stranded

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    Un pizzico di sale

    È strano come il mondo scompaia con due cuffie nelle orecchie, vi è mai capitata una cosa del genere? A me succede che quando ho le cuffie del mio mp3 nelle orecchie, tutto il mondo scompare,come se le persone che mi passassero accanto fossero solo delle ombre che non risaltano ai miei occhi. Ai miei occhi,mentre ascolto la musica, risaltano i colori della città fuori dal finestrino, risalta il sole che pian piano si alza o sbuca dalle nuvole. Sono in tram, anche questa mattina. Sono diretta a scuola e proprio non mi va: la professoressa di storia ha intenzione di interrogarmi, non me lo ha detto di persona ma vi garantisco che lei vuole interrogare me solo perché ieri le ho risposto male,non le ho risposto nemmeno così male...è solo lei che è rimbambita.

    Ieri, la mia compagna di banco,Ludo, era andata in bagno. La nostra classe, la 3 A, affaccia sul corridoio e io le chiedevo se mi prendeva un bicchiere d’acqua e la prof mi aveva visto muovere le labbra: «Ehm,Giulia..con chi parli?»
    «Professoressa, con chi devo parlare? Sono da sola nel banco...» giuro sul mio nome che non volevo prenderla in giro, ma la prof di storia è la tipica professoressa che ti fa pagare tutto: tu parli, lei ti interroga perché vede che hai ‘voglia’ di parlare; ti alzi dal banco per buttare la carta, lei ti vede attraverso i suoi occhiali a mezzaluna (che poi,io penso,siano occhiali con la vista a raggi x) e ti interroga perché ti sei alzata di tua spontanea volontà per ‘venire alla cattedra’... in poche parole è una “buona donna”.
    «Giulia,ho visto perfettamente che parlavi con qualcuno! Pensi che io sia scema?»
    «Professoressa, pensa che io sia scema a parlare da sola? » Non l’avessi mai detto, tutti scoppiarono a ridere e forse alla professoressa le diede fastidio, così tanto da sbattere il registro sulla cattedra e a farmi uno sguardo minaccioso.

    Abbiamo passato il lampione dalla luce verde. Io e il mio migliore amico lo chiamiamo il nostro lampione...si,è nostro! Non perché lo abbiamo comprato,sia chiaro, ma perché col pennarello verde abbiamo scritto i nostri nomi “Giuly&Andrè” e quando,la sera, la luce si accende...i nostri nomi brillano di verde! Tra poco arriviamo anche a casa di Andrea e lui salirà dalla seconda porta, la prima è sempre affollata, si siederà accanto a me e mi racconterà del litigio mattutino con la madre, dei vestiti che voleva mettersi ma poi ha cambiato idea e mi chiederà «E tu...come stai?>> Me lo chiede ogni mattina, non capisco il perché. Lui con un solo sguardo riesce a capire il mio stato d’animo,riesce a farmi essere felice eppure mi chiede sempre come sto.
    Eccolo là, con la sua borsa marrone a tracollo. Mi viene accanto, saluta i ragazzi dietro e si siede vicino a me.
    «Oggi mia madre mi ha svegliato sbattendo padella e cucchiaio. Ma dove cavolo le prende ‘ste idee?>> risi istintivamente ma lui continuò a parlare «Non basta, ha visto che mi sono messo la testa...>>
    «ho messo... »
    <<si, come si dice... ho messo la testa sotto il cuscino ed ha iniziato a picchiarmi col cucchiaio! »
    allora scoppiai a ridere. Si gira qualche ragazzo per vedermi ridere di gusto, anche il controllore mi guardò sbalordito e il mio riso divenne pian piano un sorriso di vergogna.
    «Che ti ridi? Io vorrei vedere te con una madre del genere»
    «Ma dai, è così tenera tua madre...»
    La madre di Andrea è una donna esile, bassina, dolce, tenera, gentile... una donna di modo, la bontà in persona... e fa così quando deve svegliare Andrea perché lui non si sveglia neanche con le cannonate.
    «Poi sono sceso dal letto,mi sono lavato e ho messo il jeans nero, ma volevo mettere quello tutto strappato... ma quella scema di mia madre lo doveva ancora lavare...comunque lasciamo stare. E tu...come stai?»
    Eccola là,la solita domanda «Tutto sommato bene!»
    Iniziammo a parlare del più e del meno. Mi piaceva parlare con lui, correggergli le frasi, vedere le mie compagne girarsi e farmi leggere una notizia dal giornale e lui,subito, a vedere, quando salutava i suoi amici con una stretta di mano, quando ridevamo insieme, quando mi chiedeva i compiti per vedere se aveva fatto bene, quando mi prendeva la mano e iniziava a far finta di leggermi il futuro, quando gli chiedevano di uscire e lui mi chiedeva «ma devo uscire con te?>>, quando mi diceva che il pomeriggio mi sarebbe venuto a prendere con lo scooter, quando mi chiedeva di andarlo a vedere agli allenamenti di pallavolo, quando mi dava un suo guanto tagliato sulle dita, quando mi apriva lo zaino e iniziava a ridere di gusto, quando io gli prendevo le dita e gliele curvavo per farlo male, quando ci mangiavamo gli m&m’s, quando mettevamo insieme i soldi per comprare qualche schifezza una volta scesi, quando mi spiava i messaggi per vedere con chi avevo massaggiato,quando mi perquisiva il portafogli, quando si passava la mano tra i capelli bagnati dalla pioggia e mi riempiva d’acqua (lo faceva apposta lo stronzo), quando ci dividevamo le cuffie e mi diceva che Alexz Johnson era un mito, quando mangiava una cosa e apriva la bocca per farmi vedere tutto l’intruglio, quando si metteva le ray ban e faceva finta di dormire, quando arrivava tutto entusiasta per aver ascoltato una bella canzone e voleva sapere il mio parere... cioè si capisce che sono innamorata del mio migliore amico,no? Una volta è pure capitato che lui l’avesse capito..ma io,codarda, gli dissi di non voler sapere se gli piacevo o no per paura di distruggere la bellissima amicizia. Era successo in seconda media,ed ora stavamo in terzo liceo e io ancora provavo gli stessi sentimenti. Quando andava in vacanza in estate, mi passava la cotta ma quando ritornava i miei sentimenti ritornavano a fiorire come quei fiori che appaiono nei documentari.
    Arrivammo alla nostra fermata, mi alzai e mi avviai verso la porta e colpii con la spalla un ragazzo.
    «Uh,scusa... »
    «Fa niente...»
    Gli sorrisi e scesi aspettando Andrea che si era perso tra la folla.

    Tutte le mattine, io e Andrea prendevamo il tram precedente a quello che prendevano quasi tutti. Quello che prendevamo noi arrivava in anticipo di venti minuti ma noi lo facevamo per due motivi: per arrivare a scuola prima dell’arrivo della campanella perché dalla fermata del tram alla scuola ci vogliono dieci minuti da fare a piedi, e il secondo motivo è perché dovevamo comprare qualcosa.
    Quella mattina avevamo comprato due gomme al cocomero,quelle che dopo nemmeno due minuti perdono gusto. Lo sfizio di comprare quelle gomme era che, all’interno, c’era del sale o qualcosa del genere che dava fastidio sulla lingua e per noi,quella sensazione, era spettacolare. Tagliammo,con i denti, la gomma in due parti. Una mia parte la diedi a lui, e lui fece viceversa. Iniziammo a masticare una metà, dopo un po’ mangiammo anche l’altra. Quando sentii quella sensazione chiusi gli occhi e iniziai a muovere la testa velocemente.
    «Porca miseria, Andrea ti odio quando copri queste gomme!»
    «Ehi bella, dovresti essere abituata!»
    In effetti l’avevamo comprate molte volte, ma ogni volta era come se fosse la prima: un vero inferno!
     
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  2. ring'bell
     
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    è carina! ^^
    mi ricorda un pò come tema "Bianca come il latte e rossa come il sangue." musica, mp3, scooter, gomme, scuola, amici
    E' molto carina davvero!
     
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  3. dimples‚
     
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    CITAZIONE
    Arrivammo alla nostra fermata, mi alzai e mi avviai verso la porta e colpii con la spalla un ragazzo.
    «Uh,scusa... »
    «Fa niente...»
    Gli sorrisi e scesi aspettando Andrea che si era perso tra la folla.

    qui ho pensato che s'innamorasse di un altro ragazzo! ahahah
    comunque quoto lalls, davvero carina, mi porta molto a bianca come il latte, rossa come il sangue<33
     
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    ve lo dico già che non ci metto in mezzo nessuna malattia o altro..non vorrei finire in depressione!

    Comunque grazie...
    CITAZIONE (dimples‚ @ 3/9/2010, 15:34)
    qui ho pensato che s'innamorasse di un altro ragazzo! ahaha

    ... non ti dico niente..
     
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  5. dimples‚
     
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    HA-HA! sono un geniaccio u_ù
     
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    solo che non ti dico nulla,non vuol dire che si innamorino!
     
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  7. ring'bell
     
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    è qll che dico anchio!! non hai idea alex, di quante volte mi leggono nel pensiero, x ciò che scrivo e poi io dico "lo vedrai, lo scoprirai poi ..."
    roba di scrittori xD
     
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    CITAZIONE (ring'bell @ 3/9/2010, 18:38)
    è qll che dico anchio!! non hai idea alex, di quante volte mi leggono nel pensiero, x ciò che scrivo e poi io dico "lo vedrai, lo scoprirai poi ..."
    roba di scrittori xD

    Parole sante, collega XD
     
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  9. lilith‚
     
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    mi piace **
    diciamo che l'inizio non mi ha presa troppo, poi però continuando la lettura mi ha incuriosita e.. mi piace!
    sono curiosa di sapere come continua u.u
     
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    ah,greta per fortuna che ti piace almeno la fine... sennò avrei fatto meglio a chiudere XD
     
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    modificato il titolo della storia - da un gioco per due a stranded

     
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  12. lilith‚
     
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    Noo forse mi sono spiagata male o.o
    per 'inizio' intendevo le prime righe xD
    non intendevo dire che non mi piace, perchè è il contrario u.u
     
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    l'importante è che ti piaccia xD
     
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    Ritorna sul pianeta terra!

    È strano come ti affezioni a una persona,vero? È strano vedere che una persona di cui non ti importava qualche giorno fa, dopo un po’ diventa tutto il tuo mondo, tutta la tua vita. E ci passi ore al telefono,sms mentre sei fuori, squilli quando lo pensi e a volte anche corse verso casa sua per sfogarsi un po’.

    Come previsto la professoressa di storia mi interrogò, ma io avevo imparato tutto il capitolo più il capitolo precedente e, in più, Andrea mi suggeriva qualcosa. A questo servono i migliori amici,no? A suggerire, a fare cazzate insieme e a commettere errori,errori e errori di continuo... ma è questo il bello dell’amicizia: fin quando si è in due a fare queste cose, è sempre divertente farlo!
    Prendo sette, alla faccia...mi aspettavo di meno, ritorno al banco e sorrido a Ludo e poi mando un bigliettino a Andrea ‘io senza di te sarei morta’. Facciamo ‘passabiglietto’. Avete presente passaparola, non quello di Gerry Scotti, ma passaparola nel senso che io dico una cosa a te, tu dici la cosa a lui e lui dice la cosa a lui fin quando il messaggio non arriva al destinatario? Bè noi,tra i banchi,ci passiamo i biglietti. Dopo nemmeno dieci secondi mi arriva la sua risposta ‘lo so! Senza di me, tu non sapresti nemmeno come arrivare a casa’.
    Sorrisi a leggere quel messaggio, mi faceva sempre ridere quando diceva una cazzata ‘haha, adesso stai esagerando..al massimo sei tu che hai bisogno della baby-sitter che ti accompagni a casa’
    Si ritorna a fare quel giochetto coi biglietti e mi ritorna il biglietto con la risposta ‘solo perché io scendo qualche fermata prima della tua, non vuol dire che tu sia la mia cavaliera’
    ‘uh, piccolino... io tra poco, devo venire anche a suonare il campanello di casa tua ad andata sennò perdi il pullman’
    ‘è capitato solo tre volte questo mese’
    ‘...e cinque il mese scorso, e sette l’altro mese... perciò vedi un po’!’
    ‘ma che ti conti quante volte perdo il pullman? Non è che mi pedini?’
    ‘...cavolo mi hai scoperto!’

    Finisce l’ora e inizio a guardare Andrea attentamente. Controlla la sua comix color nero, si sarà letto un fumetto di Calvin&Hobbes, solo quel fumetto gli piace... legge l’assegno, prepara i libri e poi inizia a parlare con i ragazzi, esci dall’aula per controllare quando arriva la prof e poi inizia a correre dicendo che è arrivata la prof e fa una scivolata in ginocchio per arrivare prima al suo tavolo. Arriva la professoressa, ci alziamo e restiamo in silenzio. Lei mette tutto il materiale sulla cattedra: radio, cd, giacca e registro; fa un cenno con la mano di accomodarci,come i preti, e poi fa: «aprite la pagina del dialogo di Mary e Fred» Dovete sapere che il nostro libro d’inglese è un po’ strano. Quando dovevamo fare le regole di grammatica c’erano due tipetti, un maschio di nome Fred e una femmina di nome Mary, che ci spiegavano tutto e,alla fine del capitolo,c’era un dialogo con questi due e altre persone.
    «Allora..Giulia vieni a fare Mary! Andrea vieni a fare Fred! Cominciate... »
    Mi alzai dal tavolo sorridente perché capitavamo sempre insieme io e lui, forse la prof vedeva qualche alchimia tra noi due.
    «Professoresssa, ci sarebbbe da fare anche Lucy!»
    Al solo sentire quella voce stridente, mi venirono i brividi: Giorgia Marchetti! Avete presente quando si conosce una ‘cocca di papà’? Bè, Giorgia è una cocca di papà.

    «Sai Giuliettta, mia madre è avvvocato ed è la rapppresentate del consiglio e mio padre,invece, è il sindaco della citttà. Cioè... Giuliettta,se vuoi, puoi venire alla mia festa ma..se proprio vuoi venire, devi venire a fare shoppping con me e le mie amiche! A proposito,hai saputo l’ultima? Alla mia festa verrannno la band rock più famosa di tuttta la citttà...cioè non puoi mancare! Dai,ci devi venire! Cioè...»
    Adesso,in lei,potete vedere solo presuntuosità ma in realtà lei è crudele perché due giorni prima le avevo detto che non potevo andare alla festa e poi...cosa che mi dava sui nervi,oltre la sua voce che assomiglia al rumore del gesso sulla lavagna pesantemente, era il fatto che le doppia di qualche parole diventavano triple, diceva sempre ‘cioèèèè’... e ... le piaceva Andrea: motivo in più per odiarla!

    «Bè,Giorgia,vieni a fare tu Lucy!»
    E otteneva sempre quel che voleva!
    Lucy si alzò e raggiunse la cattedra dove eravamo io e Andrè!
    «Oh my God! Ehi Mary! Ehi Fred!»
    «Hi Lucy! How are you?
    Guardai attentamente Andrea, non capivo perchè mentre leggeva la sua parte guardasse attentamente il seno di quella cretina di Giorgia. Era una ragazza frivola e senza dignità, e sapeva solo dire ‘ho soldi qua,ho soldi là’...bella ritorna sul pianeta terra, non sei nel paese delle meraviglie!
    Immaginai per un attimo la cara Giorgia su una buccia di banana opp...
    «Ehm... Giulia tocca a te! Ritorni sul pianeta terra?»
    Guardai la prof sorridendo e recitai la parte di Mary,migliore amica di Lucy!

    «E così vai alla festa di Giorgia eh?»
    «Si, ci vado! Tu non vieni Giù?»
    Guardai Andrea cercando di capire cosa ci trovava in lei.
    «Perché ti piace Giorgia? »
    «Non mi piace, non dire cazzate!»
    «E allora perché le guardai il seno?»
    «Perché fai la gelosa? Sembri lo zaino seven, scendi da dosso!»
    Gli mandai una frecciatina: «Simpatico,eh!»
    Mi misi le cuffie nelle orecchie e allontanai il mondo da me ma ritornai sulla terra quando Andrea mi picchiettò la spalla.
    «Io scendo!»
    «Ciao!»
    «Ciao... cerca di venire alla festa!»
    «Non vengo!»
    «Giulia, susu, vieni! Non fare la testa dura!»
    «No, non vengo!»
    «Ooook,ciao! Ti racconto tutto domani o stanotte a telefono!»
    Vidi Andrea allontanarsi e scendere, presi velocemente il telefono e chiamai Ludo!
    «Ludo, preparati per stasera, si va alla festa di Giorgia!»
     
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13 replies since 2/9/2010, 20:42   66 views
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