le vergini suicide

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  1. ƒorelsket
     
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    «Il diario, in quanto specchio di un'adolescenza, offre un'immagine inconsueta, dato che vi si riflette solo di rado il formarsi di un io ancora in embrione».


    «Ci si rese conto che la versione del mondo che interpretavano a nostro uso e consumo non era il mondo in cui credevano, e che in realtà, con tutte le loro cure e tutto il loro maledire l'odiosa gramigna, dei prati davanti a casa non gliene importava un accidenti».


    «Cecilia si diresse verso la scala. Si muoveva senza alzare lo sguardo dal pavimento, immersa in una dimensione di oblio tutta sua, gli occhi color girasole fissi su ciò che le amareggiava la vita, ciò che non avremmo mai compreso».



    «In quel momento il signor Lisbon ebbe la sensazione di non conoscerla, che i figli fossero soltanto degli estranei con cui si accettava di vivere, e allungò un braccio per incontrarla per la prima volta. Le appoggiò le mani sulle spalle; poi se le lasciò ricadere lungo i fianchi».


    «E' un meccanismo imprevedibile, quello che fa scattare il ricordo».

    (Trip.)


    «Le mie figlie non soffrivano certo per mancanza d'amore. La nostra casa era piena d'amore».

    (Signora Lisbon.)


    «Vi accompagniamo fino alla porta» disse Parkie Denton.
    «No» ribattè Mary.
    «Perchè?».
    «Perchè no». E scese dall'auto senza neanche stringergli la mano.


    «Vergine suicida lei grida qualcosa a chi servirà questa corsa all'olocausto? Mi ha dato la sua verginità è la mia vergine suicida».


    «Non stavano difendendo l'albero» disse la Scheer «Stavano difendendo la memoria della sorella».


    «Spariti anche gli olmi, restavano soltanto i loro miseri sostituti. E noi».


    «Da cinque le ragazze si erano ridotte a quattro, e tutte, vive e norte, stavano diventando ombre».


    «Le sorelle Lisbon divennero il simbolo dei mali della nazione, della sofferenza inflitta persino ai cittadini più innocenti».


    [Messaggio in codice] «Ehi, hai mai provati a tendere la mano verso l'aldilà forse potrei scalare arcobaleni ma tu stammi a sentire i sogni sono per chi dorme la vita è tutta nostra e se ti chiedi il perchè di questa canzone voglio farlo con te».


    «A volte, nel cuore della notte, scordavo tutto ciò che era successo. andavo giù in anticamera, e per un attimo tornava la sensazione di essere appena entrati nella casa nuova. Le bambine stavano dormendo sotto la tenda, in soggiorno».

    (Signor Lisbon.)


    «In definitiva, il tormento che aveva dilaniato le sorelle Lisbon metteva in luce un puro e semplice rifiuto razionale di accettare il mondo così come era stato loro tramandato, con tutte le sue pecche».


    «Era una combinazione di vari fattori» disse il dottor Hornicker nel suo ultimo resoconto, scritto non per ragioni di carattere medico bensì perchè il pensiero delle ragazze lo ossessionava. «Per l amaggior parte della gente il suicidio è come la roulette russa. c'è una sola pallottola nel tamburo. Invece la pistola delle sorelle Lisbon era carica. Una pallottola per l'oppressione familiare. Una per la predisposizione genetica. Una per l'inquietudine legata al contesto storico. Una per l'impeto del momento. Dare un nome alle altre due pallottole è impossibile, ma ciò non significa che non ci fossero».


    «L'essenza di quei suicidi non era la tristezza, non era il mistero, ma un puro e semplice egocentrismo».


    «Le ragazze si erano arrogate decisioni che spettavano a Dio. Erano diventate troppo potenti per vivere fra noi, troppo preoccupate di se stesse, troppo visionarie, troppo cieche».


    «Ciò che perdurava dopo il loro passaggio non era la vita, che ha sempre la meglio sulla morte naturale, ma una lista quanto mai banale di eventi terreni: il ticchettio di un orologio a muro, la penombra di una stanza a mezzogiorno e l'oltraggio di una creatura che pensa soltanto a se stesse».


    «Ci avevano resi partecipi di quella follia perchè non potevamo che ripercorrere i loro passi, ripensare i loro pensieri, per accorgerci che non uno conduceva a noi».


    «In fondo non contava quanti anni avessero, o che fossero ragazze, ma solo il fatto che le avevamo amate e che loro non avevano udito il nostro richiamo; non ci odono neanche adesso che siamo quassù, nella casa sull'albero, con i capelli radi e un po' di pancia, e le chiamiamo perché escano dalle stanze in cui sono entrate per trovare la solitudine eterna, la solitudine del suicidio, che è più profondo della morte, le stanze dove non troveremo mai i pezzi per rimetterle insieme».

    (di Jeffrey Eugenides.)



    asko

     
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  2. :swansong
     
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    lo vedo sempre in libreria, ne avevo letto la trma e mi ispirava un sacco... ma sono sempre lì a fissarlo D: mi darò una mossa AHAHAHHAHA
     
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  3. ƒorelsket
     
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    CITAZIONE (:swansong @ 23/4/2014, 23:11) 
    lo vedo sempre in libreria, ne avevo letto la trma e mi ispirava un sacco... ma sono sempre lì a fissarlo D: mi darò una mossa AHAHAHHAHA

    Ti consiglio assolutamente di leggerlo. Molto profondo e in un certo senso impressionante. Io ho visto anche il film parecchi anni fa e devo dire che è molto fedele alla trama. Quindi consigliatissimi entrambi (:
     
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  4. deeproller
     
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    Io ho ancora da voler leggere questo e Lolita.
    ah sì e anche Under the Skin... non che siano lo stesso genere eh, però insomma è tanto per ricordare a me stessa che ho una lista infinita di libri da dover leggere ._.
     
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  5. ƒorelsket
     
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    CITAZIONE (deeproller @ 24/4/2014, 15:31) 
    Io ho ancora da voler leggere questo e Lolita.
    ah sì e anche Under the Skin... non che siano lo stesso genere eh, però insomma è tanto per ricordare a me stessa che ho una lista infinita di libri da dover leggere ._.

    Fidati che quando ti verrà la voglia di leggere questo libro e Lolita (♥♥♥♥♥♥) non te ne pentirai (:
     
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4 replies since 22/4/2014, 13:51   191 views
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