le conseguenze dell'amore

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  1. deeproller
     
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    «La cosa peggiore che può capitare ad un uomo che trascorre molto tempo da solo, è quella di non avere immaginazione. La vita, già di per sè noiosa e ripetitiva, diventa in mancanza di fantasia, uno spettacolo mortale. Prendete questo individuo con il papillon, molte persone nel guardarlo, si divertirebbero a congetturare sulla sua professione sul tipo di rapporti che intrattiene con queste donne. Io invece, vedo davanti a me solo un uomo frivolo. Io non sono un uomo frivolo. L'unica cosa frivola che possiedo è il mio nome, Titta Di Girolamo».

    (Titta Di Girolamo.)


    «La verità, amico mio, è noiosa».

    (Titta Di Girolamo.)


    [Rivolto a Titta Di Girolamo] «La sa, qual è la cosa che mi fa più paura, dottore? Morire di vecchiaia, io non voglio. Io voglio morire in modo rocambolesco».

    (Carlo.)


    Isabella: «Dottore, l'asso piglia tutto è un gioco napoletano?».
    Titta Di Girolamo: «Non saprei, io sono di Salerno e comunque è l'unico gioco di carte che conosco».
    Carlo: «E' un gioco sciocco. I bambini giocano a l'asso piglia tutto».
    Titta Di Girolamo: «Me l'hanno insegnato da ragazzo forse per questo mi piace».
    Isabella: «Non bisognerebbe mai rompere il cordone ombelicale con quando si era ragazzi, vero dottore?».
    Titta Di Girolamo: «MAI!».


    Titta Di Girolamo: «Ci vuole coraggio».
    Carlo: «A far cosa?».
    Titta Di Girolamo: «A morire in modo rocambolesco».


    «Esiste nel mondo una specie di setta della quale fanno parte uomini e donne, di tutte le estrazioni sociali, di tutte le età, razze e religioni: è la setta degli insonni. Io ne faccio parte. Da dieci anni. Gli uomini non aderenti alla setta a volte dicono a quelli che ne fanno parte: "Se non riesci a dormire puoi sempre leggere, guardare la tv, studiare o fare qualsiasi altra cosa". Questo genere di frasi irrita profondamente i componenti della setta degli insonni. Il motivo è molto semplice. Chi soffre d'insonnia ha un'unica ossessione: addormentarsi».

    (Titta Di Girolamo.)


    «Lei è una persona troppo intelligente per non sapere che ogni uomo ha un suo segreto inconfessabile».

    (Titta Di Girolamo.)


    [Rivolto a Titta Di Girolamo] «Lei sarebbe un magnifico giocatore di poker. Ha il volto immobile».

    (Direttore d'Albergo.)


    «Avrò avuto vent'anni, ero in cucina con il mio fratellastro di un anno, dovevo controllare se la sua pastina era troppo calda. La assaggio, era tiepida, ma faccio anche un'altra scoperta: era molto buona. Una gran pastina al pomodoro. Io m'ingozzo avidamente davanti a lui, mentre lui piange dalla disperazione, ma credo che sarà sopravvissuto al digiuno di quel giorno».

    (Titta Di Girolamo.)


    «Un famoso finanziere diceva che quando due persone conoscono un segreto, allora non è più un segreto».

    (Titta Di Girolamo.)


    «Sulla droga la società civile tende a semplificare, distinguendo il mondo in tossicodipendenti e non tossico dipendenti. Questa separazione netta non tiene conto di situazioni intermedie molto diffuse. Come la mia. Io faccio uso di eroina una volta alla settimana da quando ho ventiquattro anni, solo il mercoledì mattina e solo alle dieci in punto. Non ho mai, dico mai, fatto strappi alla regola. Non posso definirmi un tossicomane, non posso definirmi un uomo estraneo al problema della droga».

    (Titta Di Girolamo.)


    «Una volta all'anno vado a fare il lavaggio completo del sangue. E' un procedimento molto costoso».

    (Titta Di Girolamo.)


    «Non ho mai visto in faccia l'uomo che mi procura l'eroina. Ho parlato con lui al telefono solo una volta. Si chiama Ludovico, un nome che io ritengo inadeguato per uno spacciatore».

    (Titta Di Girolamo.)


    Direttore della Banca: «Perchè ci tiene così tanto che i soldi siano contati dagli impiegati e non dalle macchinette conta-soldi?».
    Titta Di Girolamo: «Non bisogna mai smettere di avere fiducia negli uomini, direttore. Il giorno che accadrà sarà un giorno sbagliato».


    [Appunto sul taccuino] «Progetti per il futuro: non sottovalutare le conseguenze dell'amore».

    (Titta Di Girolamo.)


    [Rivolto al fratello Valerio Di Girolamo] «Ti prego, non sopporto le mani in faccia».

    (Titta Di Girolamo.)


    [Rivolto al fratello Titta Di Girolamo] «Porca puttana, è sempre un'impresa titanica fare due chiacchiere con te».

    (Valerio Di Girolamo.)


    «La sfortuna non esiste. E' un'invenzione dei falliti e dei poveri».

    (Titta Di Girolamo.)


    Valerio Di Girolamo: «Domani parto per le Maldive, perchè non viene con me?».
    Sofia: «Non sto bene in costume da bagno».
    Valerio Di Girolamo: «Brava, ottima risposta».


    Titta Di Girolamo: «Se si è stati amici una volta, lo si è per tutta la vita».
    Valerio Di Girolamo: «Ma che cazzata».


    [Rivolta a Titta Di Girolamo] «Insomma io sono due anni che lavoro qui. E ogni giorno la saluto e lei non mi risponde. Per caso si è accorto che io esisto?».

    (Sofia.)


    [Rivolto a Titta Di Girolamo, riferito a Sofia] «Dovresti essere un pò più educato con quella ragazza. E' una brava ragazza. Pure lei c'avrà i suoi problemi come me come te, come tutti. Cosa credi che sei l'unico al mondo ad avere dei problemi?».

    (Valerio Di Girolamo.)


    «Forse sedermi a questo bancone è la cosa più pericolosa che ho fatto in tutta la mia vita».

    (Titta Di Girolamo.)


    «I timidi notano tutto ma sono molto bravi a non farsene accorgere».

    (Titta Di Girolamo.)


    «Se mi avesse ucciso mia madre, mi sentirei meno offeso».

    (Titta Di Girolamo.)


    «Perdere ad asso piglia tutto con un baro dilettante non vuol dire non essere in grado di seguire alla perfezione un bluff d'alti livelli. Per assicurarsi una buona riuscita, il bluff deve essere condotto fino in fondo, fino all'esasperazione. Non c'è compromesso, non si può bluffare fino a metà e poi dire la verità. Bisogna essere pronti ad esporsi al peggior rischio possibile. Il rischio di apparire ridicoli».

    (Titta Di Girolamo.)


    «Non bisogna mai smettere di avere fiducia negli uomini, direttore. Oggi per lei è stato un giorno sbagliato».

    (Titta Di Girolamo.)


    Sofia: «Accettare questa macchina significa alterare completamente i nostri rapporti».
    Titta Di Girolamo: «Io voglio alterare completamente i nostri rapporti».


    [Rivolta a Titta Di Girolamo] «La deve finire con questa recita del silenzio».

    (Sofia.)


    Titta Di Girolamo: «Perchè è venuta?».
    Sofia: «Mi sentivo in colpa».
    Titta Di Girolamo: «Lei si sentiva necessaria per questo è venuta. Ma io non ho bisogno di nessuno».


    Sofia: «Per accettare il regalo io ho bisogno di sapere chi è che mi fa il regalo».
    Titta Di Girolamo: «Mi chiamo Titta Di Girolamo. Da ventiquattro anni ogni mercoledì mattina alle dieci, faccio uso regolare di eroina. Non ho mai fatto eccezioni, tranne stasera. Dieci anni fa ero un commercialista, ma un commercialista... insomma ero qualcuno nella borsa io. Ho negoziato anche l'acquisto di una petroliera, mica è facile negoziare l'acquisto di una petroliera. Investivo miliardi... ho investito anche per Cosa Nostra. Per loro ho investito duecentocinquanta miliardi in due ore ne ho persi duecentoventi, ma hanno capito che non me li sono messi in tasca. Mi hanno fatto la grazia e mi hanno chiuso qua. In questo albergo. Da qua una o due volte la settimana trasporto una valigia con dentro milioni di dollari in una banca, ma non sono affiliato a Cosa Nostra. Ho una pistola ma non l'ho mai usata. Soffro d'insonnia, sono separato da mia moglie da dieci anni, ho tre figli, spesso gli telefono ma non mi vogliono parlare. Domani faccio cinquant'anni. E' il mio compleanno e non mi sento stanco».
    Sofia: «Domani andremo a festeggiare il tuo compleanno fuori città, in montagna. Verrò a prenderti alle tre con la mia macchina. E adesso dormi che sei stanco».


    «Non sono mai stato amato da nessuno io».

    (Titta Di Girolamo.)


    [Rivolta a Titta Di Girolamo] «Non c'era nessun motivo di umiliare mio marito in quel modo, è un uomo anziano. Bastava che lei smettesse di giocare. Lei è una persona cattiva, dottore. Arrivederci».

    (Isabella.)


    [Sorridendo] «Pensavo che non riesco a liberarmi degli alberghi, non è assurdo?».

    (Titta Di Girolamo.)


    «Una cosa sola è certa, io lo so. Ogni tanto in cima a un palo della luce, in mezzo a una distesa di neve contro un vento gelido e tagliente, Dino Giufrè si ferma, la malinconia lo aggredisce e allora si mette a pensare. E pensa che io, Titta Di Girolamo, sono il suo migliore amico».

    (Titta Di Girolamo.)



     
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