that you do».
    Olivia: «Peter, I'm scared».
    Peter: «Don't be. [Peter si avvicina e i due si stanno per baciare quando Olivia si allontana] What's wrong?».
    Olivia: «Peter, I'm scared!». [Olivia corre sul tetto per individuare l'edificio dell'altra dimensione]


    Peter: «Olivia... Tu...[Pausa] Non ho mai conosciuto nessuno che riesce a fare quello che fai tu».
    Olivia: «Peter, ho paura».
    Peter: «Non devi. [Peter si avvicina e i due si stanno per baciare quando Olivia si allontana] Che c'è?».
    Olivia: «Peter, ho paura!». [Olivia corre sul tetto per individuare l'edificio dell'altra dimensione]


    Walter: «Dove vai?».
    Peter: «Io? Esco a bere qualcosa».
    Walter: «Con chi vai?».
    Peter: «Con Olivia».
    Walter: «L'agente Dunham? Un appuntamento?».
    Peter: «No, solo per bere. Sembra che sia quello che fa la gente normale. Si esce per bere. Se hai bisogno di rintracciarmi ti lascio qui il numero del ristorante, ok?».
    Walter: «E' arrivata, Peter».
    Peter: «Lo so, l'ho sentito anch'io».
    Walter: «Devo aprire la porta?».
    Peter: «Assolutamente no. In realtà, se potessi scegliere io, saresti molto lontano da qui».
    Walter: «Oh... dove?».
    Peter: «A Chicago? [Apre la porta] Ciao».
    Olivia: «Ciao».
    Peter: «Entra. Conosco un bel posto solo ad un paio di isolati. Pensavo di andare a piedi».
    Walter: [Walter si accorge dello sguardo di Olivia mentre vede Peter "brillare"] «Agente Dunham...».
    Peter: «Prendo il cappotto».
    Walter: «Olivia... per favore, non dirglielo».


    «I may go to church every Sunday, Walter, but I also have three degrees in theoretical physics, and I am telling you you cannot do this. We both know the amount of energy required to create a portal will forever ruin both universes. For the sake of one life, you will destroy the world. Some things are not ours to tamper with».


    «Vero, vado in chiesa ogni domenica, Walter, ma ho anche tre lauree in Fisica Teorica, e ti sto dicendo che non riuscirai a farlo. Sappiamo entrambi che la quantità di energia richiesta per creare un portale danneggerà per sempre entrambi gli universi. Per il bene di una sola vita, lei distruggerà il mondo. Ci sono cose in cui è meglio se non ci immischiamo».

    (Carla Warren.)


    «C'è spazio per un solo dio in questo laboratorio e non è il tuo».

    (Walter.)


    Elizabeth: «Riportalo da me».
    Walter: «Te lo prometto».


    Peter da piccolo: «Tu non sei mio padre, non è così?».
    Walter: «Ma certo che lo sono. Chi altri potrei essere? E farò in modo che tu guarisca».


    [Raccontando ad Olivia la storia di Peter] «I realized at that moment that despite what I'd promised, what I fully intended to do, that I could never take Peter back. The way she looked at him. I saw in her what I feared most in myself when I saw him: I couldn't lose him again. It was the first hole, Olivia. The first breach. The first crack in the pattern of cracks. Spaces between the worlds. And it's my fault. You can't imagine what it's like to lose a child».


    [Raccontando ad Olivia la storia di Peter] «In quel momento ho capito che, a differenza di quello che avevo promesso, di quello che avevo tutta l'intenzione di fare,non avrei potuto riportare mai più Peter indietro. Il modo in cui lei lo guardava. Ho visto in lei quello di cui più avevo avuto paura io stesso quando lo avevo visto. Non potevo perderlo di nuovo. E' stato il primo buco, Olivia. La prima breccia. La prima crepa in uno schema di crepe e spazi tra i mondi. Ed è colpa mia. Non puoi immaginare cosa si provi a perdere un figlio».

    (Walter.)


    «Vivi qui da tempo, ma non hai ancora svuotato gli scatoloni. Magari cambiato tante case da bambina. Un'infanzia agitata. Difficoltà a instaurare delle relazioni. Forse non sono l'investigatore che sei tu, ma ho le mie abilità».

    (Sam Weiss.)


    «Ma la verità è che ho fatto danni in abbondanza. Ed è ora che inizi a sistemare le cose. Qualsiasi siano le conseguenze. E come prima cosa devo dire la verità a Peter. Devo dirgli chi è veramente».

    (Walter.)


    Olivia: «Credo di aver capito le ragioni di Peck: Arlette Turling è morta in un incidente d'auto 10 mesi fa, e Alistar Peck sta tornando indietro per salvarla».
    Walter: «Il dolore guida le persone a distanze straordinarie!».


    [Parlando con Walter] «Sappiamo entrambi che alcune cose che diamo per scontate, le leggi della natura per esempio, non sono necessariamente vincolanti. Ci sono posti in questo mondo in cui due più due senza ombra di dubbio non fa mai quattro».

    (Alistar Peck.)


    Walter: «Io lo so perché non ce l'ha fatta a tornare a quel 18 maggio dottore: perché non sa come fare, non è mai riuscito a tornare più indietro del momento del treno. Lei si è avvicinato alla curvatura temporale utilizzando un polinomio di settimo grado, ma ha commesso un piccolo errore: per la distanza che vuole raggiungere dovrebbe essere almeno di nono grado. Ho letto i suoi scritti. Ho voluto dirle come fare ma voglio anche dirle che non può farlo».
    Alistar Peck: «Ma devo farlo!».
    Walter: «Non si rassegnerà mai alle conseguenze!».
    Alistar Peck: «Gliel'ho detto, nessuno morirà alla fine».
    Walter: «Non sono queste le conseguenze di cui parlo. anch'io mi sono cimentato con l'inimmaginabile, e ci sono riuscito: mi sono spinto in un altro universo, e ho preso un figlio che non era il mio. Da allora non è passato un giorno che non sentissi addosso il peso di quell'azione. Le voglio raccontare una cosa che... che non ho mai detto ad anima viva: Prima di... prendere mio figlio dall'altra parte, non avevo mai creduto in Dio, poi cominciai a capire che con le mie azioni avevo tradito Lui, e tutto quello che mi capitò in seguito, mi sembrò una punizione divina. Da quel momento cerco un segno del suo perdono. Ho chiesto a Dio... un segno del suo perdono, un segno ben preciso, un Tulipano Bianco».
    Alistar Peck: «In questa stagione non sbocciano tulipani di nessun colore».
    Walter: «Ma lui è Dio! E se Dio... può perdonarmi per le mie azioni, probabilmente... esiste una minima possibilità... che anche mio figlio prima o poi riesca a darmi il suo perdono».
    Alistar Peck: «Walter, Dio è nella scienza, Dio è nel vaccino per la poliomielite, nei macchinari per la risonanza magnetica, nei cuori artificiali. Lei è un uomo di scienza, ed è l'unica fede che ci serve».
    Walter: «Lasci che i miei errori siano un avvertimento per lei, sicuramente ci saranno delle ripercussioni: se farà uscire Arlette da quella macchina non può sapere come cambierà il futuro per le sue azioni, ma cambierà! Non è a noi che spetta regolare l'universo, e non riuscirà mai più a guardare Arlette senza rimorsi, come succede a me ogni volta che guardo mio figlio! Mi ci è voluta la pazzia per accorgermene, succederà anche a lei».


    «I, too, attempted the unimaginable, and I succeeded. I crossed into another universe, and took a son that wasn't mine. And since then, not a day has passed without me feeling the burden of that act. I'm going to tell you something that I have never told another soul. Until I took my son from the other side, I had never believed in God. But it occurred to me... that my actions had betrayed him and that everything that had happened to me since was God punishing me. So now I'm looking for a sign of forgiveness. I've asked God for a sign of forgiveness. A specific one, a white tulip».

    (Walter.)


    Walter: «Guardate... è uno spinello a quanto pare. [annusa lo spinello] Io coltivo roba migliore, però questa non è male...».
    Peter: «Be', almeno è morta felice!».


    Walter: «Peter! Mi hanno detto che sarebbe andato tutto bene, ma ero così preoccupato, figliolo».
    Peter: «C'era un altro uomo su quel ponte. Quando il dispositivo di Newton si è azionato, l'ho visto. Stava camminando sul ponte. Doveva provenire dall'altra dimensione. Avevi detto che gli effetti delle vibrazioni prodotte sarebbero stati devastanti. E... così è stato. Hanno distrutto quell'agente dell'FBI, l'hanno... disintegrato, senza lasciarne la minima traccia. Ma non hanno ucciso l'uomo dell'altra dimensione. E non hanno ucciso me. Io non appartengo a questo mondo, vero? Non hai semplicemente aperto un varco sull'altra dimensione. L'hai attraversato... e sei tornato qui portandomi con te. E' per questo che sono sopravvissuto al dispositivo di Newton. Per questo non ricordo la mia infanzia».
    Walter: «Stavi morendo, Peter...».
    Peter: «Per questo mia madre si è suicidata. Non è così? Lei lo sapeva, vero? E quando me ne sono andato, il senso di colpa era talmente grande che non poteva più conviverci. La menzogna...».
    Walter: «Peter, devi capire che...».
    Peter: «Io capisco, Walter. Capisco ogni cosa, adesso».
    Walter: «Figliolo, è...».
    Peter: «Non sono tuo figlio. Vorrei restare da solo, adesso».


    Walter: «Il Large Hadron Collider è meno complicato di quell'infernale lavastoviglie».
    Astrid: «La prossima volta non usare detersivo per bucato e vedrai che funzionerà».


    Sceriffo Mathis: «E' dell'FBI, dunque? Cos'è esattamente un "consulente civile"?».
    Peter: «A volte, quando qualcuno è esperto in determinati campi, può offrire la sua esperienza all'FBI come consulente. Il mio campo di è inconsueto».
    Sceriffo Mathis: «Cioè complicato da spiegare?».
    Peter: «No, intendo le cose strane, inspiegabili».


    [A Peter] «Hai salvato la vita a Bill e hai trovato l'assassino, cos'altro c'è da dire? Vorrei poter fare qualcosa per te. Qualunque cosa tu abbia passato, qualunque cosa tu non possa o non voglia dirmi, penso tu stia cercando un significato in cose che... non ne hanno».

    (Sceriffo Mathis.)


    Alt-Charlie: «Pensavo: "Ehi forse oggi sarà tranquillo." Considerando che è sabato. Ma i cattivi non possono riposare».
    Alt-Olivia: «Oh, ma tu non sei cattivo, Charlie. Sei solo molto, molto bravo a fingere».


    [Parlando agli altri ragazzi trattati col Cortexiphan ] «Ciò che ho fatto è imperdonabile. Barbaro. I danni collaterali sono stati ingenti. Ma sappiate che avevamo scopi nobili. Credevamo che il nostro mondo avesse bisogno di guardiani, di difensori, e che voi bambini sareste stati quei difensori. Abbiamo sviluppato i vostri talenti perchè avevamo previsto che sarebbe venuto il giorno in cui entrambi i nostri universi sarebbero stati in pericolo. Perciò, per quanto orribile sia da dire, questo...è il giorno per cui siete stati creati. Ma non avrei mai potuto immaginare che vi avrei chiesto di aiutarmi a salvare mio figlio».

    (Walter.)


    «Mio figlio sarà il responsabile della fine del mondo».

    (Walter.)


    Walter: «Ciao, William».
    William Bell: «Walter».
    Walter: «Sei invecchiato».
    William Bell: «Non solo io, a quanto pare».


    Olivia: «I don't think that he can. I mean, not without you. Peter... you don't belong here».
    Peter: «No, I don't belong here. But I don't belong there, either».
    Olivia: «Yes, you do. I have thought of one hundred reasons... why you should come back. To -- to fight the shape-shifters, to take care of Walter, to -- to save the world. But in the end... you have to come back. Because you belong with me».
    [I due si avvicinano e si scambiano un bacio]


    Olivia: «Non credo che possa, non senza di te. Peter. Non è il tuo posto, questo».
    Peter: «No, non non lo è. Ma non lo è neanche l'altro».
    Olivia: «Invece sì. Ho pensato a mille ragioni per cui dovresti tornare. Per... Per combattere i mutaforma, per occuparti di Walter, per... per salvare in mondo. Ma alla fine... Devi tornare. Perchè il tuo posto è con me».
    [I due si avvicinano e si scambiano un bacio]

    asko



    Edited by pïnkman - 29/8/2014, 11:54
     
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  2. :swansong
     
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    cavoli, avrei sempre voluto iniziarla **
     
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  3. ƒorelsket
     
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    CITAZIONE (:swansong @ 13/8/2014, 21:45) 
    cavoli, avrei sempre voluto iniziarla **

    ne vale veramente la pena. trama e personaggi sono fantastici, me la sono letteralmente divorata ahahahah :smile:
     
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  4. ƒorelsket
     
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    update: finita la prima stagione!
     
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  5. ƒorelsket
     
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    update fringe fino alla 2x13
     
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  6. ƒorelsket
     
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    finita la seconda stagione!
     
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5 replies since 13/8/2014, 14:17   379 views
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