dell'amore e di altri demoni

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. ƒorelsket
     
    .

    User deleted


    ooAUQ4S
    «I libri non servono a nulla. Ho trascorso la mia vita a curare le malattie che causano gli altri medici con i loro farmaci».

    (Abrenuncio.)


    «Più la scrittura è trasparente e più la poesia è visibile».

    (Abrenuncio.)


    «Nel frattempo,» disse Abrenuncio «suonatele musica, riempite la casa di fiori, fate cantare gli uccelli, portatela a vedere i tramonti sul mare, datele tutto quanto può farla felice.» Si congedò con uno svolazzo del cappello per aria e la sentenza latina di rigore. Ma questa volta la tradusse in onore del marchese: «Non c'è medicina che guarisca quello che non guarisce la felicità».


    «Nessun pazzo è pazzo se ci si adatta alle sue ragioni».

    (Ygnacio.)


    «Vivo spaventato di essere vivo».

    (Ygnacio.)


    Lei gli domandò in quei giorni se era vero, come dicevano le canzoni, che l'amore poteva tutto. «È vero,» le rispose lui «ma farai bene a non crederci».


    «Le idee non sono di nessuno» disse. Disegnò in aria con l'indice una serie di cerchi continui, e concluse: «Volano lì in giro, come gli angeli».


    «L'incredulità resiste più della fede, perché si sostenta dei sensi».


    «Sono convinto che sia stato un ordine di Dio» concluse. «Vuole dire che ha ritrovato la fede» disse Abrenuncio. «Non si smette mai di credere del tutto» disse il marchese. «Il dubbio persiste».


    «Non ho la forza per contrastare la volontà di Dio». «Allora se la faccia venire» disse Abrenuncio. «Forse un giorno Dio gliene sarà riconoscente».

    asko

     
    .
0 replies since 7/1/2014, 16:34   153 views
  Share  
.
Top